Il successo della Famiglia Addams, il futuro di Hulk e She-Hulk

Il successo della Famiglia Addams, il futuro di Hulk e She-Hulk

In questa puntata, i risultati finanziari del nuovo film sulla Famiglia Addams e il futuro di Hulk e della sua controparte femminile.

Il successo della Famiglia Addams

Di recente, abbiamo parlato del rilancio del franchise della Famiglia Addams effettuato dalla MGM che ha incontrato una ottima accoglienza da parte del pubblico, tanto da spingere la MGM a realizzare un sequel, già in lavorazione.
Nei giorni scorsi, nella consueta finestra informativa di Deadline dedicata alle pellicole la cui esperienza al box office è stata molto buona, il sito di spettacolo ha puntato i riflettori proprio sul film animato basato sui personaggi creati da Charles Addams analizzandone la performance.
Il film è stato idealmente programmato per uscire nella stagione di Halloween, debuttando l’11 ottobre e ottenendo ottimi risultati grazie anche a una campagna globale di licenze e partner promozionali da 150 milioni di dollari, cosa questa che ha aiutato il film ad aprire con un solido incasso di 35 milioni di dollari durante i quattro giorni del Columbus Day, classificandosi appena dietro una delle pellicole evento dei mesi scorsi, ovvero Joker.

Il sito evidenzia come la strategia principale della MGM sia stata in primis quella di coinvolgere nella regia Conrad Vernon, considerato molto capace nella gestione di lungometraggi animati con un budget limitato: su è infatti Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia che, nonostante una classificazione R, ha fruttato 140.7 milioni di dollari al botteghino mondiale e 47 milioni di dollari di profitto con un costo di produzione di appena 19 milioni di dollari.  Dal canto suo La famiglia Addams ha guadagnato di più, con ben 203 milioni a livello globale con un costo di produzione di 40 milioni (co-finanziato da Bron Creative, che ne copriva un terzo) e con una campagna promozionale globale costata 72 milioni.
Deadline ha inoltre sottolineato come le partecipazioni, che in un film d’animazione sono tradizionalmente inferiori a quelle di una pellicola live-action, siano andate per la maggior parte (7 milioni di dollari stimati) all’attrice Charlize Theron, chiamata a doppiare Morticia nella versione originale.

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Il futuro di Hulk e She-Hulk

Nei giorni scorsi, in una intervista concessa a Variety, l’attore Mark Ruffalo ha parlato del futuro del personaggio di Hulk dopo Avengers: Endgame, dicendosi ancora speranzoso di un film stand-alone sul personaggio e rivelando che le trattative su una apparizione del Golia Verde in Marvel’s She-Hulk, il serial targato Disney+ sulla cugina di Bruce Banner, sono ancora in corso. Quello che comunque appare chiaro è che il futuro di Hulk, così come il suo passato, appaiono perlopiù fumosi agli occhi del pubblico. Il rabbioso alter ego di Bruce Banner ha infatti avuto una vita abbastanza travagliata all’interno del Marvel Cinematic Universe, soprattutto perché il suo brand non ha avuto la spinta necessaria per camminare con le sue gambe non solo per quanto riguarda la questione dei diritti Universal/Marvel Studios, ma anche perché narrativamente non si è mai cercato (a eccezione forse di Thor: Ragnarok) di costruire un background che sapesse andare oltre a quello che sapevamo di Hulk all’interno dei film sugli Avengers.
Questa opzione, che negli anni si è sempre più affievolita, potrebbe avere una nuova spinta grazie alla serie in lavorazione su Jennifer Walters, per tutta una serie di elementi su cui punteremo ora i riflettori.

Il personaggio di She-Hulk nei fumetti Marvel ha subito una evoluzione decisamente differente rispetto al cugino Bruce, sia fisica che psicologica, che l’ha vista andare oltre la figura di “mostro verde arrabbiato” nel corso degli anni – anche se di recente nei fumetti la stessa Gigantessa di Giada ha dovuto fare i conti con una sorta di versione distorta di se stessa, più vicina all’Hulk selvaggio e incontrollabile che alla visione di una supereroina che, all’apice della sua carriera negli anni ’80, andava a fare shopping con Wasp con aria spensierata per le vie di New York.

A parte questo, bisogna comunque sottolineare che la serie Disney+ potrebbe cogliere al volo l’occasione per fornire un nuovo sguardo a Hulk soprattutto dal punto di vista delle relazioni interpersonali, che finora hanno visto quest’ultimo interagire fortemente solo con una persona: Natasha Romanoff alias Vedova Nera.

Da questo punto di vista, la dinamica tra Bruce e Jennifer potrebbe mostrare qualcosa di inedito (i legami familiari) soprattutto se pensiamo a come potrebbe svolgersi l’origine di She-Hulk, nel caso sia aderente alla sua controparte fumettistica. La trasfusione di sangue di Bruce alla cugina per salvarla, così come narrato in Savage She-Hulk 1 nel lontano 1980, potrebbe avere la funzione di creare un legame molto forte tra i due personaggi, dando la possibilità di esplorare di più il personaggio di Banner anche in funzione del suo passato.
Un passato di cui non sappiamo più niente. A parte le apparizioni di William Hurt nei panni di Thunderbolt Ross, passato dall’essere un militare al diventare Segretario di Stato USA e quindi figura centrale nel Marvel Cinematic Universe, non sappiamo che fine abbia fatto Betty Ross, né se l’interesse sentimentale di Bruce possa giocare un ruolo nel futuro prossimo, cosa al momento difficile anche se non da escludere.
In questo contesto generale, la serie di She-Hulk può diventare quello “spazio vuoto” in cui i Marvel Studios possono raccontare, esplorare e analizzare la figura di Hulk e riprendere quindi alcuni fili interrotti, così come certamente sarà il punto iniziale per fare sì che la sua controparte femminile riesca lì dove il Golia Verde non è riuscito, vivendo più avventure ed esprimendo appieno il suo potenziale narrativo.
D’altronde, Jennifer Walters è tutto quello che Bruce Banner non è mai stato. Eroina accettata dalla società e dalla comunità dei supereroi, avvocato di successo e capace di controllare il suo alter-ego, il personaggio è praticamente stato per anni l’altra faccia della medaglia per quanto riguarda i raggi gamma e i loro “effetti collaterali”.

 

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