Covid-19 e Cinema
In queste ultime settimane, e soprattutto negli ultimi giorni, si è aperto un grande dibattito nel mondo del cinema (a Hollywood e in Europa) riguardante non solo la riapertura delle sale ma anche e soprattutto la ripartenza delle produzioni la cui lavorazione è stata sospesa proprio a causa della pandemia causata dal Covid-19.
Ovviamente, con il contagio ancora attivo, le associazioni di categoria stanno studiando modelli appropriati per permettere un giusto affluso nelle sale, nel quadro del “distanziamento sociale”, diventato ormai un modello di comportamento attivo nelle persone.
I principali mercati europei stanno difatti iniziando a individuare potenziali aperture alla fine di giugno e fino a metà luglio, mentre altri più piccoli stanno tornando in funzione questa settimana, anche se in base a rigide linee guida sul distanziamento sociale e con notevoli capacità ridotte.
Nel complesso, sta iniziando a emergere un quadro più chiaro per quanto riguarda il riavvio dell’attività in Europa, anche se resta ancora molto da delineare e la situaizone è da considerarsi decisamente fluida, soprattutto guardando alla curva dell’epidemia e a come questa si evolverà nel prossimo futuro.
Vue International, una multinazionale britannica che opera in paesi come Germania, Italia, Polonia, Olanda e anche Taiwan, sta valutando aperture “soft” proprio alla fine del mese di giugno, con una spinta più decisa verso luglio, guardando ovviamente ai risultati. Proprio per quanto riguarda Taiwan, la Vue International ha continuato a operare tramite il suo Multiplex da 20 schermi durante tutta la crisi, avendo attinto direttamente alla situazione della SARS nel 2003.
Abbiamo protocolli di apertura e funzionamento che abbiamo imparato con fatica a Taiwan. Ironia della sorte, è l’unico cinema ancora aperto per noi – ha dichiarato Tim Richards, boss della società – ma rimango molto ottimista per il settore. Il tempo in questo caso è il fattore chiave. Vue è pronto a riaprire in nove mercati, e se dovremo essere pronti a organizzarci in modi diversi in ciascun mercato a seconda delle guide ufficiali, lo saremo. Come industria, abbiamo la capacità di monitorare quante persone sono presenti nei nostri foyer e auditori in qualsiasi momento attraverso un’attenta programmazione e pianificando l’ingresso e l’uscita dei nostri clienti dentro e fuori dalle nostre sale. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo il supporto del nostro personale e dei nostri sistemi operativi all’avanguardia. Siamo in grado di costruire automaticamente le distanze sociali.
Al momento, paesi quali Norvegia, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno recentemente annunciato delle date ufficiali di riapertura, mentre Finlandia e Portogallo stanno pianificando di riprendere le attività dei cinema dal prossimo 1 giugno con capacità ridotte. Altri esempi di un progressivo ma lento ritorno alla normalità sono la Svizzera (1 giugno) e Irlanda (10 agosto). Uno dei problemi principali però è sapere quali saranno i film che riapriranno la stagione, visto e considerato che le principali pellicole che avrebbero dovuto costruire quella estiva sono stati rimandati nei prossimi mesi (in primis Black Widow), anche se probabilmente i due film simbolo saranno Tenet di Christopher Nolan e il live action Disney Mulan.
In questo contesto, In Australia, la National Association of Cinema Operators ha riconosciuto nei giorni scorsi che la disponibilità di nuovi titoli di Hollywood sarebbe un fattore chiave per la ripresa a luglio. A essere d’accordo con questo elemento è stato anche il produttore francese Jérôme Seydoux, a capo del principale circuito fieristico del paese, che in una intervista concessa a Le Point ha sottolineato che una riapertura a luglio dei cinema francesi sembra possibile, ma ha rimarcato che “per aprire in modo credibile, anche gli americani devono aprire i loro cinema”.
Tra l’altro, con i cinema cinesi ancora parzialmente chiusi (solo Hong Kong riaprirà in questi giorni) è da valutare anche quale sarà l’impatto sul box office e quali saranno i numeri iniziali degli incassi.
