Kraken: gli abissi dell’essere umano

Kraken: gli abissi dell’essere umano

Emiliano Pagani e Bruno Cannucciari ci conducono nei tortuosi meandri della mente umana attraverso una caccia contro una mostruosa creatura marina. Una delle migliori pubblicazioni dell'annata fumettistica 2017, edita da Tunué.

Selalgues è un piccolo villaggio situato sulla costa nord della Francia, la cui sussistenza è legata alla pesca e al commercio ittico. Tuttavia le reti sono vuote ormai da mesi e gli abitanti del paese incolpano Damien, ragazzino che vive in mondo di fantasia tutto suo e unico sopravvissuto alla tragedia che ha visto morire in mare, durante una tempesta, suo fratello maggiore e molti altri bravi pescatori.

Additato ormai come portatore di malaugurio e capro espiatorio per qualsiasi episodio negativo, Damien decide di raggiungere Parigi per incontrare il suo idolo, Dougarry, ex conduttore televisivo di un noto programma dedicato ai miti e alle leggende ora caduto in disgrazia, per cercare di convincerlo a catturare per lui il Kraken, mostruosa creatura marina che il giovane crede colpevole della morte dei suoi cari.

È questo l’incipit di Kraken, graphic novel edita da Tunué, scritta da Emiliano Pagani e disegnata da Bruno Cannucciari, già opzionata per il mercato francese. Lo sceneggiatore livornese lascia da parte la sua vena umoristica per narrare una storia cupa e dolorosa, in cui nulla è quello che sembra e dove la verità è solo soggettiva. Forte di una sceneggiatura ben congegnata e strutturata, dialoghi azzeccati e mai ridondanti, il racconto ci porta nel microcosmo di Selelgues, dove l’arrivo di Dougarry coincide con una serie di atroci e misteriosi delitti.

I rapporti tesi, la ritrosia ad accettare il nuovo, la mentalità bigotta e chiusa si scontrano con l’indagine che porta Dougarry alla sconvolgente e inaspettata scoperta finale. Quello che emerge maggiormente dal volume è lo sguardo impietoso dello scrittore verso l’essere umano: ogni abitante del paese nasconde qualcosa, nessuno è davvero innocente, ogni persona ha una sua verità, quella in cui ha deciso di credere o aggrapparsi per non affrontare le proprie responsabilità.

È un’umanità misera, piccola, quella descritta da Pagani: capace di riempirsi la bocca di grandi parole, ma disposta a scendere a patti con il diavolo per il proprio bene personale. Dougarry assurge a icona di questa visione, diventa fulcro e motore della vicenda, protagonista con il quale si è più volte tentati a empatizzare nella sua risalita dall’oblio.

Selalgues e gli orrori che nasconde sono trasposti su carta dalla ottima prova di Bruno Cannucciari che, abbandonato lo stile con cui siamo abituati a vederlo all’opera su Lupo Alberto, adotta un tratto decisamente più realistico. Secco, pulito e caratterizzante, diventa meno definito e volutamente più grezzo nelle sequenze dedicate ai ricordi dei personaggi o in quelle più oniriche, che sovente esplodono in spettacolari splash page. Interessante come le vignette non siano delimitate dalla gabbia regolare, ma da una sorta di effetto di dissolvenza che dona ulteriore dinamicità alle tavole; così come la scelta di utilizzare una bicromia verde/grigio rende molto bene il tono cupo del racconto e l’atmosfera umida e oscura dei fondali marini.

Kraken può essere considerato uno dei prodotti più interessanti e riusciti dell’anno appena concluso, realizzato da due autori all’apice della loro maturità artistica e professionale, capaci di trasmettere con efficacia il significato della loro opera: alla fine tutti dovremo decidere come affrontare il nostro Kraken.

Abbiamo parlato di:
Kraken
Emiliano Pagani, Bruno Cannucciari
Tunué, 2017
106 pagine, cartonato, bicromia – € 16,90
ISBN: 9788867902415

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