di Igort
Gruppo Editoriale L’Espresso/Coconino Press, dic. 2006 – 240 pagg. b/n. bros.
9,90euro + il prezzo del quotidiano o della rivista
5 è il numero perfetto non è solo la storia di Peppino lo Cicero, guappo, camorrista ma soprattutto uomo d’onore. Non è la storia di una vendetta, di un padre disperato che cerca di lenire il dolore dovuto al più crudele dei destini. 5 il numero perfetto è la rappresentazione di Napoli: le sue strade, i suoi abitanti escono dalle pagine e diventano tangibili, si materializzano attorno a noi.
Non è solo una sensazione ottica. La musicalità del dialetto costruito da Igort diventa la colonna sonora della nostra lettura, ad un certo puntoé tale il coinvolgimento che sembra quasi di sentire anche gli odori.
Anche i personaggi sono profondamente napoletani. Così poco adatti a vivere da soli, così pronti a soccorrersi in ogni circostanza. Sono peculiarità tipiche di un popolo dai sentimenti caldi come il sole che si trova sulle loro teste.
In questo sta la grandezza dell’autore: aver saputo caratterizzare così bene una realtà a lui sconosciuta, interiorizzandola e facendola propria. Compito più difficile se questa realtà è Napoli, una città dove, come si dice da queste parti, non basta esserci nati: per comprenderla appieno bisogna che ci siano nati anche tuo padre e tuo nonno.
Verrebbe da chiedersi perché Igort, già in possesso di una soggetto valido, abbia deciso di ambientare la vicenda a Napoli. La risposta è semplice: solo qui i sentimenti che animano la storia sarebbero stati tanto drammatizzati da colpire veramente il lettore. L’amicizia, l’amore, la rabbia trovano qui la loro espressione più autentica. L’autore deve essere stato in città , tra le persone e deve averlo capito. Come probabilmente deve averlo colpito la sensibilità di alcuni dei personaggi-simbolo napoletani, come Toto’ e Caruso, omaggiati nella storia. Igort ha scelto il più bel vestito da mettere al suo racconto, tanto che l’uno esiste solo perché c’é l’altro.
Igort ha saputo cogliere anche un altro lato, tragico ma mai come oggi fondamentale, di questa città . Il cambio generazionale al vertice della malavita, Napoli conquistata da personaggi senza scrupoli, stranieri nella loro città . Non esistono più i valori, nemmeno quelli che, anche tra i criminali, venivano rispettati.
Chi vive in questa città , dove oggi, in alcuni quartieri, bisogna guidare con la luce accesa in macchina per essere riconosciuti, avverte questa cappa nell’aria, sente questo senso di oppressione sulla propria pelle. Leggetelo, 5 è il numero perfetto è anche questo. (Giuseppe Fiscariello)
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(aggiornato il 22/09/2017)