Gli incredibili X-Men #38

Gli incredibili X-Men #38

Grant Morrison, Frank Quitely Panini Comics, Dic. 2003 - 84pp/col - 2,50euro

Gli incredibili X-Men #38Numero monografico questo del mensile dedicato ai mutanti più famosi del mondo fumettistico, che ospita tre episodi dei New X-Men di Grant Morrison (lisergico autore di Invisibles, Animal Man, Flex Mentallo etc.), che qui ritrova finalmente l’abilità grafica del connazionale (scozzesi entrambi) Frank Quitely. L’intesa tra i due autori, che si conoscono fin dai loro esordi, balza agli occhi, ed il disegnatore riesce a dare una interpretazione degli X-Men perfettamente in linea con le idee di Morrison e con il quadro generale che l’autore sta realizzando con il suo ciclo, che proprio in questi giorni sta arrivando alla sua conclusione negli USA.

Quitely dona ai personaggi un aspetto meno posticcio, abbandonando i volti da modelli e le pose da action figures, e rendendoli più “sporchi” ed al contempo tridimensionali, aiutato da ottimi colori. L’effetto su alcuni soggetti è particolarmente rilevante: si pensi a Becco, la cui deformità mai tanto era stata accentuata, o ad Emma Frost, che si rivela meno bambola perfetta e più donna, con le sue fragilità. Ma soprattutto Xorn, il mutante inventato da Morrison la cui mente è una piccola stella: in queste pagine il suo casco metallico assume la sembianza di un teschio, aggiugnendo alla sua figura un’aura inquietante, che sembra trovare riscontro in alcune sottili allusioni su di lui (e state attenti, porteranno ad impensabili risvolti). Un disegno che media efficacemente tra il gusto supereroistico americano e la tradizione europea.

Questi tre numeri ospitano il finale della minisaga “Rivolta allo Xavier”, in cui uno dei più promettenti studenti della scuola per mutanti del Professor X, Quentin Quire, si muove violentemente contro i metodi del mentore degli X-Men, dichiarando la sua politica di tolleranza non più sostenibile, a causa delle continue tensioni tra umani e mutanti. Morrison sfrutta al meglio una delle sue migliori caratteristiche, creando dialoghi e frasi mai banali e inutili, che si prestano a più chiavi di lettura (lo scontro tra due scuole di pensiero, tra studenti e professori, non è un classico dell’adolescenza, di cui la mutazione rappresenta una fantascientifica metafora?).

Certo… vogliamo distruggere tutto ciò che lei ha creato e sostituirlo.
Ma non perché siamo mostri. Perché siamo giovani ed è nostro diritto.
[…]Non ci serve una educazione che ci rende vittime

Tutta la confusa ribellione del ragazzo è destinata a fallire, in un violento scontro che porterà come conseguenza non solo la perdita di giovani vite, ma insinuerà un tarlo, un dubbio nelle convenzioni da troppo tempo statiche di Xavier, portandolo a dimettersi dalla carica di direttore della sua stessa scuola.

Oltre alla trama principale, Morrison non manca di portare avanti le sue sottotrame, nella tradizione da soap-opera che da sempre è uno degli aspetti vincenti degli X-Men, arricchendo i personaggi di personalità sempre più sfaccettate e approfondite. La storia tra Becco e Angel, i tradimenti psichici di Ciclope con Emma, ed ancora l’abbandono di questa da parte delle sue protette, svelano le debolezze di questo supereroi, affetti come tutti da gelosia, invidia, bisogno di affetto, avventatezza, insicurezza, rabbia… supereroi con superproblemi? No, con problemi normali, anche quotidiani: ed è questo che ce li rende più simpatici.

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