Nel nostro paese, dove il settore culturale pare essere rimasto un pochino all’angolo per quanto concerne un aiuto da parte del governo, ci si sta comunque muovendo attivamente grazie all’iniziativa Moviement Village, un progetto avviato e promosso dai gruppi cinematografici ANEC e ANICA l’anno scorso per rendere l’azienda italiana un affare di 12 mesi, e che alla fine sta contribuendo a preparare le riaperture di questa estate con l’aggiunta di cinema all’aperto/drive-in, con una programmazione che sarà un mix di titoli del 2019 e del 2020.
Un altro degli ostacoli principali è quello della ripresa delle produzioni. Sia a Hollywood che in altri settori come quello britannico si sta discutendo molto sui protocolli da adottare per fare ripartire la lavorazione dei film. Nel Regno Unito, nei giorni scorsi, sono state diffuse alcune linee guida di un documento, ancora non completo, redatto dalla British Film Commission con dettagli consigliati da studios quali Netflix, Disney, HBO per una “realistica visione” per le produzioni tv e cinematografiche ad alto budget per tornare a lavorare in piena sicurezza.
Il documento non ancora ufficiale, e che stando a indiscrezioni sarà valutato nei prosismi 10 giorni, include che tutte le produzioni debbano nominare un supervisore COVID-19 debitamente autorizzato per supervisionare la sicurezza sul set. Il documento contiene anche una guida per l’addestramento sulla sicurezza prima delle riprese, i test, la messa in quarantena di attori stranieri, il distanziamento sociale e la ristorazione.
Questa bozza è stata progettata appositamente per aiutare film (ma anche programmi TV) dal budget elevato, come The Batman di Matt Reeves. Le linee guida sono progettate per essere scalabili per produzioni di dimensioni diverse e possono essere utilizzate insieme a protocolli specifici delle aziende, con la BFC che ha chiarito che non è responsabile dell’applicazione dei codici di condotta.
L’incognita maggiore è quella riguardante gli Stati Uniti, dove il contagio ha colpito più di 1 milione di persone. Da alcuni giorni forte è il dibattito sulla ripresa della produzione a Hollywood, che ha visto anche l’intervento del capo del Sag-Aftra, il sindacato degli attori, David White:
In generale, vale la pena notare che la possibilità di sviluppare un vaccino viene vista come la possibilità che tutto torni alla normalità – ha detto White – Test e una tracciabilità ampia e affidabile sono la condizione necessaria per averer una produzione organizzata e sostenuta che tornerà alle fasi di una volta. Se non sai chi è un super vettore, e sei su un set con altra gente, anche con distanza sociale, hai un problema. Non sono un esperto e ci sono vari pensieri attorno a questo, ma come regola generale, stiamo aspettando che queste cose siano saldamente a posto prima di mettere le persone in un ambiente che può effettivamente, direttamente, influire negativamente sulla loro salute. Tutti i sindacati stanno lavorando insieme su una linea guida di facile comprensione per valutare se un set sia sicuro o meno, quindi stiamo tutti lavorando insieme per elaborare quel protocollo, che si legherà a ciò che l’industria sta facendo.
Tom & Jerry
Un interessante articolo di Deadline, pubblicato nei giorni scorsi, ha evidenziato come la produzione di alcuni progetti animati sia continuata nonostante l’emergenza coronavirus. Tra le pellicole che hanno affrontato l’inaspettata situazione causata dalla pandemia vi è il film su Tom & Jerry, pellicola ibrida tra live-action e animazione.
Chris DeFaria, produttore del film che vede protagonista Chloe Moretz, ha dichiarato al famoso sito di spettacolo che le riprese live-action erano state completate poco prima che il coronavirus costringesse la sospensione della lavorazione in tutto il settore.
Se le nostre riprese live-action non fossero state completate, ci saremmo trovati in una situazione simile alla maggior parte degli altri film live-action in questo momento, che non hanno completato la produzione – ha affermato DeFaria, che supervisiona le 500 persone della troupe del film diretto da Tim Story – Ma solo perché abbiamo finito le riprese live-action, ciò non significa che non abbiamo avuto una serie di altre sfide uniche per questa situazione.
Faria ha evidenziato come, in un primo momento, la produzione di Tom & Jerry prevedesse di avere il suo flusso di lavoro editoriale, di animazione e di riproduzione post-produzione sotto lo stesso tetto a Londra. Ma con la pandemia COVID-19, si è dovuto trovare un modo per continuare a produrre materiale, in un modo che non ci fossero mai due persone nello stesso posto in un qualsiasi momento.
