
integra con gli altri.
La sua ossessione per il cinema e la sua rigidità si mescolano alla scoperta dei primi, forti impulsi sessuali, alla conseguente confusione emotiva e alle problematiche familiari. Si riconoscono tutte le tematiche più volte sviscerate da Burns nelle sue precedenti opere, dal capolavoro Black Holes alla trilogia di X’Ed Out, qui sintetizzate e saldate in omaggio al cinema di genere degli anni ’60 e ’70.
Rispetto ai lavori sopra citati, l’autore appare però più interlocutorio e meno visionario del solito: sebbene l’atmosfera di sottile e inquietante tensione sia costantemente evocata, anche nelle situazioni più normali, da un gioco di ombre e chiaroscuri, che velano i colori acidi e confondono la linea chiara, e sebbene lo stratagemma del film di fantascienza serva a Burns per inserire i consueti elementi paranormali e di body horror rappresentati con uno stile chiaro, chirurgico e perciò straniante, il grosso della discussione sull’adolescenza e sui suoi traumi, sulle sue problematiche, passa quasi completamente attraverso i dialoghi e le interazioni tra i personaggi.
Manca quindi quella cifra weird e allucinata caratteristica del fumettista che di solito gli permette di affrontare lo stesso tema più e più volte con molteplici prospettive: ne risulta un capitolo dall’incedere fin troppo lineare, condito da metafore esplicite e passaggi didascalici, a tratti banali, con il solo finale che prepara sviluppi vagamente più disturbanti, proprio perché meno caratterizzati da elementi fantastici e più ancorati alla nuda psiche umana.
Abbiamo parlato di:
Labirinti – Vol. 2
Charles Burns
Traduzione di
Coconino Press, 2022
64 pagine, cartonato, colori – 19,00 €
ISBN: 9788876185939

