Il primo racconto a fumetti dell’Italia a tavola

Il primo racconto a fumetti dell’Italia a tavola

Per la prima volta la storia della cucina italiana viene raccontata a fumetti grazie a un progettodell’Accademia Italiana della cucina.

Dall’arrivo dei pomodori e delle patate alle ultime tendenze, per la prima volta la storia della cucina italiana viene raccontata a fumetti. Un interessante progetto dell’Accademia Italiana della cucina. Per capire com’è nato il progetto e che ricerche ci sono state alla base, abbiamo intervistato Paolo Petroni, Presidente dell’Accademia della Cucina Italiana, Marco Madoglio, sceneggiatore, e Federico Pietrobon, disegnatore.

Buongiorno a tutti e grazie per la vostra disponibilità per questa intervista.
Partiamo proprio dall’inizio: com’è nato il progetto?
Paolo Petroni: Il progetto nasce da una mia idea, che meditavo da diversi anni ispirandomi all’opera di Enzo Biagi dedicata alla storia d’Italia a fumetti. Per dare vita a questa idea però avevo bisogno di un disegnatore e uno sceneggiatore, che intrepretassero quanto volevo esprimere.

storia della cucina italiana coverE la collaborazione fra Accademia, sceneggiatore e disegnatore?
P.P.: Parlando di questo progetto con i membri del Centro Studi dell’Accademia Italiana della cucina, mi fu suggerito il nome di un disegnatore, Federico Pietrobon, col quale avemmo un incontro a Firenze. Mi piacque la sua grafica e dopo alcuni mesi gli affidai il lavoro.
L’opera però non poteva iniziare, perché essendo dedicata ai ragazzi richiedeva una storia, un racconto che io e altri Accademici non potevano fornire, così Pietrobon mi propose la collaborazione con Marco Madoglio col quale lavorava in sintonia. Con Madoglio è stato un continuo lavoro di affinamento e di confronto, vignetta per vignetta, parola per parola. Grazie alla sua fantasia e disponibilità e all’interpretazione dei personaggi di Pietrobon, è nato il lavoro che tanto avevo avuto in mente.
Marco Madoglio: L’Accademia aveva contattato alcuni disegnatori, tra i quali Federico, per valutare vari stili grafici.
Quando Federico è stato scelto, osservando il progetto che l’Accademia voleva fare ha proposto di essere affiancato da uno sceneggiatore. Sono stato contattato, mi è stato fornito un testo sugli Etruschi dal quale ho creato un mini soggetto e la relativa sceneggiatura, che ha funzionato un po’ da sceneggiatura di prova, e sono stato confermato.
Federico Pietrobon: La mia collaborazione con l’Accademia è nata in un modo un po’ particolare: durante un appuntamento dal mio dentista – appassionato di fumetti, mio grande fan e membro dell’Accademia – mi propose di mettermi in contatto con il Presidente dell’Accademia, perché avevano in mente questo progetto sulla storia della cucina Italiana. Quindi sono andato a parlare con il Sig. Petroni, in seguito ho contatto Marco e abbiamo iniziato questo viaggio nelle epoche culinarie italiane!

Federico e Marco, avevate già lavorato insieme?
M.M.: Sì. Qualche anno fa, nel lontano 2010, abbiamo partecipato alla realizzazione dei sei volumi de La Storia degli Animali a Fumetti editi dalla Jaca Book in collaborazione con la Scuola del Fumetto di Milano. Per entrambi è stato uno dei primi lavori. Federico in veste di colorista, io di sceneggiatore.
F.P.: Come ha detto già Marco, avevamo lavorato assieme nel 2010, ci eravamo poi risentiti per sviluppare una mia idea per una storia che abbiamo ripreso in questi ultimi mesi e che è in procinto di “nascere”.

