Ant-Man and The Wasp: Quantumania
A ormai qualche settimana dall’uscita nelle sale americane e nel resto del mondo, Ant-Man and The Wasp: Quantumania, dopo un ottimo debutto che ha portato la pellicola a incassare 120 milioni nel primo weekend e a battere il record riguardante il proprio franchise, si è via via indebolito per una serie di fattori legati a una serie di sottovalutazioni da parte dei Marvel Studios.
In primo luogo, il sequel sull’eroe interpretato da Paul Rudd ha avuto una performance sotto le attese in Cina, dove ha inizialmente debuttato con un incasso di 100 milioni di yuan (14 milioni di dollari) per poi rallentare la sua corsa e arrivare a 270 milioni (circa 39 milioni di dollari) mentre leggerete queste righe. La tiepida accoglienza da parte del pubblico si è anche potuta constatare online, con commenti che indicavano il sequel come “una specie di Star Wars con le formiche“, oltre che evidenziare una atmosfera “poco convincente” e altri elementi che non hanno invogliato un passaparola tra il pubblico del paese asiatico.
Negli Stati Uniti invece la corsa del primo film della Fase 5 è stata a dir poco frastagliata dopo una partenza che, come abbiamo evidenziato poco sopra, è stato a dir poco ottima. Successivamente Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha pagato una release che l’ha visto, nel giro di poco tempo, fare i conti con altre pellicole che hanno guadagnato l’attenzione del pubblico, tra cui un outsider come l’horror Cocaine Bear e soprattutto altri due sequel di franchise già rodati come Creed III e soprattutto Scream 6.
A differenza di Black Panther: Wakanda Forever, che ha avuto davanti a sé un deserto fino all’uscita di Avatar: La via dell’acqua, il terzo capitolo sull’uomo formica non ha potuto godere dello stesso effetto, scontrandosi inoltre con un passaparola non propriamente positivo anche tra gli spettatori nordamericani, che ha influito su una già precaria situazione.
L’opzione di fare uscire il film a febbraio, a differenza del mese di luglio già utilizzato per i primi due capitoli, non si è rivelata alla fine una scelta saggia per i Marvel Studios, che probabilmente contavano sull’hype costruito con i trailer e principalmente sul fatto che Quantumania sarebbe stato la porta di ingresso della Fase 5. Spostare ulteriormente la data, comunque, non sarebbe stato assolutamente possibile, in quanto come ovvio avrebbe avuto ripercussioni su tutto il calendario delle altre produzioni.
Questi fattori, comunque, non dovrebbero ripetersi a maggio con Guardiani della Galsssia Vol. 3, il quale uscirà in un mese denso, almeno all’inizio, di film con una distribuzione limitata sul grande schermo e in cui l’unico grande avversario sarà il decimo capitolo di Fast and Furious, che permetterà però all’atteso sequel diretto da James Gunn di avere due settimane per dominare nettamente il box office americano e internazionale, salvo eventuali sorprese inaspettate.
DC Studios
L’annuncio ufficiale, arrivato nei giorni scorsi, che James Gunn dirigerà Superman: Legacy non è arrivato inaspettato, visto che la cosa era stata praticamente già anticipata dallo stesso regista, anche autore della sceneggiatura del rilancio dell’uomo d’acciaio sul grande schermo.
Questo elemento non fa che avvalorare l’ipotesi che la diarchia in capo ai DC Studios, con la presenza di due co-presidenti, fosse proprio dipesa dal fatto che la regia del nuovo film di Superman probabilmente era già stata decisa nei confronti di Gunn, per permettere quindi a Safran di essere effettivamente colui che guiderà i DC Studios a livello aziendale.
È il curriculum dello stesso Safran a confermare questo fatto in quanto, come abbiamo già avuto modo di evidenziare qualche settimana fa, la figura del produttore non è mai stata marginale nel mondo di Hollywood e alla Warner.
Safran è infatti la persona giusta per controllare i budget e fare sì che la lavorazione di un determinato progetto si attenga al programma già predeterminato, occupandosi dei dirigenti dello studios che potrebbero rivelarsi ingerenti e mantenendo rapporti con la troupe e il cast, tutti elementi per cui l’uomo è noto negli ambienti hollywoodiani.
Soprattutto la questione riguardante la lavorazione dei film è un argomento molto caro a Gunn che ha sottolineato più e più volte, anche in tempi recenti, come la concezione delle riprese aggiuntive (portata avanti dai Marvel Studios) anche a ridosso dell’uscita di un film nelle sale, sia per lui qualcosa di inconcepibile, preferendo piuttosto realizzare un progetto che abbia un inizio e una fine di lavorazione senza problemi di sorta, cosa questa che metterebbe anche fine alle solite speculazioni dietro le quinte delle riviste specializzate a cui comunque il regista e sceneggiatore ha sempre risposto con calma e sangue freddo. È però da sottolineare che una perfezione del genere non potrà mai esserci al 100%, in una industria per la quale i test screening tra il pubblico, con tanto di questionari, sono qualcosa di essenziale soprattutto per quanto riguarda i franchise di supereroi.
Detto questo, e ritornando al film di Superman, è chiaro come questo progetto potrebbe essere il segno di svolta per il regista, condotto in qualche modo a crescere professionalmente e ad andare oltre i suoi segni distintivi visti in Guardiani della Galassia e Suicide Squad, che lo hanno reso così amato dal pubblico. D’altronde, un personaggio come Superman dovrebbe per forza portare Gunn ad accantonare l’utilizzo delle colonne sonore e della musica pop così come altri suoi elementi quali l’umorismo e la violenza, soprattutto per un film in cui la trama vede al centro un giovane Superman che cerca di conciliare la sua eredità kryptoniana con l’educazione di due genitori umani.
Cinebrevi
DC Entertainment, Visit Burbank e Warner Bros. Discovery hanno svelato una statua di Wonder Woman che accoglierà gli ospiti del Warner Bros. Studio Tour Hollywood.
La statua in bronzo di Wonder Woman dell’altezza di due metri è stata svelata mercoledì in una cerimonia speciale al Warner Bros. Studio Tour Hollywood come parte di una partnership tra Visit Burbank, DC e Warner Bros. Discovery.