Il tango delle anime perse (Gigi Simeoni, Bruno Brindisi)

Il tango delle anime perse (Gigi Simeoni, Bruno Brindisi)

Dopo Dormire, forse sognare, Gigi Simeoni completa il back to back con Il tango delle anime perse, interessante ghost story che richiama alla memoria le classiche indagini dell’Indagatore dell’incubo.

Un amore finito in tragedia è quello che convince un uomo disperato a cercare l’aiuto di Dylan Dog, il quale tentenna e poi accetta il caso che, ovviamente, risulta più complicato di quanto sembri. Una storia dal canovaccio classico, quella che vede ritornare Gigi Simeoni alla sceneggiatura a solo un mese di distanza dal riuscito Dormire, forse sognare, e che proprio in quanto aderente a quel canone ne rispetta anche la scorrevolezza e la piacevolezza nella lettura.
Scendendo più nel dettaglio, oltre alla buona gestione del duo Dylan/Madame Trelkowski, Simeoni si conferma lo sceneggiatore più abile nella gestione della tecnologia nelle storie di Dylan, precetto di cui fornisce un’interpretazione mai posticcia e sempre funzionale allo sviluppo della narrazione. Convince meno l’intermezzo del caso parallelo visto nella sequenza al cimitero, apprezzabile per l’idea ma realizzato in maniera spiazzante per il lettore, visti i legami praticamente inesistenti con la storia principale. Buono invece il richiamo nel finale al numero precedente, in una sorta di continuity, anche in questo caso, del tutto coerente con il racconto.
Ai disegni Bruno Brindisi, assente da oltre due anni sulla serie regolare, il cui lavoro impreziosisce l’albo grazie al riuscito connubio di figure realizzate con il tratto pulito caratteristico della scuola salernitana, cui l’autore ha nel tempo aggiunto degli interessanti motivi sfumati sulle ombreggiature ad affiancare le usuali campiture di nero pieno.

Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #379 – Il tango delle anime perse
Gigi Simeoni, Bruno Brindisi
Sergio Bonelli Editore, aprile 2018
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,50€

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