Krazy&Ignatz vol.1

Krazy&Ignatz vol.1

Riprendendo la serie di volumi della Fantagraphics, la Free Books propone anche in Italia il primo volume della raccolta delle tavole di Krazy&Ignatz

krazy_freebooks_vol01Il cartoonist è, letteralmente, colui che realizza un cartone; non un cartone animato, come siamo soliti oggi intendere, bensì un’illustrazione realizzata con una semplice matita o carboncino su d’un foglio spesso, un cartone appunto. Maestri di quest’arte erano Raffaello e Leonardo, apprezzati interpreti del genere e tra i primi… cartoonist in assoluto. Questo genere artistico ritorna in voga, con le opportune modifiche, sul finire del XIX secolo grazie alla diffusione dei quotidiani. Il desiderio di aumentare i lettori, e soprattutto quello di accompagnare le notizie con delle immagini, offre la possibilità a molti abili artisti di presentare ai lettori dei primi quotidiani della Londra di fine Ottocento un di più, rappresentato da illustrazioni di commento agli avvenimenti della giornata, in particolare quelli politici: nascono così le prime vignette e con esse fa i suoi primi passi il fumetto.

L’abc del fumetto come oggi lo conosciamo, pero’, viene sviluppato soprattutto sulle strisce, un mezzo molto più duttile della semplice vignetta singola, nelle quali si poteva rappresentare un’azione in evoluzione e non più statica, un po’ come sui cartoni animati. Tra le strisce di maggior successo c’erano spesso quelle ispirate ai cartoni animati; in quel periodo pionieristico erano soprattutto gli animali antropomorfi, i funny animals, a farla da padrone. C’erano anche personaggi normali, se mai si può definire normalità le loro imprese, come il Braccio di Ferro di Segar, o gli avventurosi Mandrake e Flash Gordon, ma tra i personaggi più amati c’era sicuramente il Topolino di Disney-Iwerks.

Il primo Topolino era un vagabondo, sempre a zonzo in una città rurale (una Topolinia ancora senza nome che sarebbe diventata una generica Homeville per Gottfredson) che cerca di entrare nella modernità (lo si capisce dalle rare scene con palazzi ravvicinati); un monello, come lo ha spesso definito Luca Boschi, in lotta con i gatti, suoi nemici naturali, dai quali pero’ non scappa ma anzi reagisce alle loro prepotenze. Sia in questo atteggiamento un po’ guascone, un po’ ribelle, sia nel tratto utilizzato da Iwerks prima, sia nell’animazione sia nelle strisce, e da Gottfredson poi, suo sostituto sulle strisce, Topolino ha un evidente debito nei confronti di un altro topo, ben più terribile e ribelle, che porta il nome di Ignatz Mouse.

IL GATTO PAZZO E IL TOPO LANCIATORE!

Ideato dal grandissimo George Herriman per tormentare il povero e mansueto Krazy Kat, difeso a sua volta dall’agente Pupp, Ignazt Mouse è uno dei protagonisti di un’eterna commedia di cui sono attori un gruppo di animali antropomorfi che abitano a Coconino, luogo reale ma non troppo dove sono ambientate le loro avventure.In Krazy Kat Herriman propone dei personaggi al tempo stesso normali e capovolti, in luoghi riconoscibili, come il paese o la campagna, ma profondamente diversi da quelli reali. I fondali delle vignette sono molto precisi e dettagliati, ma cambiano da vignetta a vignetta e soprattutto sono spesso psichedelici ed assurdi, estremamente fantasiosi, ma queste mutazioni non sempre servono a dare l’idea del movimento, in quanto avvengono anche se i personaggi sono inequivocabilmente fermi (vedi, ad esempio, la tavola del 16 agosto 1925 o quella del 28 febbraio 1926).