Che stile narrativo e visuale avete scelto per raccontare la storia?
P.P.: Il target di riferimento è sempre stato molto giovane, più o meno attorno ai 10/15 anni, lo stile e il linguaggio avrebbero quindi dovuto essere semplici, ma con fascino e attrattiva. Con vignette talvolta piccole a altre volte medie e grandi in modo da enfatizzare i concetti espressi. Uno stile accattivante che ha già conquistato anche i genitori, studenti e studentesse delle scuole alberghiere.
M.M.: Fin da subito il signor Petroni mi ha chiesto di creare storie con un impianto narrativo vero e proprio e non documentaristico, ovvero non raccontate in modo didascalico ma create con uno sviluppo, più o meno complesso, che accompagnassero e coinvolgessero al meglio il lettore in quel che sarebbero state le varie tappe della cucina in Italia.
Quindi, per poter provare a creare delle mini storie autoconclusive che inglobassero il materiale richiesto, mi sono documentato partendo dalle note storiche, fornitemi dal Centro Studi dell’Accademia, legate ai tipi di piatti, alle figure cardine e alle varie innovazioni nel campo della cucina avvenute nei vari secoli, aggiungendo una ricerca personale (libri, film, conoscenti e siti) per quanto riguardava gli usi ed i costumi delle varie epoche e l’identificazione di eventi storici caratteristici, che potessero fungere da “contenitori” per alcuni episodi, il cui arco temporale era molto lungo, sfruttando a volte personaggi o eventi reali (ad esempio la visita di Mozart in Italia) o creati ad hoc rendendoli il più possibile verosimili all’epoca trattata (ad esempio la piccola saga di una tipica famiglia italiana che ripercorre tutto il Novecento).
L’Accademia mi ha lasciato molta libertà sia nella creazione della struttura narrativa sia nella disposizione delle vignette nella gabbia. Infatti si passa da gabbie tipicamente francesi a splash page.
F.P.: Per quanto mi riguarda, il sig. Petroni mi ha chiesto di smussare il mio stile molto realistico: il libro sarebbe stato letto da un pubblico di adolescenti, quindi il disegno avrebbe dovuto essere più “simpatico”. Per me è stato all’inizio un bell’esperimento, uno studio, e man mano che le pagine venivano realizzate, affinavo lo stile e mi divertivo parecchio! Alla fine, sfogliando il volume, devo ammettere che sono molto soddisfatto del risultato e sto continuando ad affinare questo stile anche su altri progetti che sto realizzando in questo periodo.
Entrando più sulla questione tecnica, il grosso del lavoro lo ha fatto Marco, con cui lavoro molto bene: seguire la sua sceneggiatura è stato davvero semplice! Sarà che sono abituato a lavorare con sceneggiatori francesi molto esigenti ma con Marco e l’Accademia, ho avuto per lo più carta bianca.

Nella lettura si percepisce un profondo lavoro di documentazione: qual è stato il processo di reperimento delle informazioni?
P.P.: Il contenuto del libro è molto rigoroso, complesso e completo. La traccia di base fornita a Madoglio è frutto della conoscenza storica del Centro Studi dell’Accademia da me coordinato, formato da storici e giornalisti di chiara fama.
M.M.: Credo di aver già risposto nella domanda precedente. 😊
Posso aggiungere che, oltre ad alcune fotografie forniteci dall’Accademia, ho dato al disegnatore, per ogni epoca storica, una serie di foto e dei link a siti di documentari e a film che illustravano i costumi e gli ambienti dove si sarebbero svolti gli avvenimenti.
F.P.: Marco mi ha fornito molto materiale fotografico e video con il quale ho potuto studiare le varie epoche, sia per quanto riguarda i vari cibi, ambienti, vestiario e così via.
Poi di mio ho ampliato le ricerche. Devo ammettere che oltre a disegnare e colorare ho anche studiato ed imparato: una bella lezione di storia italiana!

