La creazione artistica secondo Paco Roca

La creazione artistica secondo Paco Roca

Esce in Italia per Tunué “Il bivio”, realizzato dall'autore spagnolo Paco Roca insieme alla band Seguridad Social: un libro-disco nato per unire musica e fumetto.

Due amici, un fumettista e un musicista, hanno un progetto che portano avanti da mesi: realizzare un libro-disco insieme. Ne parlano regolarmente durante le riunioni fissate nel ristorante Chez Lyon, tra piatti accompagnati da chiacchiere e buon vino. Collaborare a un progetto simile non è facile, soprattutto per il fumettista, abituato a disegnare da solo e impegnato in mille scadenze e in altrettanti lavori – libri, strisce per quotidiani, addirittura un film animato.

Creare un fumetto per me si rivela sempre un lavoro smisurato. Anni di lavoro nei quali devi essere molto motivato a seguire il progetto per non fallire. Per questo, scegliere come investire una parte della mia vita è sempre una decisione difficile”.

Trascinato dall’inarrestabile musicista e osteggiato dalla propria personalità incapace di esternare dubbi agli altri, il nostro fumettista deve trovare una sua via per giungere a un risultato coerente, prima di tutto con la musica protagonista del disco.

I due amici sono Paco Roca e José Manuel Casañ, leader del gruppo di rock latino dei Seguridad Social. Entrambi artisti dal buon seguito in Spagna, entrambi provenienti dalla zona di Valencia, entrambi nati negli anni Sessanta: uniti da una carriera speculare negli anni Ottanta e Novanta, in un Paese tra l’euforia culturale della Transizione e la crisi economica di inizio millennio.

Dall’incontro di questi due artisti nasce La encrucijada, pubblicato in Italia da Tunué con il titolo Il Bivio: una traduzione che purtroppo smarrisce il significato di “crocevia” dell’originale termine spagnolo, che ben rendeva l’essenza del disco. Dopo molti pranzi, infatti, Casañ accoglie alcuni dei timidi timori di Roca e incanala le sue canzoni in una storia del rock attraverso i luoghi latini. È l’inizio della seconda parte del fumetto, dove Paco – ancora totalmente in alto mare sulla forma da dare al racconto grafico del progetto – segue la registrazione in studio dell’album, chiacchierando con José di esperienze passate e percorsi di vita.

Sono i passaggi più interessanti dell’opera: il percorso artistico nel contesto della post-dittatura spagnola porta il lettore a riflettere su due espressioni artistiche differenti, che si devono scontrare con le relative industrie, le mode giovanili, lo sviluppo tecnologico, il frangente economico, tutti tasselli che influiscono sulle carriere dei due protagonisti – che spesso hanno approcci opposti.

Assorbiti dalle conversazioni che alternano l’analisi dei rispettivi metodi di lavoro all’osservazione dell’industria culturale, torniamo al disco vero e proprio con gli intervalli che Roca dedica alle canzoni dell’album: la pagina viene suddivisa in due vignette, svaniscono i balloons in favore di testi che descrivono le immagini, il classico disegno del fumettista sparisce.

Ogni traccia viene illustrata con uno stile grafico differente, ispirato dai generi musicali prescelti da Casañ. Ecco quindi che El Blues de la Redención porta a una storia in bianco e nero con un protagonista dal trucco blackface1, il country di No Puedes Perder Lo Que Nunca Has Tenido sembra un cartoon di Pat Sallivan, mentre il sitar presente in Karma Dharma cita in maniera esplicita Yellow Submarine di George Dunning.

Come già nella serie dell’Uomo in pigiama, Roca svela con maestria le dinamiche della creazione e i suoi pensieri come autore, grazie alla consueta capacità di realizzare tavole di grande sintesi grafica. Un’opera quindi da includere nel ciclo “teorico” del valenciano, quasi dal sapore saggistico, dove l’autore – mettendosi in scena in prima persona – può togliersi la maschera del narratore e parlare al suo pubblico. La sua abilità nell’organizzare la materia narrativa, la sua maestria nel dirigere i dialoghi è sempre la stessa, qui declinate nella forma di intervista in cui parlare dei suoi inizi, della sua carriera, degli alti e bassi professionali così simili a quelli dell’amico José.

Non è mai facile orchestrare un progetto che unisca più espressioni artistiche, e dal punto di vista fumettistico Il bivio risulta abbastanza riuscito. L’opera vive, tuttavia, nel suo essere un tutt’uno con il disco: la lettura privata dell’apparato musicale risulta monca, perfino poco comprensibile. Per questo pare limitante la scelta dell’edizione italiana che, a differenza dell’originale (pubblicato da Astiberri), non contiene il disco in allegato2.

Allo stesso tempo puntare sul racconto del processo creativo dei due artisti si rivela il pregio e al contempo il limite del progetto – soprattutto per il pubblico italiano, che non conosce il panorama sonoro dei Seguridad Social e degli altri gruppi iberici citati. Un prodotto che si rivela comunque stimolante, soprattutto per chi vuole scoprire la modalità creativa di Roca (e di Casañ) e desidera approfondire la scena artistica, musicale e fumettistica, della Spagna della Transizione.

Abbiamo parlato di:
Il bivio
Paco Roca, Seguridad Social
Traduzione di Diego Fiocco
Tunué, 2018
168 pagine, cartonato, colori – 20,00 €
ISBN: 9788867903092


  1. Il blackface era un trucco teatrale e cinematografico nell’Ottocento e parte del Novecento, utilizzato dagli attori per assumere le sembianze di persone di pelle nera 

  2. Per il pubblico italiano, l’album La encrucijada è ascoltabile su Spotify, iTunes e Google Play 

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