Gli attori, invece, sono chiusi in ruoli precisi (la papera ciarliera, l’ape vagabonda, il cane poliziotto, il gatto perdigiorno, il topo piaga sociale) ma al tempo stesso non usuali, capovolti rispetto al sentire comune: Ignatz, il topo, rappresenta il ribelle all’ordine preposto, e invece di fuggire di fronte ai gatti imbraccia il suo bravo mattone e lo lancia a destra e a manca, preferibilmente sulla capoccia di Krazy; Krazy, il gatto, e ciò rende l’intera situazione ben più profonda e ribelle come si vedrà tra breve, non ha d’altra parte alcuna intenzione di inseguire il topo, subendone passivo i colpi di mattone ed anzi spasimando nell’attesa, innamorato perdutamente, lui che è un gatto maschio, di un topo con moglie e figli a carico; Pupp, il cane, poliziotto e tutore dell’ordine, ben felice di essere il protettore di Krazy (e non il suo inseguitore, come natura vorrebbe) contro le violenze di Ignatz, oramai colpevole a priori di qualsiasi accidente avvenga a Coconino. Viene così capovolto il triangolo cane che insegue gatto che insegue topo, a favore del topo che stende il gatto che è difeso dal cane, il tutto in un’atmosfera bucolica e sognante che come già detto influenzerà, molto probabilmente, le stesse avventure di Topolino.

In tutto questo ci sono anche alcune innovazioni tecniche che solo col tempo inizieranno a far parte del bagaglio tecnico di autori successivi, spesso per questo ritenuti originali, come l’uso delle vignette scontornate o della didascalia come un vero e proprio personaggio, non solo di una semplice voce narrante. Esempio di quest’ultima tecnica, la tavola del 29 marzo 1925, dove l’azione è scandita solo dalle immagini e dalle didascalie fino all’ultima vignetta, unica con il classico fumetto, o come nella tavola del 7 febbraio del 1926, in cui i personaggi si rendono conto di vivere in un fumetto e quasi interagiscono con l’autore, in questo caso rappresentato appunto dalla didascalia, e solo la fine dell’inchiostro ci impedisce di sapere cosa i personaggi pensino del loro “padre”! Quando poi un cambio nel formato costringe Herriman ad una griglia standard ad otto vignette su tre strisce, per rientrare nell’impaginazione il bravo ed estroverso cartoonist realizza delle illustrazioni, realistiche o con Krazy ed Ignatz per protagonisti, che riempiono la pagina dei quotidiani con un formato più largo.

RICORDI DI GIOVENTU’

Alla fine le avventure di Krazy e compagnia sono un gioco divertente e poetico imbastito da Herriman, che non solo si diverte, ma interagisce con il lettore stesso e lo trasporta in un mondo da sogno dove la notte è quasi perenne e la luna splende sempre nel cielo. Proprio queste caratteristiche mi colpirono molto quando per puro caso mi imbattei, giovanissimo telespettatore, in alcuni cartoni animati di Krazy Kat, in cui questo topo buffo e piccolino da qualsiasi posto ed angolo non perdeva occasione per buttare un mattone al malcapitato gatto, il tutto sotto gli occhi di un cane basito di fronte a tanta audacia! I ricordi di bambini, si sa, sono tra i più forti e tra quelli che più influenzano le scelte nel corso degli anni, per cui era assolutamente naturale, una volta scopertolo, andare ad ordinare e leggere lo splendido Krazy & Ignatz, vol. 1, edito dalla Free Books, che ristampa le tavole degli anni 1925 e 1926. L’opera si distingue non solo per la bellezza ed il divertimento delle tavole di Krazy Kat, ma anche per l’apparato redazionale corposo ed interessante. Il volume riprende l’omonimo della Fantagraphics, curato da Bill Blackbeard, dalla cui introduzione si scopre che il successo della serie aveva conquistato non pochi, illustri lettori (Hemingway, Picasso, Eliot, e molti altri). A questa si affianca un’introduzione del sempre ottimo e puntuale Luca Boschi, che con Francesco Spreafico (che passava di lì per… un inusitato motivo!), ne ha curato la traduzione. Sempre Spreafico, poi, cura una pagina di nota sui nomi dei luoghi e dei personaggi ed una pagina di note sulle tavole stesse, adattando quella di Blackbeard.