Avete in programma eventi di presentazione?
P.P.: Il momento attuale non è ideale per presentazioni, ma già le nostre Delegazioni hanno fatto localmente presentazioni agli Istituti alberghieri e nel corso di conviviali e convegni.
F.P.: Al momento non so quasi nulla a riguardo. Il mio Dentista si sta interessando per fare una presentazione del volume a Castelfranco Veneto (la mia cittadina), ma non c’è ancora nulla di concreto.
Come avete scelto le ricette di cui parlate alla fine della storia?
P.P.: È stata una scelta abbastanza facile, si tratta delle ricette attualmente più diffuse in Italia e nel mondo.
Abbiamo voluto porre un inizio con le tagliatelle degli Etruschi e una fine con il moderno e famoso tiramisù.
M.M.: Il mio compito è stato quello di trovare il modo per poterle raccontare ognuna in modo diverso ma collegate con un filo logico. Visto che erano suddivise per categoria (pasta, riso, pizza, dolci), ho provato a presentare ogni “gruppo” come se fosse una specie di programma televisivo dove il cuoco-presentatore, con qualche trovata teatrale, illustrava allo spettatore-lettore quello che mi aveva fornito l’Accademia ovvero le informazioni storiche e le varie fasi per realizzare ogni piatto.
F.P.: Tutto frutto dell’Accademia.

Intervista realizzata per e-mail nel gennaio 2022

Biografie

L’Accademia Italiana della Cucina è stata fondata nel 1953 dal giornalista e scrittore Orio Vergani per valorizzare e tutelare le tradizioni culinarie in Italia (con 224 delegazioni) e all’estero (86 delegazioni). Oggi conta 7.500 associati, presenti in 50 paesi.
Pubblica la rivista Civiltà a tavola e i volumi della Biblioteca di cultura gastronomica, oltre al ricettario nazionale La tradizione a tavola e Guida alle buone tavole.

Paolo Petroni è nato e vive a Firenze. È specializzato in marketing e ricerche di mercato e ha pubblicato diversi libri di cultura gastronomica, tra i quali il libro della vera cucina fiorentina e il libro della cucina marinara. È direttore responsabile della rivista Civiltà della Tavola e della guida ai ristoranti dell’Accademia di Cucina Italiana, di cui è Presidente dal 2015.

Marco Madoglio, soggettista e sceneggiatore, ha collaborato con l’Academia della Cucina Italiana (Storia della Cucina Italiana a Fumetti), l’INFN (Racconti dal Bar Aonda), le Edizioni Versante Sud (The Hut, Fuga da Buoux), la L-ink edizioni (Doctor G), ha collaborato con Il Giornalino (Le avventure di De Pennutis & Falcon, Il Quaderno Avventura), Super G (Sulla Strada di Emmaus – premio Fede a Strisce 2015 al Cartoon Club di Rimini-), le Edizioni Inkiostro (alcune storie brevi pubblicate su Denti), le SDF Edizioni (Banande e alcuni fumetti didattici), l’Editoriale Jaca Book (la serie La Storia degli Animali a Fumetti) e la DeAgostini.
Informazioni più dettagliate e aggiornate si possono trovare sul suo piccolo blog: Scribacchiare: marcomadoglio.blogspot.com/

Federico Pietrobon, nato a Castelfranco Veneto nel 1977. Disegnatore e colorista, ha frequentato la Scuola del Fumetto di Milano dal 2000 al 2003, in seguito ho iniziato a collaborare come colorista per alcune riviste a fumetti Net Magazine (La vita di Giovanni Paolo II) e il messaggero dei ragazzi (Cronache da Colleverde), Jaca Book (La serie La storia degli animali a Fumetti). Sempre come colorista per editori francesi Soleil, Le Lombard, Glénat (Wisher, La compagnia delle Tenebre, Roy Corman), in seguito come disegnatore sempre per gli stessi editori francesi (oltre a Humanoides) (Deep, Alice Matheson, Un homme comme une autre, Vinifera, Escape this e altri 2 albi in fase di realizzazione)
Negli ultimi anni ha tenuto dei corsi di fumetto nelle scuole (elementari, medie e licei).

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