di Giancarlo Berardi, Maurizio Mantero e Antonio Marinetti
Bonelli, set. 2006 – 126 pagg. b/n bros. – 3,00euro
Un altro numero di Julia, un’altra lezione di stile dalla premiata ditta Berardi/Mantero. Questo mese la detection viene (come spesso accade) abbandonata. I veri protagonisti della storia sono infatti 3 giovani annoiati, sognatori e senza troppi scrupoli che, rubata goffamente una massiccia partita di cocaina si accingono a “fare un sacco di soldi” vendendola. Il compito di ritrovarli, prima che lo facciano degli spacciatori vendicativi, si rivela relativamente facile per criminologa e colleghi, i quali rimangono personaggi di contorno. Scorrendo l’albo possiamo scoprire, ora osservandoli, ora per voce dei testimoni interrogati dai “piedipiatti”, i gusti, le insicurezze, i modi di fare e dei 3 protagonisti (2 maschi, una femmina). Il complesso triangolo di rapporti che li lega porterà, nel finale, a sviluppi imprevedibili (ma sempre plausibili), esposti anche grazie a un lontano flash forward. In secondo piano un altro vicolo cieco per l’attrazione inespressa tra Julia e Webb, condito con una punta di gelosia. Purtroppo Berardi sembra divertirsi a frustrare ogni speranza per un eventuale evoluzione della serie. Le tavole di Marinetti, sono pulite, precise e piacevoli. Pur non si distinguendosi per originalità dallo standard della testata, la rappresentano ottimamente. (Andrea Armandi)

Non puoi arrivarci da qui
di Jason
Black Velvet, 2006 – 64 pagg. b/n bros. – 9,00euro

Dopo il lancinante e doloroso “Ehi, aspetta…“, dopo l’altrettanto triste “Sshhh!“, Jason, autore norvegese portato in Italia da Black Velvet, ci offre il suo lato più umoristico. Humor nero, velato di malinconia, grottesco. Quasi un film muto nelle scene che si susseguono come i vecchi spettacoli di prima del sonoro. Uno strano triangolo, tra il dottor Frankenstein, il suo mostro, e la sua cinematograficamente nota moglie. Sullo sfondo, i bistrattati assistenti degli scienzati pazzi, comparse invecchiate e intristite dalla solitudine, unici a parlare e parlare. Se i precedenti volumi erano più incisivi e colpivano duro al cuore, non di meno questo evidenza un autore originale e un narratore incredibilmente abile ed efficace. Una sicurezza. (Ettore Gabrielli)

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