Il risveglio di Hawkman e di Bryan Hitch

Il risveglio di Hawkman e di Bryan Hitch

Nei primi tre spillati della testata "Lanterna Verde", RW Lion pubblica il primo arco narrativo della nuova serie dedicata a Hawkman. Ne "Il risveglio" Robert Venditti e Bryan Hitch iniziano a svelare passato e futuro di Carter Hall.

Quattro capitoli, pubblicati da RW Lion nei primi tre spillati della testata Lanterna Verde, compongono Il risveglio, arco narrativo d’esordio per la nuova serie dedicata a Hawkman. Per rilanciare il personaggio, DC Comics ha scelto di puntare sullo sceneggiatore Robert Venditti e sul disegnatore Bryan Hitch, tornato a offrire prove degne dei suoi The Authority e Fantastic Four dopo un periodo di appannamento.

Non si sottolinea la ritrovata abilità dell’artista britannico soltanto per dovere di cronaca: se questo primo racconto può dirsi complessivamente riuscito, il merito va riconosciuto anche, e soprattutto, a lui. Infatti, con le sue matite plasma sia volti espressivi e corporature potenti ma eleganti sia scenari esotici e affascinanti, profondi e vasti a sufficienza per contenere lande mozzafiato e architetture raffinate.

Dalle pagine torna a emerge quell’aura patinata che forse mancava proprio dai tempi in cui il penciler dava vita alle avventure del quartetto di casa Marvel Comics sui testi di Mark Millar. Una parte delle lodi va condivisa con i colori Alex Sinclair e Jeremiah Shipper, abili a giocare con i punti di luce per illuminare gli ambienti.

Nei paesaggi fantasiosi ma sempre plausibili – dalle rovine di un tempio al largo di Santorini alle strade del pianeta Thanagar che ricordano Blade Runner, passando per l’antico Egitto e la non meglio definita Isola dei dinosauri –, si assiepa un gran numero di personaggi, siano essi esseri umani o belve feroci. Hitch non sacrifica la qualità sull’altare della quantità e cura nei dettagli tutte le figure che va a ritrarre, variando la regia delle scene a seconda delle esigenze, passando con disinvoltura da doppie splash-page a tavole sì affiancate, ma suddivise in vari riquadri disposti in diagonale invece che in orizzontale. Questa soluzione “obliqua” genera un senso di movimento ed è applicata con efficacia a una sequenza molto concitata: Hawkman combatte contro uno stormo di uomini alati in un assembramento di corpi tra i quali, mentre mette a segno calci e pugni, fa volare la sua mazza. Il fatto che lo sfondo sia composto semplicemente dal cielo all’alba passa in secondo piano, dal momento che l’insieme dei combattenti diventa una sorta di nube infinita, ottenendo un risultato paradossalmente realistico.

Era importante parlare dei luoghi nei quali Venditti ha ambientato la storia, perché il protagonista è un uomo che si è reincarnato spesso, a partire dall’epoca dei faraoni, ha vissuto tante vite e ha visitato molti mondi. In continuità con il passato, quindi, è naturale, leggendo questi quattro capitoli, rintracciare l’archeologo Carter Hall – questa l’identità civile dell’eroe – in contesti diversi, mentre porta avanti la propria missione che prevede aiutare chi è in difficoltà, soprattutto se si tiene presente che lo sceneggiatore statunitense ha scelto di partire dalla visione di un tragico futuro per andare alla ricerca delle radici del guerriero che fa uso del mitico “Metallo Nth”1.

La più classica delle storie con al centro le origini di un character diventa per l’autore strumento per mettere ordine nella sua difficile biografia, donandogli un’epifania: che il nome dell’uomo che nel corso dei secoli ha indossato l’elmo e le ali sia Khufu, Katar Hol o Catar-ol non fa differenza; che il luogo in cui ha vissuto si chiami Egitto, Thanagar o Krypton non ha importanza; tutte le esistenze appartengono alla stessa persona, oggi nota come Carter Hall. Dunque, lo stesso individuo si reincarna nel tempo e nello spazio.

Ciò non impedisce allo sceneggiatore di raccontare confronti fisici e dialettici tra l’Hawkman del nostro “qui e ora” e i suoi stereotipati antecedenti, dato che è sufficiente ricorrere ai viaggi nel tempo per mettere il primo faccia a faccia con i secondi. Proprio questo stratagemma, per quanto funzionale al procedere della trama, comporta la messa in scena più debole della narrazione, dal momento che il confronto con il proprio alter ego di epoche e dimensioni precedenti è tema trito e ritrito tanto della fantascienza quanto del supereroico. Venditti, inoltre, non fa nulla per consentire al lettore di ricredersi, perché scrive i tradizionali dialoghi nei quali il protagonista cerca di convincere il “doppio” delle proprie buone intenzioni, basando le argomentazioni sulla condivisione della memoria e dell’identità.

Dunque, quali sono i meriti del writer, se la parte del leone la fanno i disegni di Hitch e le interazioni tra i personaggi non sono né originali né coinvolgenti?
Detto del lavoro di ristrutturazione operato sulla mitologia dell’eroe, è doveroso menzionare il taglio dato alla storia, strettamente legato alle caratteristiche del suo primo attore.
Leggendo Il risveglio, il pubblico ha davanti agli occhi un fumetto d’avventura avvincente. Potremmo parlare di “quest“, prendendo in prestito un termine in voga in ambito fantasy e videoludico, nella quale si assiste a un viaggio che ha come meta finale la ferma e definitiva (?) riappropriazione dell’identità.
Novello Indiana Jones, nel corso delle sue indagini l’archeologo Hall attraversa passaggi segreti, scappa da temibili guardiani, risolve enigmi che dischiudono nuovi indovinelli, interroga il passato per salvare il futuro. Se l’idea della rinascita – possiamo adoperare senza timore questo termine così importante per l’universo DC – non è nuova, è sicuramente un fatto positivo aver pensato di farla passare attraverso una valorizzazione della professione di Carter: la scelta mette al centro l’uomo prima che il supereroe; la rinascita del supereroe passa dall’affermazione delle abilità dell’uomo.

Tornato in auge grazie all’evento Dark Nights: Metal di Scott Snyder e Greg Capullo, l’Hawkman di Venditti si appresta a continuare il proprio viaggio e, dalla tavola che chiude questo primo segmento narrativo, la componente esplorativa sembra continuare a essere rilevante.

Abbiamo parlato di:
Hawkman: il risveglio (Lanterna Verde #1 – 3)
Robert Venditti, Bryan Hitch
Traduzione di Antonio David Alberto
RW Lion, maggio – luglio 2019
84 / 72 pagine, spillato, colori – 4,95 € / 4,50 €
ISSN: 977228001700990108


  1. Il Metallo Nth è una sostanza originaria del pianeta Thanagar, della quale sono fatte anche le ali di Hawkman. È malleabile e mutevole, dona a chi lo utilizza una serie di capacità meta-umane, come la possibilità di reincarnarsi 

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