Il mio fumetto quotidiano #1: “Forse l’amore”
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Il mio fumetto quotidiano #1: “Forse l’amore”

Ok, ho voluto la bicicletta, adesso pedalare! Tra gli impegni per il nuovo anno c’è quello di leggere di più, e bucare proprio il primo giorno mi sembra piuttosto discutibile. Così, dopo esser andato a letto alle 2:30 ed essermi svegliato 6 ore dopo (ma perché, perché io e il sonno abbiamo litigato tanto?), con la testa ancora pesante dai festeggiamenti di stanotte, mi sono messo a cercare una lettura arretrata che non fosse eccessivamente lunga o complessa.

La mia idea è di usare il blog come scusa per trovare la voglia di leggere anche nelle giornate più pesanti e contro la mia pigrizia, e di commentare quello che leggo con leggerezza e senza addentrarmi nel territorio di una recensione. Anzi, meglio ancora se riuscirò a farlo con opere vecchie (fuori tempo massimo per una recensione) o di cui hanno già scritto altri sul sito!

Allora, per iniziare: Forse l’amore di Silvia Vecchini e Sualzo (Tunué, 2017) conta una cinquantina di pagine sviluppate in orizzontale, è praticamente muto, vignettone grandi a tutta tavola e segni e colori dolci, delicati e rilassanti che accompagnano senza fretta i versi di una poesia. L’ideale per i miei occhi stanchi, anche a leggerlo su schermo.

E’ un racconto positivo, dolce e poetico. Parla di primi amori, di quel sentimento vissuto nella potenza della scoperta, nell’emozione di desideri ignoti. Non c’è pesantezza, non c’è ansia, non c’è tormento: solo la voglia di affrontare una mattina di scuola per arrivare sull’autobus del ritorno e sedersi accanto alla persona che sta sempre nei propri pensieri.

Vecchini e Sualzo sono una garanzia per questo genere di fumetti, una coppia di autori dalla grande sensibilità e dolcezza nel raccontare vite di giovani uomini e donne con semplicità e sincerità. A me da adulto colpisce molto questo modo di raccontare un’età complessa e ormai lontana. Mi piacerebbe sapere se questo vale anche per i lettori dell’età dei protagonisti: spero ardentemente di sì!

Su Lo Spazio Bianco ne ha scritto Manuela Capelli:

Forse l’amore (Vecchini, Sualzo)

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