Kieron Gillen torna su un albo mutante dopo anni e subito si rimpossessa di Sinistro, uno dei suoi personaggi-feticcio. È questo quello che accade su Immortal X-Men #1, testata a cui spetta il compito di inaugurare la nuova fase mutante post Jonathan Hickman.
Accompagnato ai disegni da Lucas Werneck, con i colori di David Curiel e la cover di Mark Brooks, lo sceneggiatore britannico dà il via a una serie incentrata sul Quiet Council di Krakoa, ovvero quello che potrebbe definirsi un analogo del nostro Consiglio dei Ministri, composto da dodici membri suddivisi in quattro raggruppamenti (Primavera, Estate, Autunno, Inverno). L’albo d’esordio è incentrato sull’abbandono di uno dei membri dell’attuale consiglio e le audizioni dei sostituti candidati ed è raccontato interamente dal punto di vista soggettivo di Sinistro, elemento narrativo che tornerà anche negli albi successivi ognuno dei quali assumerà la prospettiva di uno dei membri del gruppo dirigente.
Immortal X-Men ha un focus sull’aspetto politico di Krakoa e, in un parallelo con il linguaggio televisivo, si pone a metà strada tra opere come House of Cards e West Wing. Più che una storia di azione, quello che Gillen mette in campo è un racconto dei motivi per i quali le azioni avvengono. Con una scelta a cavallo tra lo stile dialogico di Aaron Sorkin e la prosa densa ed enfatica di Chris Claremont (non è un caso che Gillen stesso si sia riferito al modo in cui ha deciso di scrivere questa serie come a un Neo-Claremontismo), le pagine traboccano di parole, suddivise tra dialoghi e didascalie di pensiero, che pur senza perdere mai di interesse senza dubbio rendono la lettura a tratti pesante, data anche la lunghezza dell’albo.
Il punto di vista di un Sinistro totalmente sopra le righe fa sì che la storia assuma un tono profondamente ironico, a tratti comico, a tratti sarcastico. Sono le ultime due pagine dell’albo a imprimere al numero un completo cambio di rotta e che fanno presupporre l’idea che possa essere Gillen a portare a maturazione alcuni germogli narrativi sparsi da Hickman ma mai sviluppati, oltre a dichiarare la presa in carico del progetto e l’intenzione di farlo suo già dal motto Hated. Feared. Forever.
Werneck, in un albo quasi totalmente privo di azione, se la cava molto bene, dimostrando un’evidente maturazione rispetto a quanto fatto vedere sulle tavole di Trial of Magneto. La continua variazione della struttura della tavola, associata a un’efficace mimica dei vari personaggi, rendono le pagine piene di sequenze dialogiche dinamiche e movimentate, evitando un ulteriore appesantimento e rallentamento della struttura.
Abbiamo parlato di:
Immortal X-Men #1
Kieron Gillen, Lucas Werneck, David Curiel
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, luglio 2021
48 pagine, spillato, colori – 5,00 €
ISBN: 9788828719281