Il 2020 è stato un anno interessante per il personaggio di John Constantine. Apertosi con il debutto della serie mensile firmata ai testi da Simon Spurrier (di cui Panini Comics ha pubblicato in Italia il primo volume), che ha raccolto consensi di critica ovunque – anche se purtroppo la testata è stato chiusa con il dodicesimo numero a causa del “ridimensionamento” editoriale avviato dalla DC Comics – ha visto anche l’arrivo di Hellblazer – Ascesa e caduta, miniserie in prestige format marchiata Black Label, , realizzata dal sempre più lanciato sceneggiatore Tom Taylor e il veterano disegnatore Darick Robertson, affiancati dal colorista Diego Rodriguez.
Non può essere un caso che l’annuncio della chiusura della testata regolare firmata da Spurrier sia stato dato una settimana prima dell’uscita del progetto di Taylor e Robertson, che tra l’altro reca in copertina il simbolo dell’etichetta adulta della DC Comics (l’erede sotto molti aspetti della Vertigo, per intendersi). A molti appassionati – arrabbiati e non poco per l’annuncio della chiusura di John Constantine: Hellblazer – è sembrato uno “zuccherino” per addolcire la cattiva notizia e in tanti hanno riposto molte aspettative nella nuova incarnazione del personaggio, visti anche i nomi coinvolti.
Non è facile scrivere storie con protagonista John Constantine, personaggio non semplice da gestire. Da un lato per l’eredità autoriale che il personaggio si porta dietro, con varie gestioni negli anni da parte di autori che hanno fatto la storia del fumetto statunitense tra cui Jamie Delano, Peter Milligan, Garth Ennis e Mike Carey; dall’altro perché c’è il rischio di non comprendere le caratteristiche peculiari del protagonista – motore immobile dell’intera serie – e dunque di stravolgerne i canoni con una interpretazione sbagliata che può dar luogo a narrazioni banali o, ancor peggio, pedisseque e che si allontanano dalla complessità tipica di contenuti e temi figlia del periodo di origine del personaggio, gli anni ’80 del secolo scorso, quelli del revisionismo supereroico.
Taylor è stato prima di tutto un appassionato lettore di Hellblazer e, nel momento in cui ha la possibilità di lavorare a una storia di Constantine, dimostra di averne innanzitutto compreso appieno lo spirito. Humor tipicamente britannico (leggasi caustico), cinismo, pazzia: sono questi gli elementi che hanno sempre contraddistinto il personaggio, legati a un atteggiamento politically-uncorrect e a una innegabile indole coraggiosa e altruista suo malgrado. Gli autori britannici che lo hanno “allevato” hanno sempre esaltato questi aspetti nelle loro storie e adesso tocca allo sceneggiatore australiano fare altrettanto.
Taylor da un lato non nasconde il suo spirito di fan della serie e omaggia i propri autori preferiti (nonché la sua passione calcistica per i Reds di Liverpool) con una serie di citazioni più che evidenti sparse per le pagine, ma dall’altro prende i suddetti elementi canonici sopra citati, li mixa a un mistery che affonda le radici nella gioventù del protagonista, e realizza un albo d’esordio abbastanza centrato, con dialoghi taglienti e scorretti al punto giusto – uno dei punti di forza nella valigetta degli attrezzi del mestiere di Taylor – e una sequenza iniziale che apre la storia che ha tutte le carte in regola per inserirsi nella galleria dei momenti da ricordare di Hellblazer.
Proprio l’apertura della storia è, a tutti gli effetti, il condensato di una origin story, a servizio anche di quei lettori poco avvezzi con il protagonista. Da lì si passa a una introduzione al personaggio, attraverso un tragico episodio della giovinezza di Constantine di carattere magico che, a distanza di anni, si ripercuote nel presente narrativo del racconto, diventando il nocciolo di una vicenda che ruota intorno a miliardari e personaggi di spicco della società britannica che piovono dal cielo con fuse nella loro schiena delle ali da angelo fatte di una sostanza sconosciuta. In altre parole, un lettore neofita può, con tutta probabilità, iniziare a leggere, comprendere i macro-elementi di riferimento del personaggio, essere catturato dal plot e aver voglia di acquistare i numeri successivi. Da questo punto di vista, questo esordio non può essere più efficace di così.