Questo ha spinto il produttore e il suo team a ruotare la produzione elaborando soluzioni che consideravano le restrizioni di viaggio imposte a marzo. C’era anche una seconda opzione che coinvolgeva gruppi di produzione centralizzati e decentralizzati con il lavoro remoto degli artisti divisi tra Londra e Montreal, mentre il regista Tim Story e i suoi collaboratori erano sparsi in tutta l’Inghilterra, con un montatore a Los Angeles.
Moominvalley
La serie animata Moominvalley, realizzata da Gutsy Animations, è stata venduta nei giorni scorsi agli SF Studios che la distribuirà in paesi nordici quali Norvegia e Islanda. Le offerte sono state negoziate da PGS Entertainment. La serie, basata sulle storie di Moomin dell’autore e artista finlandese-svedese Tove Jansson, è stata commissionata da Yle in Finlandia e Sky nel Regno Unito e prodotta da Gutsy Animations. PGS Entertainment rappresenta la serie per la distribuzione mondiale, esclusi Regno Unito, Finlandia, Giappone, Corea del Sud e Cina.
NRK [canale televisivo norvegese] è molto felice di poter presentare l’amato universo di Tove Jansson a una nuova generazione di bambini, oltre che a dare ai fan di tutte le età la possibilità di tornare a Moominvalley – ha commentato Kåre Snipsøyr, dirigente delle acquisizioni di NRK Super.
Moomins ha una grande storia e un grosso seguito nei Paesi nordici, quindi siamo molto felici di poter condividere nuovi contenuti Moomin con fan nuovi ed esistenti – ha aggiunto la direttrice creativa e produttrice esecutiva di Gutsy Animations, Marika Makaroff – I valori fondamentali di “Moomin” sono attualmente molto importanti in quanto abbiamo bisogno di amore, rispetto per la natura e amicizia ora più che mai.
The Pout Pout Fish e The Alien Adventures of Finn Caspian
Il MiMO Studio di Cyma Zarghami ha acquisito , nei giorni scorsi, il best-seller per bambini di Deborah Diesen The Pout-Pout Fish e il premiato podcast per bambini The Alien Adventures of Finn Caspian per sviluppare molteplici film animati per la TV. I progetti sono tra i primi per il MiMO Studio,una società di produzione incentrata su contenuti per bambini e famiglie lanciata da poco.
Scritto da Deborah Diesen e illustrato da Dan Hanna e pubblicato da Macmillan, The Pout-Pout Fish è diventato un best seller del New York Times alla sua uscita nel 2008 con oltre 8 milioni di copie vendute. Nel 2009, il libro ha ricevuto il premio Bank Street, il miglior libro dell’anno per bambini.
The Alien Adventures of Finn Caspian, della Gen-Z Media, è stato lanciato nel 2016 da Jonathan Messinger, autore di Hiding Out ed ex web editor di Time Out Chicago Kids. Scritto ed interpretato da Messinger, The Alien Adventures of Finn Caspian è una storia di fantascienza serializzata per bambini, raccontata in episodi di 15-20 minuti.
La storia è incentrata su Finn Caspian, un bambino di 8 anni a bordo della Stazione spaziale esplorativa interplanetaria di The Famous Marlowe 280. Lui e i suoi amici Abigail, Elias e Vale sono Explorers Troop 301, e decollano dal Marlowe per esplorare pianeti inesplorati, aiutare alieni occasionali e risolvere un mistero che minaccia di distruggere la Stazione Spaziale.
Heroes in Lockdown
Il regista francese di animazione Régis Raffin ha diffuso nei giorni scorsi un interessante e nuovo cortometraggio animato, intitolato Heroes in Lockdown, realizzato da casa dal suo team, in cui vengono usati i supereroi come metafore della pandemia che sta colpendo il pianeta.
Spero sinceramente che stiate al sicuro durante questa pandemia, ma so che per alcuni è una sfida senza precedenti. Per la prima volta molte persone non sono in grado di lavorare da casa, fare la loro parte, usare i loro “poteri”. Come regista, volevo fare un film per dare un po’ di speranza e forza a tutte questi persone.