Keikomachi è una città industriale, dalle ciminiere delle sue fabbriche esce fumo nero per ventiquattro ore al giorno e l’oscurità permea ogni momento della vita dei suoi residenti. Qui un gruppo di studenti delle scuole superiori dà vita al Club della Luce, l’Hikari Club, con lo scopo di costruire un’intelligenza artificiale e grazie a essa distruggere il mondo degli adulti.
Litchi De Hikari Club è l’opera che ha portato Usamaru Furuya alla notorietà (ne sono stati tratti una serie animata, un film dal vivo e una serie di spettacoli teatrali) e prende spunto da una produzione teatrale del Tokyo Grand Guignol alla quale l’autore ha assistito in gioventù allestendo una messa in scena teatrale dai toni oscuri: le tavole sono cariche di neri densi squarciati da fasci di luce che, similmente a un occhio di bue teatrale, mettono di volta in volta in evidenza i protagonisti-attori in scena.
Il contrasto manicheo tra luci e ombre, abbinato a inquadrature e tavole in cui viene fatto prevalere l’aspetto simmetrico, si raccorda con il conflitto netto e marcato, vissuto dai protagonisti dell’opera: l’adolescenza e il rifiuto del sopraggiungere della pubertà, la corruzione del corpo e dello spirito che inesorabilmente conduce alla trasformazione nell’odiata figura dell’adulto. Laddove i membri dell’Hikari Club, infatti, identificano la bellezza e la luce con la purezza della fanciullezza, il mondo degli adulti viene assimilato ai concetti di oscurità e bruttezza.
Non a caso la sporca e oscura Keikomachi è un prodotto del mondo adulto sul quale i nove ragazzi vogliono imporsi.
Per raggiungere il proprio scopo danno vita a una creatura, un’intelligenza artificiale, che servirà loro da Deus Ex Machina per diventare invincibili. Questo novello mostro di Frankenstein alimentato dal frutto del Litchi – che una leggenda narra abbia conferito eterna giovinezza a Yang Kuei-Fei, prediletta dell’imperatore cinese Xian Zang – e programmato in modo da percepirsi umano, cattura, per conto dei membri del Club, una bella ragazza di nome Kanon. Come tutto quello che accade in Hikari Club, anche questo nome non è casuale: Kanon (Avalokiteśvara) è, nel Buddhismo l’incarnazione della compassione.
È lei a provvedere all’educazione sentimentale di Litchi (questo è il nome dell’automa) facendolo pian piano diventare “un bambino vero”, un po’ come la Fata Turchina con Pinocchio, e a dare il via alla caduta del Club della Luce.
La lettura di Hikari Club però si presta a molteplici interpretazioni tanti sono gli argomenti che Furuya riesce a inserire all’interno del volume: la descrizione grottesca dello smarrimento puberale, tradotto in un’organizzazione nazistoide che pianifica lo sterminio degli adulti; la crudeltà necessaria al raggiungimento del potere; la repressione dei sentimenti che porta a una visione strumentale della sessualità laddove i rapporti affettivi vengono vissuti in maniera gerarchica; la ricerca della bellezza e della felicità.
Al primo volume, autoconclusivo, del 2005 Furuya ha fatto poi seguire nel 2011 un prequel intitolato Bokura no☆Hikari Kurabu (Il nostro club della luce) che la RW Edizioni ha pubblicato in due volumi.
Sebbene Hikari Club sia un’opera completa ed esaustiva in sé, la lettura del prequel permette al lettore di conoscere i retroscena e consente all’autore di approfondire le caratterizzazioni psicologiche dei protagonisti altrimenti solo abbozzate nel primo volume.
Interessante anche la scelta artistica all’interno di questa seconda parte: a differenza del primo volume i disegni sono più luminosi e il bianco è predominante. Man mano che la storia prosegue le campiture nere prendono gradualmente il sopravvento fino ad arrivare all’oscurità vista in Litchi De Hikari Club.
Si tratta di un’opera complessa, fitta di riferimenti colti e interrogativi importanti (come quello sulla ricerca della bellezza), mascherata da racconto di appendice carico di effettacci granguignoleschi e scene di sesso omoerotiche. Decisamente per un pubblico maturo nel senso più vero del termine.
Abbiamo parlato di:
Hikari Club, il Club della Luce #1-3
Usamaru Furuya
RW-Goen dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016
329 pagine, brossura, B/N – € 12.95
ISBN: 9788867124466
196 pagine, brossura, B/N – € 9.95
ISBN: 9788867124473
192 pagine, brossura, B/N – € 9.95
ISBN: 9788867124749