Taylor non manca di inserire nel racconto anche l’elemento politico e la critica sociale, da sempre presenti nelle storie di Constantine, che stavolta si personificano nelle figure dei miliardari, nell’atteggiamento e nelle parole che il protagonista ha nei loro confronti.
Quello che forse manca, almeno in questo primo segmento della miniserie, è l’orrore che ha caratterizzato le migliori storie di Hellblazer, non ultime quelle scritte da Spurrier. Non che qui l’elemento orrorifico non sia presente, ma esso nasce dalla magia piuttosto che dal reale e da situazioni più vicine al lettore. Taylor si discosta dalla tradizione precedente degli autori (ultimo dei quali Spurrier) che utilizzava l’horror come strumento di contestazione delle criticità e dei malfunzionamenti della società contemporanea dentro la quale siamo immersi e lascia il lettore in una comfort zone più tranquilla e controllata, in cui le situazioni spaventose arrivano da un elemento che resta sulla pagina e che non può essere provato in prima persona nella vita di tutti i giorni.
La criticità nell’horror di Taylor è che, per quanto ben scritto, resta troppo “pulito” e non si sporca con il reale e il realistico che è stato uno degli elementi migliori dell’ultima serie regolare. Non c’è insomma, almeno in questo primo numero, quel quid necessario a far sì che questa al momento possa essere annoverata tra le storie da ricordare del personaggio. È una bella storia, ben raccontata, ma niente di più.
La chiusura dell’albo va invece inserita tra le parti migliori della narrazione, soprattutto per lo scenario che va ad aprire per gli sviluppi della vicenda e per il modo in cui viene messa in scena l’interazione tra il protagonista e un personaggio che – come chi sa chi ha già seguito la miniserie in originale – riserverà più di una sorpresa in fatto di caratterizzazione.
La, tutto sommato, riuscita di questo primo numero non può assolutamente prescindere dall’apporto grafico di Robertson, valorizzato dai toni cromatici volutamente spenti di Rodriguez, in cui il rosso del sangue e di alcuni sfondi (nonché di alcuni personaggi…) si esalta ancora di più. I primi piani ravvicinati del protagonista e dei comprimari in particolare trasmettono la gamma di sensazioni e sentimenti messi in campo dalla storia. I tagli e le espressioni degli occhi si muovono brillantemente tra ironia e pazzia, l’obbiettivo ravvicinato usato dal disegnatore esalta i dettagli di volti e gesti, premiato anche dal formato più grande rispetto al canonico comic-book in cui è stampata la storia.
Il tratto rotondo del disegnatore stempera il gore di alcune inquadrature nel grottesco, rendendole ancora più efficaci per impatto visivo. La doppia e unica splash page posta all’incirca a metà dell’albo, nella sua semplicità costruttiva, segna da sola il momento della narrazione in cui la normalità relativa del racconto si fa da parte per lasciare spazio all’orrore.
Non è possibile dare un giudizio su una miniserie dopo aver letto e analizzato soltanto l’albo d’esordio, non sarebbe nemmeno corretto. Quello che si può dire è che questo Libro Uno di Ascesa e caduta ha elementi che funzionano e altri invece ancora da registrare e che, sicuramente, ci sono storie più “necessarie” di Hellblazer che meritano di essere lette prima di questa (al costo di essere ripetitivi: la serie di Spurrier. Ecco, forse il tempismo delle uscite della DC non ha certo favorito questo progetto di Taylor e Robertson).
Chiudiamo con una nota sull’edizione italiana, in tutto e per tutto identica a quella originale americana, ma che forse avrebbe meritato un piccolo apparato di note – da sempre punto di forza della redazione Panini – soprattutto per quei lettori che hanno deciso di avvicinarsi al personaggio col nuovo editore italiano.
Abbiamo parlato di:
Hellblazer: Ascesa e caduta – Libro Uno
Tom Taylor, Darick Robertson, Diego Rodriguez
Traduzione di Michele Passaro
Panini Comics, marzo 2021
48 pagine, brossurato, colore – 6,90 €
ISBN: 9788828733782