Da un grande potere derivano grandi responsabilità: ne siamo certi? Se una persona potesse improvvisamente avere a disposizione dei superpoteri, sapendo di poterne godere senza nessuna controindicazione, quali sarebbero le sue scelte? Cosa rende un supereroe quello che è, i poteri, o la sua coscienza?
Riprendendo un vecchio titolo DC del 1965, Will Pfeiffer crea una serie con la quale poter dare le tante risposte possibili a questa domanda. H.E.R.O. è una serie senza protagonisti fissi, basata su di uno strano manufatto capace di trasformare il suo possessore in un nuovo, diverso eroe a ogni utilizzo, per tutto il tempo che egli vuole. Jerry è il primo protagonista a entrarne in possesso, ma cosa può portare una tale fonte di potere a un ragazzotto della amena provincia americana?
Pfeiffer sa giocare con il lettore, creando l’aspettativa giusta fin dall’inizio, altamente coinvolgente, in cui pone il protagonista sul punto di una drastica scelta; un “trucco” che costringe a proseguire la lettura, anche solo per scoprire quali eventi abbiano fatto precipitare la situazione. Tutto questo è reso possibile da un storia scritta con un registro fresco e ironico, che pure riserva momenti più drammatici; in questo alternarsi di atmosfere, la storia avanza con scioltezza, supportata generalmente bene dal disegno di Kano, il cui tratto ondeggia tra il realistico e il parodistico (specie nei volti) in maniera molto convincente e fresca, rischiando forse a volte di far prendere il sopravvento a uno stile grottesco che appare, in alcuni punti, meno adeguato (vedasi, ad esempio, la corsa in ospedale di Jerry mentre porta una vittima del suo abuso di potere).
Con un approccio maturo e realistico, gli autori omaggiano e giocano con il concetto e l’immaginario supereroistico, non disdegnando divertenti strizzate d’occhio alle convinzioni radicate nei lettori abituali (come nella scena dello scontro tra Jerry e un’auto lanciata in corsa, dove il cliché del genere porterebbe il lettore verso una ben diversa conclusione), o fantasiose variazioni sul tema del superpotere, con le brevissime apparizioni delle varie incarnazioni del ragazzo create da H.E.R.O.
I temi offerti da Pfeiffer sono molteplici, dalla natura del supereroe, come detto inizialmente, alla possibile dipendenza che un potere tanto grande può dare, sia esso “super”, come in questo caso, come pure di natura più terrena e concreta. Allo stesso modo non sfugge la dicotomia del rapporto della gente comune con la figura del supereroe, esaltazione all’ennesima potenza della concetto del VIP, e al contempo figura terribile e tanto distante dalla condizione umana, eppure rassicurante, come una sorta di rappresentazione paterna infallibile e insindacabile.
Con a disposizione una varietà virtualmente infinita di possibilità narrative, grazie al non ancorarsi a protagonisti o ambientazioni fisse, H.E.R.O. permette all’autore di spaziare come meglio crede attraverso l’immaginario e le variazioni del supereroe.
Nell’ottica della ridefinizione del mito del superuomo, che ultimamente sembra essere uno dei temi preferiti dagli autori statunitensi, H.E.R.O. riesce ad aggiungere un ulteriore tassello senza appesantire un argomento che, altrimenti, rischia di essere fin troppo sfruttato; ne è testimone anche l’entusiasmo di Jeoff Johns, che nell’introduzione al volume racconta di come, da vero fan della serie, si impegno’ addirittura a risarcire gli eventuali lettori scontenti dei primi numeri, e ricomprare loro le copie acquistate. Pur senza promettervi altrettanto, ci sentiamo di condividere il giudizio dell’autore: provate H.E.R.O.
Riferimenti:
Play Press – www.playpress.com
DC Comics – www.dccomics.com
Si ringrazia l’ufficio stampa Pegasus/Mega per il materiale.