Il presente è già abbastanza duro e “Il futuro non promette bene”

Il presente è già abbastanza duro e “Il futuro non promette bene”

Eleanor Davis nella sua nuova graphic novel ci racconta una distopia che, a causa degli avvenimenti del 2020, assomiglia molto da vicino al nostro presente.

“L’eclissi che gli Stati Uniti stanno attraversando è una sensazione di perenne precarietà e paura, che ha soffocato l’identità stessa del paese, il suo ottimismo proverbiale e incrollabile, la sua fiducia nel futuro.”
(Francesco Costa, Questa è l’America – Mondadori 2020)

futuro-non-promette-bene_coverQuando Eleanor Davis ha iniziato a realizzare Il futuro non promette bene (The hard tomorrow) nel suo paese, gli Stati Uniti, era appena stato eletto presidente Donald Trump.
Come tanti suoi connazionali, l’autrice rimase sconvolta per l’ascesa da parte del tycoon repubblicano di estrema destra al soglio politico più importante del mondo occidentale. Iniziò allora a immaginare una distopia ambientata negli USA del 2022 che, dopo Trump, avevano eletto come presidente Mark Zuckerberg.
Ultranazionalista e conservatore ancora più del suo predecessore, nel racconto di Davis il creatore di Facebook intraprende una politica estera interventista con l’uso di armi chimiche e, soprattutto, inizia un controllo spietato delle persone sul territorio nazionale attraverso social media e droni, per stroncare qualsiasi tipo di manifestazione democratica, antirazzista e pacifista.

Durante i mesi in cui l’autrice lavora alla sua graphic novel riesce finalmente a restare incinta e uno degli elementi narrativi portanti della storia che sta scrivendo e disegnando – i ripetuti tentativi della protagonista di avere un figlio – per Davis si concretizzano in una realtà che l’accompagna fino alla fine del lavoro. Nell’aprile 2019, a tre mesi dalla nascita del figlio, la fumettista conclude il suo libro, ignara che da lì a poco più di un anno, quel 2022 distopico da lei immaginato sarebbe diventato qualcosa di molto vicino alla realtà. L’omicidio di George Floyd in USA, avvenuto il 25 maggio 2020, ha infatti scatenato proteste e movimenti antirazzisti in America e nel mondo contrastati da una violenta repressione degli stessi da parte dei corpi di polizia di molte città statunitensi, spalleggiati direttamente dallo stesso Trump.

Raccontato così, Il futuro non promette bene parrebbe dunque una storia triste, oscura, immersa nel pessimismo di un mondo che, in effetti, sta andando a rotoli. Senza negare che la società dipinta e descritta da Davis è una società allo sfascio, esattamente come quella attuale, in cui gli estremismi hanno ormai radicalizzato posizioni politiche sempre più inconciliabili e aperto le porte del quotidiano a una violenza – verbale, quando non fisica – che sta sgretolando le fondamenta della nostra cultura, la sua è innanzitutto una storia di resistenza e speranza.
La tesi dell’autrice si racchiude nelle cinque doppie tavole finali della storia – su cui torneremo più avanti – e nella dedica al figlio che le sta per nascere e che chiude il libro: “Spero ci perdonerai per averti portato in questo splendido mondo terribile.

Pagine da Davis Il futuro pdf completo_basso_Pagina_1La protagonista della storia è Hannah, una ragazza di origine ebrea che vive in una roulotte insieme al fidanzato Johnny, che di “lavoro” scambia sementi per piante e fumo). In attesa che quest’ultimo finisca di costruire la loro abitazione in mezzo al bosco, la giovane donna divide le sue giornate tra il suo lavoro di assistente domestica per anziani e il suo impegno civile all’associazione pacifista HAAV (Humans against all violence/Umani contro ogni violenza), che si batte contro la politica estera del presidente Zuckerberg e contro l’uso di gas come il sarin e il nervino contro la popolazione civile.
La vita della protagonista, mano a mano che le pagine procedono, si avvita sempre più in una spirale di ansia, depressione e tristezza, con i tentativi andati a vuoto di restare incinta e la perdita delle amicizie più care assieme alle speranze di poter manifestare per un mondo migliore, a causa del regime di repressione instaurato negli Stati Uniti.

