Avengers: Infinity War
A ormai pochi giorni dall’uscita nelle sale USA e del resto del mondo di Avengers: Infinity War, i Marvel Studios continuano in maniera molto forte la campagna promozionale per la pellicola che, come noto, ha ormai già inanellato record di prevendite, preparandosi a un debutto al box office americano che in molti hanno sottolineato come “storico”.
Se per quanto riguarda il lato economico la scommessa dei Marvel Studios pare già vinta in partenza, il lato narrativo del film diretto dai fratelli Russo cela ancora molte domande, aspettative e soprattutto insidie.
Avengers: Infinity War non ha in sé soltanto la particolarità di presentare tutti gli eroi Marvel in un unico lungometraggio, facendoli agire assieme per la prima volta, ma ha anche il dovere di chiudere una lunga sottotrama come quella riguardante le Gemme dell’Infinito, che non sempre è stata gestita benissimo (vedasi Avengers: Age of Ultron) e soprattutto presentare al pubblico un villain come Thanos che agirà nella sua totale completezza narrativa, evidenziandone le motivazioni che lo spingono ad agire.
Pochi giorni fa, citando una recente intervista rilasciata da Joe Russo a un quotidiano indiano nella quale il regista descriveva i piani che muovono le azioni del criminale cosmico, Graeme McMillan di The Hollywood Reporter faceva notare che queste assomigliano a quelle di Richmond Valentine, l’eccentrico villain principale di Kingsman: The Secret Service, interpretato da Samuel L. Jackson.
Nell’intervista di Russo, infatti, Thanos viene presentato come una sorta di estremista ambientale che per salvare il suo pianeta a corto di risorse ebbe l’idea di sterminare metà della popolazione. Respinta la sua proposta, i titani lo esiliarono e il pianeta morì. Da allora egli vaga di pianeta in pianeta per spazzarne via metà della popolazione, un modo per correggerne i problemi e mantenere così l’equilibrio.
Se confermate, queste motivazioni prenderebbero una strada molto, molto differente rispetto a quella fumettistica, che vedono Thanos agire perché innamorato della Morte. Ovviamente, è ancora troppo presto per dire se l’entità della Morte giocherà un ruolo o meno nella pellicola, cosa questa che potrebbe correggere le motivazioni del villain verso un alveo più tradizionale e rispettoso della fonte originale, ma comunque resta il fatto che l’ideologia di Thanos, il suo modo di pensare ed agire resta una grande scommessa per i Marvel Studios.
La major viene dalla caratterizzazione di uno dei migliori villain Marvel degli ultimi anni, ovvero il Kill Monger interpretato da Michael B. Jordan in Black Panther, e non può permettersi di ricadere nella regola dei villain superficiali, soprattutto se si tratta di Thanos. Presentato pian piano negli anni a partire da The Avengers di Joss Whedon, il criminale interpretato da Josh Brolin porta con sé moltissime aspettative che vanno pienamente soddisfatte.
Il pericolo di Avengers: Infinity War per i Marvel Studios sta proprio nell’essere una pellicola densa di aspettative che il pubblico di appassionati, facente parte di quella fetta che legge quotidianamente fumetti, ha bisogno di percepire e riuscire ad assorbire senza vuoti narrative o sottolineature non bilanciate.
Mr. Magoo
Xilam Entertainment ha stretto una partnership con ITV per portare la nuova serie animata Mr. Magoo, incentrata sul miope vecchietto, sui canali ITV e CITV.
La serie, inizialmente commissionata da France Télévisions con Cartoon Network Asia, sarà lanciata su ITV e CITV nella primavera del 2019. Inoltre, Discovery Italy K2 è anche presente come partner di trasmissione. Xilam svilupperà anche un programma di prodotti di consumo basati sulla serie in Francia e nel Regno Unito.
L’animazione e le molestie sessuali
L’organizzazione Women in Animation si è unita a un gruppo di proprietari indipendenti di studios contro le molestie affermando che non esiste tolleranza per tali atteggiamenti sul posto di lavoro. L’impegno è già stato adottato da OddBot, Inc., Six Point Harness, Titmouse, Bento Box Entertainment, CounterPunch Studios, Duncan Studio, Incessant Rain Animation Studios, Renegade Animation, Stoopid Buddy Stoodios, Tonko House e Wild Canary Animation. I presidenti e i proprietari degli studios hanno accettato di firmare questo impegno, controfirmato da ciascun dipendente.
Il documento redatto afferma che gli studios sono “impegnati a fornire ambienti di lavoro sicuri ed equi privi di discriminazioni e molestie“. Inoltre, il documento delinea che “Non tollereremo alcuna discriminazione e alcuna forma di molestie illegali, incluse ma non limitate a molestie sessuali. Comprendiamo che tutti abbiamo la responsabilità di garantire che ciascuno dei nostri studios sia sicuro per tutti i dipendenti e i lavoratori esterni e indipendenti“.
Questo documento prende il via da una lettera scritta alcuni mesi fa da 200 persone, non solamente di sesso femminile, che chiedeva di prendere provvedimenti contro alcuni comportamenti all’interno dell’industria dell’animazione.
Questo impegno stabilisce un codice di comportamento per tutti i dipendenti e un impegno da parte dei capi degli studios per far rispettare quel codice – ha dichiarato Chris Hamilton, presidente di OddBot, Inc. – Quando i dipendenti passano da uno studio indipendente all’altro, lo stesso impegno sarà per loro di accedere al loro nuovo posto di lavoro, promuovendo una rete consistente di tolleranza zero che si estende attraverso la comunità dell’ animazione indipendente.
I responsabili degli studios riconoscono che si può sempre fare di più per educare la nostra comunità e creare politiche attuabili che proteggano i loro dipendenti – ha affermato Marge Dean, presidente di WIA.
Gli studi di animazione indipendenti di Los Angeles sono generalmente uniti da strette relazioni – ha invece affermato Brendan Burch, proprietario di Six Point Harness e tesoriere della WIA -Dopo esserci riuniti in passato per risolvere i problemi del settore, sapevamo che avremmo potuto collaborare e agire in modo decisivo in risposta a quella lettera.