Scritto e disegnato da Federico Mele La caduta di Macbeth è un piccolo volumetto pregiato di un nero lucido. Sulla copertina una corona insanguinata e un Macbeth che osserva dalle tenebre, folle e spietato. È uno di quei volumi che fa piacere avere nella propria libreria, anche solo per sfogliarlo di tanto in tanto, ammirandone i disegni.
La storia è quella immortale di Macbeth, scritta dal Bardo tra il 1605 e il 1608. La vicenda è nota: sedotto dalla profezia di tre streghe che lo vede indossare la corona di Scozia, il coraggioso Macbeth, sire di Glamis, decide, spronato dalla sua sposa, di assassinare suo cugino il re Duncan che, in quel momento, è anche suo ospite al castello d’Inverness. Un’azione sanguinosa che metterà Macbeth sul trono ma che lo priverà completamente del sonno, rendendolo lentamente folle e paranoico. La stessa Lady Macbeth verrà lentamente inghiottita dalla follia.
Confrontarsi con Shakespeare è inevitabilmente una sfida. Le sue sono storie eterne raccontante, interpretate, rilette e rielaborate innumerevoli volte. Difficilmente il lettore non ha mai conosciuto Macbeth, forse leggendone la tragedia, o assistendovi al teatro o al cinema. Pur raccontando la stessa storia ogni nuova trasposizione vuole aggiungere – o svelare – qualcosa di nuovo. Ogni regista, ogni autore, ogni attore cerca l’opportunità di confrontarsi con un racconto immortale come Macbeth. È forse questo che ha animato anche Federico Mele.
Cosa aggiunge la sua opera a Macbeth? Non è nella narrazione che va ricercato il suo contributo maggiore alla tragedia shakespeariana. Questa segue fedelmente le vicende originali, giocando cautamente con il tempo. Incontriamo infatti per la prima volta Macbeth seduto sul suo trono, alla fine dei suoi giorni da re, intento a ripercorrere gli eventi che l’hanno portato sino a lì. A parte questo piccolo artificio temporale le tavole seguono fedelmente gli atti chiave della tragedia, e i dialoghi citano copiosamente le parole già dette su numerosi palcoscenici. Sono piuttosto i disegni e i colori che ci permettono di rivivere, con occhi nuovi, una storia conosciuta.
L’aspetto puramente artistico vale da solo tutta l’opera ed è ciò che aggiunge veramente qualcosa al dramma shakespeariano. Non è la prima trasposizione a fumetti dell’omonima tragedia, ma i disegni di Mele riescono a trasmettere gli aspetti più cruenti e inquietanti insiti nel Macbeth in un modo difficilmente imitabile.
Menzione d’obbligo è il modo in cui vengono ritratte le tre streghe. Le vediamo in forma animalesca nella prima pagina: un rospo, un serpente cornuto e un corvo. Anche assumendo forme più antropomorfe le tre figure mantengono queste caratteristiche teriomorfe, brillantemente delineate da Mele. Il risultato dà un tono horror all’opera quando le Sorelle Fatali sono in scena, creature che si troverebbero a casa nel mondo di Dark Souls o di Geralt di Rivia.
La presenza delle tre bestie è a volte appena accennata ma costante; questo contribuisce a dare la sensazione che nessuno dei personaggi – né Macbeth, né MacDuff, né Lady Macbeth – siano i protagonisti e gli autori di quello che accade, ma che siano solo pedine di un gioco crudele. “Ho davvero scritto io la mia storia? Perché alla fine sento di non essere stato altro che un personaggio… una maschera, priva di libero arbitrio” concluderà, prima dell’ultimo atto lo stesso Macbeth.
Il tratto dell’autore cambia e si fa più netto o più frammentato a seconda di cosa accade sulla scena. Rimane impressa la tavola dell’omicidio di Duncan, una splash page fatta di ombre e sangue, dove il tratto di Mele diviene volutamente grezzo, calcato e realizzato, probabilmente, impugnando con forza la matita così come Macbeth stringe il coltello con cui compie il suo delitto. Non è l’unico momento del fumetto nel quale il rosso, colore dal sangue, svolge un ruolo chiave, ma è forse il più brutale.
Unica pecca dell’opera è forse la sequenza finale che risulta, a tratti, frettolosa. Aspetto che viene smussato dalla scelta narrativa di rendere tutta la storia un lungo ricordo di Macbeth stesso. Ciononostante qualche tavola in più poteva forse essere dedicata alla famigerata Lady Macbeth, il cui pentimento e la conseguente follia appaiono troppo repentini. Stonature, queste, che vengono rapidamente dimenticate non appena si incappa nello sguardo di Macbeth, folle e rabbioso. In quegli occhi iniettati di sangue Mele ha certamente saputo cogliere e trasmettere l’essenza del personaggio shakespeariano.
Abbiamo parlato di:
La caduta di Macbeth
Federico Mele
Fanucci Comics, 2022
108 pagine, cartonato, a colori – 17,00 €
ISBN: 9788834742877