Il marketing di She-Hulk, la Warner tra Batgirl e l’antitrust

Il marketing di She-Hulk, la Warner tra Batgirl e l’antitrust

In questa puntata, la campagna promozionale di She-Hulk: Attorney at Law e un nuovo sguardo alle varie problematiche della Warner Bros. Discovery.

She-Hulk: Attorney at Law

Con la gigantessa di giada interpretata da Tatiana Maslany che pochi giorni fa ha fatto il suo esordio ufficiale nel Marvel Cinematic Universe, i Marvel Studios non hanno affievolito la campagna promozionale attorno alla serie, anche grazie all’accoglienza più che positiva ricevuto dopo la messa in onda del primo episodio.
Nelle ultime settimane il marketing attorno allo show è aumentato considerevolmente, soprattutto dalla presentazione del nuovo trailer ufficiale avvenuto durante il San Diego Comic-Con. Da quel momento, la major ha costruito una campagna che ha puntato inizialmente molto sul viral marketing, con la diffusione di un volantino con il numero di telefono dello studio di Jennifer Walters, e allo stesso tempo con alcune iniziative mirate ad aumentare la visibilità del pubblico, che in un determinato caso hanno anche creato qualche piccola polemica sui social networks
Durante la premiere avvenuta a Los Angeles la scorsa settimana, infatti, è stata situata la medesima panchina in cui la protagonista Tatiana Maslany siede in uno dei poster ufficiali della serie. Molti utenti su twitter hanno sostenuto che i braccioli posti sulla panchina la rendano un’opera di design contro i senzatetto.
La motivazione di questa accusa riguarderebbe il fatto che in alcune zone degli USA, per dissuadere i senzatetto a usare le panchine come luogo in cui dormire, vengano collocati oggetti come braccioli ingombranti, punte appuntite, sbarre pendenti, elementi progettati intenzionalmente per dissuadere le persone senza un alloggio dal sdraiarsi in quei luoghi.
Diversi utenti hanno addirittura confrontato il design con le panchine realizzate per promuovere lo show Better Call Saul, anch’esso con protagonista un avvocato, evidenziando la grande differenza che le panchine di Saul Goodman avrebbero con questa architettura definita “ostile”.

Il lancio di She-Hulk: Attorney at Law ha visto, come sempre in questi casi, anche un grande sforzo per quanto riguarda il licensing, con il coinvolgimento di alcuni brand tra cui Urban Decay, azienda di cosmetici collegata a L’Oreal, che per l’occasione ha lanciato due esclusive palette ispirate all’alter ego di Jennifer Walters, che si presenta sotto-forma di un astuccio verde decorato. Al suo interno 13 ombretti, di cui 6 composti da colori neutri o nude che rappresentano la parte umana del personaggio, un ombretto verde e altri 6 ombretti di diverse tonalità nel volere accentuare la doppia personalità dell’eroina Marvel Studios.

Altra partnership degna di nota è quella che Marvel Entertainment ha realizzato con Microsoft che vede l’azienda presentare un video che mostra She-Hulk che utilizza Windows 11 nella sua vita quotidiana, sia personale che professionale, con funzionalità come Snap Assist e Desktop multipli, mentre sono stati anche ideati degli sfondi a tema She-Hulk per Windows.

La percezione della Warner

Nelle ultime settimane abbiamo parlato spesso della nuova Warner Bros. Discovery, soprattutto commentando la situazione riguardante la cancellazione del film di Batgirl e la strategia del CEO David Zaslav. Un interessante articolo dei giorni scorsi di The Hollywood Reporter si è concentrato sulle varie problematiche che la major sta affrontando in queste settimane, evidenziando come l’abbattimento di numerosi contenuti per un ammontare di oltre 800 milioni di dollari stia sollevando l’attenzione dell’antitrust americano e causando contraccolpi sui consumatori, oltre che proteste da parte della comunità latino-americana.
Da quando si è compiuta la fusione tra Warner Bros. e Discovery, la nuova società ha infatti eliminato come noto tutta una serie di progetti, tra cui il sequel di Scooby Doo, il film sui Wonder Twins e la già citata pellicola sull’eroina DC Comics, per una cifra complessiva di 825 milioni di dollari, che dovrebbe in parte aiutare a ripagare gli oltre 40 miliardi di dollari di debiti accumulati per completare l’accordo.
Questa direzione decisionale della nuova dirigenza, però,  avrebbe messo in allarme alcuni esperti, i quali si stanno chiedendo se queste decisioni siano l’indice che la nuova Warner Bros. Discovery abbia al momento troppo potere di mercato, e di conseguenza non abbia interessa a promuovere l’innovazione e la varietà di scelta dei prodotti, cosa che potrebbe in qualche modo scontentare non solo gli azionisti, ma anche i consumatori, violando le leggi antitrust. Questi ultimi, infatti, potrebbero essere contrariati nel vedere un prodotto che a loro piace venire rimosso in maniera unilaterale, elemento questo che secondo gli esperti potrebbe attirare l’attenzione del Dipartimento della Giustizia USA e in particolare della Federal Trade Commission, il cui compito è promuovere la tutela dei consumatori e prevenire pratiche anticoncorrenziali.

Queste violazioni potrebbero essere già ravvisabili già solo per il fatto che la nuova dirigenza abbia deciso di eliminare il progetto su Batgirl a fini fiscali, senza dimenticare poi un altro elemento che abbiamo sottolineato anche in questa rubrica, ovvero quello di incentivare una cattiva reputazione tra coloro che vogliono o desiderano realizzare un progetto con la nuova major, in particolare per quanto riguarda la comunità latino americana presente a Hollywood.
Il sito di spettacolo evidenzia che la decisione di accantonare la pellicola DC Comics, che aveva una protagonista latina, Leslie Grace, potrebbe avere avuto un impatto negativo su questo gruppo, già drasticamente sottorappresentato a Hollywood, visto che  rappresenterebbero una percentuale minima di ruoli nei film sul grande schermo, ovvero appena il 6%.

La nuova leadership di Warner Bros. Discovery fa affidamento su formule e misure di risparmio sui costi che hanno storicamente escluso le comunità emarginate – ha dichiarato Rafael Agustín, CEO del Latin Film Institute – Presumono di agire per il bene dei loro profitti, non rendendosi conto di quanto non investire nella diversità e nell’inclusione oggi danneggerà i loro affari nel prossimo futuro.

Un quadro quindi non esaltante che riflette la punta dell’iceberg che la nuova dirigenza Warner deve affrontare il prima possibile, in primis cercando di tagliare senza fornire alibi alle agenzie federali del commercio, e in secondo luogo rilanciando la promozione della comunità latino-americana, che potrebbe avere la sua rivincita con il progetto di Blue Beetle attualmente in post-produzione e pronto per uno sbarco nelle sale nei prossimi mesi.

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