Davis, attraverso il racconto di una quotidianità americana di provincia, illustra con efficacia, tra cinismo e poesia, l’esistenza precaria che oggi accomuna le generazioni dai 50 anni di età in giù.
La difficoltà di crearsi una posizione stabile nella vita che permetta di crearsi una famiglia, la depressione che scaturisce da quello che appare uno sforzo sisifeo per cambiare lo stato delle cose si sposano a una resistenza, a una resilienza, a una ricerca di valori politici e sociali comuni nelle amicizie e fotografano con lucidità la vita che molti di noi condividono in questi primi due decenni del XXI secolo.

Attraverso dialoghi realistici, che non indugiano in spiegazioni o digressioni inutili, i personaggi messi in campo dall’autrice si raccontano e raccontano al lettore la propria esistenza quotidiana, i sentimenti che provano e i sogni che hanno, spinti da una necessità di ritrovare l’essenza delle cose, il valore della loro semplicità, provando a fermare un mondo che ormai corre a rotta di collo, rischiando un deragliamento sempre più prossimo e probabile.

Pagine da Davis Il futuro pdf completo_basso_Pagina_2Lo stile grafico di Davis è, a prima vista, improntato alla semplicità. Un bianco e nero luminoso – in cui i neri raramente sovrastano i bianchi – con figure contornate da una linea chiara morbida e sinuosa.
In una griglia regolare a tre strisce, in cui ogni vignetta (di solito cinque in ogni pagina) è delimitata da una netta cornice nera, l’autrice imbastisce uno storytelling pulito ed essenziale, che si compone soprattutto di primi piani e piani americani e che si apre a inquadrature più distanti o a splash page giusto per marcare alcuni momenti significativi della narrazione.

Quell’apparente semplicità di stile si sfalda però se solo ci soffermiamo a guardare le vignette. Emerge allora un’attenzione precisa per il dettaglio, dagli ambienti ai vestiti fino ai volti dei personaggi: gli occhi e i lineamenti, seppur stilizzati, fanno trasparire le emozioni in modo forte ed evidente. E alla protagonista viene riservato un trattamento particolare.
Laddove per tutti gli altri personaggi gli occhi sono raffigurati come due punti, gli occhi di Hannah sono gli unici a essere disegnati, in alcuni frangenti, esageratamente grandi, quasi come in certi manga, ad accentuare l’esposizione dei suoi sentimenti. Ed anche i capelli di Hannah vengono curati da Davis con cura certosina, fino a delineare le singole ciocche e a giocare con i ciuffi sopra le orecchie che ricordano l’origine ebraica del personaggio.

E arriviamo dunque alle cinque pagine doppie che chiudono l’opera. Cinque tavole mute e identiche, tranne per un elemento che ogni lettore scoprirà, che inquadrano il soggetto raffigurato da vicino, si potrebbe dire “a grandezza naturale”. Cinque tavole piene di poesia, che commuovono alla fine della lettura e che racchiudono la sfida di Hannah (e di riflesso, di Davis) al mondo. Per quanto le cose possano andar male, per quanto la nostra vita possa essere sempre più precaria, per quanto questa Terra sia ormai sfruttata all’inverosimile, l’unico gesto di resistenza e coraggio che possiamo fare è avere una speranza per il futuro. E dare una forma concreta a questa speranza, incarnandola.

Abbiamo parlato di:
Il futuro non promette bene
Eleanor Davis
Traduzione di Aurelia Di Meo
Rizzoli Lizard, 2020
160 pagine, brossurato, bianco e nero – 18,00 €
ISBN: 978-8817148009

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