Himitsu – The top secret è un manga atipico, un prodotto ibrido che sfugge da una facile catalogazione e fa della commistione tra stili, tematiche e generi una delle sue caratteristiche fondanti.
L’opera di Reiko Shimizu cala il genere poliziesco procedurale in un’ambientazione che potremmo definire di fantascienza soft, sia perché la distanza dal nostro presente è minima come minime sono le differenze, sia per una spiccata attenzione alle implicazioni sociali e filosofiche più che ai risvolti scientifici.
L’idea da cui parte il fumetto è l’invenzione di un’apparecchiatura che renda possibile interfacciarsi con il cervello di un defunto per estrarne tutto quello che ha visto negli ultimi quattro mesi, ripescando dalla memoria visiva ogni singolo momento vissuto dalla sua prospettiva, come in un film muto. Una scoperta che diviente uno strumento per combattere la criminalità.
Questo spunto viene svolto con uno stile che ricorda molto più uno shojo1 romantico con (non troppo) vaghi accenni yaoi2 che un poliziesco investigativo, senza per questo rinunciare a tematiche forti e crude e a sviluppi shoccanti. D’altra parte l’autrice ha una formazione legata al fumetto per ragazze, spesso contaminato con la fantascienza, che è evidente soprattutto nei disegni, caratterizzati da linee sottili che quasi a fatica emergono da tavole molto vuote nelle quali risalta il bianco, personaggi efebici in pose e inquadrature che ne evidenziano i tormenti interiori e lo sguardo malinconico.
Su queste basi l’autrice cerca di costruire la tensione attraverso l’uso di retini, vignette di varie forme, pause e silenzi tra le tavole e un disegno più particolareggiato e realistico per le scene dei delitti più efferati.
Quella che si crea è una curiosa dicotomia in certi punti tra lo stile di disegno e le scene narrate, probabilmente la caratteristica più ostica per chi non è avvezzo alle convenzioni tipiche del fumetto giapponese mainstream, ma che in realtà non incide negativamente sulla riuscita dell’opera e anzi in certi passaggi crea uno straniamento piuttosto efficace.
I singoli casi trattati in questi primi due volumi hanno a che fare con morti misteriose e sanguinari delitti, che partono da spunti di cronaca reale per evidenziare gli aspetti più truci e indicibili della psiche umana. Il manga trasmette in maniera efficace il tormento che affrontano gli investigatori nel confrontarsi con l’orrore in presa diretta, che sia quello subito da una vittima o quello inflitto dall’aguzzino. Il lettore viene messo sullo stesso piano dei poliziotti, “costretto” a osservare gli orrori nascosti nei cervelli per arrivare a scoprire la verità sui casi. Un lavoro debilitante per i protagonisti, che resistono per senso di responsabilità a discapito addirittura della sanità mentale.
Non mancano riflessioni decisamente attuali sulla privacy, sui limiti a cui deve sottostare la ricerca della giustizia e della verità, su quanto siamo disposti a sacrificare per sentirci più sicuri e cosa questo possa comportare al lato pratico.
Per quanto la divisione tra i “buoni” e i “mostri” sia piuttosto netta e manchino quasi del tutto dei veri lati oscuri nei primi e possibilità di redenzione nei secondi, le caratterizzazioni sono ricche e lasciano spazio a qualche sfumatura che ne evita l’appiattimento verso comodi cliché.
Lo scontro tra ciò che riteniamo moralmente giusto e l’approccio amorale e dispatico dei killer donano un’atmosfera insalubre al fumetto, accentuata dalle riflessioni personali dei protagonisti che toccano punte di lirismo e poesia, sottolineando come l’interesse dell’autrice sia rivolto più verso gli aspetti etici e filosofici che lato procedurale o all’azione.
Un’opera, giunta in Italia al secondo di dodici volumi previsti, che richiama alla base serial televisivi di successo per svilupparli secondo la sensibilità dell’autrice, donando alla storia un velo di malinconia e di poesia.
Abbiamo parlato di:
Himitsu – The top secret #1/2
Reiko Shimizu
Traduzione di Melissa Pennacchiotti
RW Goen, marzo –aprile 2016
220 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,95 €
ISBN: 9788867124411 (vol.1) 9788867124428 (vol.2)