Self Service (colori di Nardo)Da colorista (Dylan Dog, Uomo Ragno) a disegnatore. Sei giovanissimo e stai bruciando le tappe! Dove vuoi arrivare?
Umhhhh…. In effetti, non ho ancora una strada ben precisa in mente. Forse, data l’età, i sogni sono ancora tanti e credo sia giusto così… Per ora faccio quello che mi diverte di più, variando e accumulando esperienza. I lavori fatti come colorista sono stati divertenti e molto formativi. Ora mi attira molto “fare la regia” e far muovere i personaggi, disegnarli, è il modo giusto. Mi piace far recitare i protagonisti delle storie in modo grottesco e divertente. Tutto sommato, comunque, non credo che potrei scegliere una sola strada tra le cose che faccio. Alla fine, dove c’é gusto….

Lo stile che stai costruendo ha parecchie convergenze, ma chi sono i tuoi focolai ispiratori oltre a Bisley e i Looney Tunes?
Il mio grande mentore spirituale è da anni Joe Madureira. Apprezzo molto anche Barbucci, Frezzato, e… tanti altri che non riuscirei a inserire per questioni di spazio, tutti coloro che hanno fuso il japan cartoon con lo stile comix supereroistico americano.

Hai disegnato l’atto conclusivo di Osvaldo nell’albo raccolta “Self Service” dell’editrice Arcadia. Hai realizzato che sei insieme ad un gigante come Brindisi, e che, tuo malgrado, sarai giudicato per confronto?
Accidenti! No! …veramente non ho pensato al confronto, ed è un bene, perché altrimenti non sarei nemmeno partito. Bruno è un talento affermato, io sono agli inizi, non c’é nessuna possibilità di confronto. Posso invece dire che per me è stato stimolante e “troppo divertente”. Bruno è il co-creatore del personaggio e della storia, mi ha dato preziosi consigli e suggerimenti, “preziosissime dritte” su come far muovere e rendere il personaggio ancora più credibile nella sua follia.

Cosa pensavi, veramente, mentre disegnavi questo delirio-demenzial-tragicomico!
La verita? MI SENTO A CASA! HAHAHAH…
In realtà ho cercato di documentarmi, di guardare più film possibili, soprattutto pellicole ambientate in manicomio e i trash all’italiana degli anni 70 / 80. È stato un lavoro durissimo e sfiancante (più che altro stancante per i muscoli addominali: film come “Fracchia la belva umana” e “Vieni avanti cretino” mi fanno sganasciare dalle risate…).

Riferimenti:
Nardo Conforti, il sito personale: www.nardoart.com

2 Commenti

1 Commento

  1. Domenico

    24 Novembre 2012 a 17:20

    Sembra che gli verrà dedicata una mostra al Salerno Comicon 2012…

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