La birra, oltre a essere una bevanda tra le più diffuse nel mondo, ha origini remote e ha accompagnato l'uomo fin dai tempi degli antichi egizi. Nonostante questa storia secolare è relativamente recente la crescita di interesse verso la sua produzione e verso birre diverse da quelle dei grandi marchi internazionali. Stiamo parlando dei birrifici artigianali, ovvero birrifici indipendenti, dalla produzione limitata e con una particolare attenzione agli ingredienti e ai processi della produzione. Potremmo paragonare la differenza tra la birra industriale e quella artigianale alla differenza tra la pizza surgelata e quella della pizzeria sotto casa, tra il gelato confezionato e quello della gelateria artigianale. Due mondi insomma che convivono ma che nascono con finalità diverse: non sempre artigianale significa migliore, ma certamente ha la possibilità di offrire sapori più vari, di utilizzare materie prime particolari e di coltivare anche il cosiddetto storytelling del prodotto.
Proprio questo aspetto viene esplorato da Beer Revolution, volume edito da Star Comics che vede la collaborazione tra Teo Musso e Sualzo. Se quest'ultimo non è un nome nuovo per gli appassionati di fumetto, basti pensare ai volumi realizzati insieme a Silvia Vecchini e vincitori di numerosi riconoscimenti anche internazionali, quello di Musso è invece noto a chi si è addentrato anche un poco nella storia della birra: è infatti il fondatore del birrificio Baladin di Piozzo (CN), capostipite del movimento artigianale in Italia.
Beer Revolution è un fumetto “on the road” che vede gli stessi autori impegnati in un viaggio tra alcuni dei più importanti o iconici produttori di birra artigianale del mondo. Un viaggio che parte proprio da Baladin in Italia per toccare Germania, Belgio, Inghilterra, Austria, Francia, Estonia, Norvegia, Danimarca, Spagna, Repubblica Ceca fino agli Stati Uniti e al Giappone: ogni tappa un birrificio, le sue peculiarità, la sua storia. Come sempre sono le persone che portano avanti le storie e queste vengono narrate dai diretti protagonisti mettendo al centro un lavoro fatto tanto di tradizione quanto di innovazione e realtà che si dimostrano sempre strettamente legate e integrate al proprio territorio. Questo è uno degli aspetti più interessanti che emerge dai vari racconti, al di là delle tecniche e dei sapori (comunque sorprendenti per chi non conosce molto dell'argomento): i birrifici sono aziende che utilizzano prodotti naturali e si impegnano a farlo in maniera sostenibile, possibilmente coltivandoli in autonomia o coinvolgendo i produttori locali, e spesso il loro lavoro genera un circuito virtuoso per l'economia, il turismo e l'ambiente.
Sualzo ritrae i personaggi delle varie tappe in maniera realistica ma con visi al limite del caricaturale attraverso una sintesi volta a caratterizzare ognuno con pochi tratti semplici e immediati. Molta attenzione viene data agli edifici e agli attrezzi della produzione birraia, pur mantenendo un segno a mano libera che dona immediatezza e genuinità alla rappresentazione. Con linee continue e spesse, le vignette seguono il narratore di ogni tappa e, nonostante la grande quantità di testo nei balloon, danno sempre una impressione di apertura e di ariosità.
Se Musso è il grande demiurgo, il Virgilio di questo viaggio nei sapori e nella storia della birra artigianale, Sualzo è il Dante della situazione che, nelle primissime pagine, ammette la curiosità per l'argomento ma al tempo stesso la sua modesta conoscenza. È quindi attraverso il suo sguardo che il lettore viene accompagnato in questo viaggio e attraverso le sue domande si fa strada in questo mondo. L'autore si mostra sinceramente interessato e affascinato da questo percorso e questo viene trasmesso attraverso l'opera, aiutando anche a non farla scivolare in eccessivi tecnicismi e mantenendola a misura di “semplice bevitore”.
Al termine di questo tour si è certamente ben lontani dall'aver esplorato l'ampia realtà del movimento artigianale che vanta anche in Italia molti produttori capaci di farsi conoscere e apprezzare a livello internazionale (basti pensare che uno degli stili più recenti porta il nome di Italian Grape Ale, a testimonianza della ricerca compiuta nel nostro paese). Però Beer Revolution offre certamente un primo sguardo non solo sulla birra artigianale in sé, ma alla sua storia e alle sue storie, mostrando i luoghi dove nasce e le persone che lavorano per produrla.
Una nota per le schede finali dedicate ai birrifici visitati nel volume, redatte da Andrea Turco, che approfondiscono in maniera più “canonica” l'argomento e che, personalmente, avrei preferite a seguito di ogni storia.
Se troppi sarebbero i consigli su quale birra abbinare per prepararsi alla lettura o durante la stessa (ma mi manterrei su gradazioni leggere e stili beverini, che il volume è lungo), non possiamo non consigliare a integrazione e continuazione di questo volume l'omonima minisierie di podcast prodotta da Piano P e condotta dallo stesso Teo Musso e dal food writer Eugenio Signoroni, recuperabile su www.pianop.it/show/podcast-beer-revolution-eugenio-signoroni-birra-baladin.
Abbiamo parlato di:
Beer revolution
Teo Musso, Sualzo
Star Comics, 2022
160 pagine, brossurato, bianco e nero e giallo – 14,90 €
ISBN: 9788822635891