L’ultima aggiunta, in ordine di tempo, alle serie del rilancio mutante della Marvel Comics targato Dawn of X è Giant Size X-Men. L’Head of X Jonathan Hickman e l’editor delle X-testate Jordan D. White – presentando la nuova testata alla recente C2E2 di Chicago – l’hanno paragonata a una sorta di Annual mutante che in cinque numeri, ognuno focalizzato su un preciso gruppo di personaggi, andrà a raccontare da qui a maggio una storia a sè stante ma che al contempo avrà anche ripercussioni sulle serie mensili.
Anche questa testata, come avviene ormai da HoXPoX, è un nuovo esperimento editoriale. Hickman sarà affiancato da un disegnatore diverso per ogni numero e la particolarità risiede nel fatto che ogni storia è nata applicando lo storico metodo di scrittura Marvel, il cosiddetto Marvel Style creato da Stan Lee e Jack Kirby, per intenderci. Lo sceneggiatore ha fornito e discusso con ciascun disegnatore un soggetto che questi ultimi hanno libertà di sviluppare come meglio preferiscono in un determinato numero di pagine. Una volta completate, le tavole tornano a Hickman per essere dialogate.
Il primo numero di Giant Size X-Men è dedicato a Jean Grey ed Emma Frost – due delle più potenti telepati della nazione mutante – e Hickman viene affiancato da una delle Young guns 2019 (gli astri nascenti della matita) della Casa delle Idee, Russell Dauterman.
Questo albo d’esordio si griffa di una particolarità ben precisa: è un dichiarato omaggio (evidenziato anche nei crediti) a New X-Men #121 di Grant Morrison e Frank Quitely, che usciva esattamente 18 anni fa. Come quello, anche il presente è un albo praticamente privo di dialoghi e didascalie e questa idea, come ammesso dallo stesso Hickman, è tutta farina del sacco di Dauterman.
Tempesta viene trovata sanguinante e priva di sensi sull’isola di Krakoa. Posta in uno stato di coma, viene raggiunta da Fenice ed Emma Frost che, unendo i loro poteri, entrano nella sua mente per scoprire che cosa le sia accaduto.
Esattamente com’era avvenuto nella storia di Morrison e Quitely, in cui Jean ed Emma scandagliavano psichicamente la mente di Cassandra Nova, per scoprire qual era il segreto che univa Xavier alla sorella, qui le due eroine uniscono i loro poteri per esplorare la psiche di Ororo, in un viaggio onirico che da un punto di vista visivo eguaglia quello messo in campo da Quitely nel 2002.
Dauterman, oltre alla palese citazione del lavoro di Quitely nelle tavole 8, 9, 10 e 33 – che struttura esattamente come quelle di New X-Men #121 – si sbizzarisce nell’illustrazione del viaggio nella mente di Tempesta attraverso una serie di pagine ricche di simbolismo e dalla struttura variabile da tavola a tavola. Le vignette completamente destrutturate – quadrate, circolari, trapezoidali – e immerse in sfondi onirici restituiscono al lettore l’immediata sensazione dell’esplorazione di un panorama psichico.
Al contempo, gioca sulla tensione che soggiace nel rapporto tra Jean ed Emma, usando la mimica dei corpi delle due donne per sviscerarne antipatie e dispetti reciproci.
I layout sono variegati, d’impatto ma mai complicati nella lettura. Il disegnatore gioca con gli spazi bianchi tra le vignette, i contorni delle stesse e lo sfondo nero di alcune pagine e usa questi elementi grafici per raccontare, sostituendoli alle parole.
Il segno di Dauterman è pulito e preciso. Crea contorni chiusi in cui i colori di Matthew Wilson diventano a loro volta elementi fondamentali per la narrazione, con una palette che si muove tra i toni del porpora e del rosa e in cui precisi cromatismi vanno a evidenziare gli interventi psichici di Jean o di Emma, in una manifestazione inedita dei loro poteri.
Resta ancora, nello stile del disegnatore, una certa freddezza nella restituzione dei personaggi. Le sue donne sono algide, quasi distaccate e se ciò in un certo senso è appropriato per Emma Frost, meno lo è per Fenice. È indubbiamente una caratteristica di Dauterman più che una criticità, ma non di meno merita di essere evidenziata.
La storia si chiude esattamente con lo stesso dialogo scritto da Morrison per la sua storia, con Hickman che modifica solo la prima parte per contestualizzarla al presente narrativo e legarsi a vicende avvenute sul recente X-Men #5. Facendo ciò, lo sceneggiatore inserisce anche Giant Size X-Men all’interno del contesto narrativo allargato che unisce le varie testate mutanti attuali e che è uno degli elementi più interessanti della gestione Hickman: una vicenda le cui varie parti vengono narrate fluendo nelle trame dei vari mensili, dando l’idea di un progetto coeso e uniforme che da troppo tempo mancava nelle testate mutanti.
Abbiamo parlato di:
Giant Size X-Men #1 – Jean Grey and Emma Frost
Jonathan Hickman, Russell Dauterman, Matthew Wilson
Marvel Comics, febbraio 2020
35 pagine, colore – 4,49 € (digital version)