Confronto tra originale e versione italianaL’idea di base (assolutamente condivisibile, dopo la lettura del volume), come lo stesso Spreafico ha avuto modo di spiegare sul forum del Papersera.net, è quella di lasciare non tradotti i nomi dei personaggi, salvo rari casi, per poter rendere al meglio il ritmo ed il suono legato al nome stesso, e tradurre invece i nomi dei luoghi, sia perché molti di essi reali sia perché in questo modo avrebbero acquisito un certo fascino. Ovviamente ci sono alcune eccezioni, ma nulla tolgono alla coerenza generale del testo tradotto.

Il lettering (i caratteri nelle nuvolette) è, poi, molto simile a quello originale (lo si può confrontare con la tavola originale pubblicata a pagina 12 del volume) e completa un lavoro perfetto che i curatori dell’edizione italiana si sono sicuramente divertiti a realizzare nello spirito di Herriman, “k” al posto delle “c” incluse!
In conclusione uno splendido volume, che non può mancare nella biblioteca personale dei cultori del genere dei funny animals e del fumetto in generale e che sicuramente invoglia ad acquistare il secondo, imminente, volume della serie.

C’é una landa felice lon-lontano daqquì…

Biografia:
George Herriman: Herriman, originario della Louisiana, si trasferì nel corso degli anni Ottanta del 1800 a Los Angeles, dove si occupo’ di grafica decorativa per il Los Angeles Herald fino a metà dei 1890, quando inizio’ a realizzare una serie di strisce a fumetti per il San Francisco Examiner di Hearst. Senza scendere eccessivamente nei particolari, basti dire che da quel momento in poi il giovane Herriman era destinato a non fermarsi più: si contano le strisce Lariat Pete, Major Ozonés Fresh Air Crusade, Alexander (la sua prima striscia con un gatto), Bud Smith, Rosiés Mama. Per il Los Angeles Examiner lavora, invece, come illustratore sportivo, dove ben presto convince il redattore capo della sezione sportiva ad inserire, nei giorni più poveri di notizie, delle strisce di prova a carattere sportivo. Dopo vari tentativi, Herriman approda alla striscia regolare Baron Mooch, che tra i suoi protagonisti annovera un papero, inserviente del barone che da il titolo alla serie, che un bel giorno definì un gattino smarrito e trascurato con l’epiteto di krazy. Il papero, ben presto, divenne il titolare della striscia, che cambio’ nome in Gooseberry Sprig, The Duck Duke ed ebbe il merito di far crescere la stima di Hearst verso Herriman, che venne immediatamente mandato a New York per realizzare una nuova serie di strisce sindacate. Il cartoonist della Louisiana, allora, partorisce la serie The Dingbats, striscia che racconta le disavventure di una famiglia alle prese con gli inquilini del piano d sopra. Il successo di questa serie di avventure porto’ al cambio della denominazione della striscia in The Family Upstairs, la famiglia del piano di sopra. È con questa striscia che Herriman propone una sorta di prova generale per la sfida tra Krazy ed Ignatz: sotto la striscia principale, infatti, un po’ come appendice, un po’ come a relegare la vicenda in uno scantinato del fumetto, Herriman disegna una striscia ben più piccola (altezza circa un terzo di quella principale) in cui il gatto dei Dingbat viene tormentato da un topo dispettoso che gli lancia addosso un po’ di tutto, compresi i mattoni: Krazy Kat è ormai in divenire per diventare ben presto un piccolo successo a carattere mondiale.
(le informazioni presenti in questa mini-biografia sono tratte dalla biografia presente sul volume della Free Books)

Abbiamo parlato di:
Krazy & Ignatz vol. 1 – The Komplete Krazy Kat Komics (1925-1926)
di George Herriman
Free Books, gen. 2006 – 128 pagg. b/n bros. – 11,90euro

Riferimenti:
Free Books: www.free-boks.it
Fantagraphics Books: www.fantagraphics.com
Dimensione Delta (il sito di Francesco Spreafico): www.dimensionedelta.net
The Coconino Country Home Page: www.krazy.com
George Herriman sulla Comiclopedia: www.lambiek.net
Ignatz Mouse and Krazy Kat: www.ignatzmouse.net
George Herriman su Muttscomics.com: muttscomics.com

(un particolare ringraziamento a Francesco Spreafico per le immagini a corredo dell’articolo gentilmente concesse)

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