Fantastic Four e il volto di Galactus
Con l’annuncio ufficiale dell’entrata nel cast dell’attore Ralph Ineson nel ruolo di Galactus, i Marvel Studios stanno accelerando il casting della pellicola sui Fantastici Quattro, la cui lavorazione inizierà tra un paio di mesi in Inghilterra.
La scelta di Ineson, non nuovo al Marvel Cinematic Universe in quanto aveva già ricoperto la parte di un ravager nel primo capitolo dei Guardiani della Galassia, arriva in un periodo ottimo per l’attore, attualmente nelle sale americane con The First Omen, prequel horror della celebre saga che sta ricevendo positive recensioni dalla critica e una buona accoglienza da parte del pubblico USA.
Probabilmente, è proprio la partecipazione a questa pellicola ad avere attirato l’attenzione dei Marvel Studios nei confronti dell’attore britannico, che si appresta così a interpretare un ruolo davvero iconico.
Una parte, quella di Galactus, che non si può definire propriamente con la parola “villain” in quanto il personaggio, fin dalla sua prima apparizione a opera di Stan Lee e Jack Kirby, agisce principalmente per una questione di mera sopravvivenza. Un elemento, quello riguardante la “fame” di Galactus, affrontato più e più volte nelle storie in cui compariva e che ha visto in alcuni casi intervenire in prima persona Reed Richards, il quale almeno in una occasione salvò in passato la vita al distruttore.
È molto probabile che, finalmente, queste tematiche etiche e filosofiche riguardanti Galactus, e il suo essere anche una figura di equilibrio nell’esistenza dell’universo, saranno finalmente affrontate come meritano.
Nel 2007, la precedente versione del personaggio mostrata in I Fantastici Quattro e Silver Surfer si risolse in una delusione per gli appassionati, a causa principalmente della decisione della allora dirigenza Fox (ovvero Tom Rothman) di presentarlo come una specie di nuvola cosmica, le cui reali fattezze furono appena accennate, solo in parte, in una sola sequenza.
Con Fantastic Four, già con il casting di un attore in carne e ossa, i Marvel Studios hanno voluto rassicurare fin da subito che il personaggio avrà un volto e una sua voce con cui fare emergere quelle medesime frasi dense di fascino e potenza presenti nelle storie classiche degli anni ’60, particolare questo che spicca in Ineson, dotato di una voce molto profonda e quindi adattissima.
Oltre a questo, comunque, l’introduzione di Galactus già nel primo capitolo, assieme alle indiscrezioni sull’ambientazione in un universo parallelo, portano a evidenziare ancora di più che in passato la possibilità che il tutto possa generare, alla fine del film, la causa scatenante dell’arrivo del quartetto nel MCU che tutti conosciamo.
Questo non significa necessariamente che Galactus distruggerà la Terra dell’ipotetico universo alternativo, ma è possibile che una serie di situazioni narrative trasportino il gruppo da qualche altra parte. L’unica cosa che si può ipotizzare è che in questo atto non ci sarà una volontarietà da parte del quartetto, ma piuttosto un evento inaspettato che potrebbe fornire al pubblico quella sensazione che si ebbe alla fine del primo film di Capitan America, quando Steve Rogers si ritrovò in un luogo (e tempo) a lui del tutto sconosciuti.