Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo – Tom’s Bar

Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo – Tom’s Bar

Le atmosfere dell'America degli anni '40 rivivono a suon di blues e proiettili in uno dei capolavori della coppia Berardi e Milazzo. Tom's bar rappresenta uno dei vertici più alti del fumetto italiano.
Le Mani, 1999 (Italia, Tom’s Bar, 1977)

Ti aspetterò. Ogni… Ogni Natale… al Blue Dahlia…
È un’idiozia romantica, Iris! Non ci vedremo più!…
(dialogo tra Iris e Tommy Steele)

Berardi e Milazzo

Si può tranquillamente affermare che Giancarlo Berardi e Ivo Milazzoabbiano creato un loro universo. Certo, non grande e famoso come quello di Walt Disney o della coppia Stan Lee – Jack Kirby, ma senza ombra di dubbio della medesima importanza nella storia dei comics.

In questo piccolo universo creato dai due autori liguri, la stella più visibile, quella più luminosa, più studiata, ammirata e amata risponde al nome di Ken Parker. Attorno a quest’immensa stella, ruotano diversi pianeti per alcuni versi minori ma per altri della stessa grandezza della stella Ken. C’è il pianeta di Tiki ragazzo guerriero, poi anche quello del detective Marvin, di Giuli Bai, dell’Uomo delle Filippine, di Welcome to Springville e delle tante piccole storie brevi che aleggiano sempre intorno alla stella madre.

E poi c’è anche Tom’s Bar.

I quattro racconti che vedono protagonista Tommy Steele sono quanto di meglio la super coppia del fumetto italiano sia riuscita a creare, nel periodo post Ken Parker. Quattro storie brevi, che si leggono in un un tempo relativamente ridotto ma che invece sembrano durare un’eternità.

A sinistra, tavola da Lady bee good e a destra tavola da Bianco Natale: Berardi e Milazzo al vertice della loro carriera.

In poco meno di cinquanta tavole ci immergiamo nella Chicago degli anni ’40, vista in centinaia di film hollywoodiani, in cui vive Tommy Steele ex gangsters in pensione che gestisce il Tom’s Bar, un tranquillo locale in cui sorseggiare drink e caffè e ascoltare del buon blues.
Ma a volte a rovinare la mite atmosfera di Tommy c’è un balordo che osa chiedergli il pizzo, o un amico che gli chiede rifugio in quanto ricercato da una gang rivale. Nella quiete della sua vita, di uomo vissuto, Tommy cerca sempre di arrotondare i magri guadagni del suo locale vendendo vecchie armi a giovanotti in cerca di guai; e pur conscio della saggezza che la sua vita movimentata gli ha donato, non si permette mai di giudicare o dare consigli: “… la gente la giudico dalla faccia non da quello che dice.” esclama con ferma certezza. E come tutti gli uomini anche lui possiede nel cuore le ferite lasciategli da un amore impossibile, Iris, donna del suo ex capo da sempre amata e che rincontra ogni anno a Natale, reo di vivere solo un’illusione giovanile e consapevole della triste realtà che la vita gli ha riservato.

Quasi Sempre, Delta Blues, Lady be good e Bianco Natale formano un affascinante affresco storico che parte dai giorni precedenti l’attacco di Pearl Arbur, fino al 1943; periodo centrale della seconda guerra mondiale in cui povertà e fallimento ruotano intorno a un’umanità disillusa dalle tristi vicende del conflitto (la marcia della morte di Bataan).

L’ex gangsters Tommy Steele

Berardi e Milazzo riescono a trasmetterci la nostalgia dei tempi andati, il senso di colpa, l’amicizia, il tradimento e l’amore costruendo un un personaggio che purtroppo ha avuto una vita editoriale troppo breve e che avrebbe meritato di essere approfondita come il suo degno fratello maggiore Ken Parker. Perché che ci crediate o no, Tommy Steele non ha nulla da invidiare al biondo antieroe, anzi; con solo quattro racconti il rivoluzionario duo è riuscito a compiere un vero e proprio prodigio artistico, un capolavoro che nell’edizione consigliata assume quell’epicità che spetta solo alle grandi opere.

Il passato ritorna e ogni anno riapre una vecchia ferita nel cuore di Tommy Steele. L’amore l’ha abbandonato da tempo.

Le parole di Berardi suonano con la stessa poesia e durezza usate da autori come Chandler e Hammet; i disegni di Milazzo sono quanto di più bello si possa desiderare da un artista; la sua Chicago, avvolta nell’oscurità e immersa nella neve, è un capolavoro di impressionismo artistico che ha pochissimi eguali nel fumetto.

Tutto è perfetto in Tom’s Bar e sono disposto a usare qualsiasi aggettivo, dal più banale al più articolato, pur d’invogliarvi ad acquistare questo fumetto. È un capolavoro e scusatemi se lo ribadisco ma non conosco un’altra parola che possa andare oltre.

Se esiste, allora va accostata a Tom’s Bar.

Chicago immersa nella neve e nella notte ricreata in maniera suggestiva da Ivo Milazzo.

Curiosità

La canzone che fa da sottofondo alla prima storia, Quasi sempre è la mitica Stardust del grande Hoagy Carmichel. Per la scenografia del bar di Tom, Ivo Milazzo si è ispirato, per buona parte, al bar frequentato da Ray Milland nel capolavoro di Billy Wilder Giorni Perduti.

Edizione consigliata

Nello splendido volume consigliato, dopo aver letto i quattro racconti immergetevi nella bella postfazione di Leonardo Gori, in cui viene raccontata l’America di quegli anni tra musica e cinema. L’edizione (numerata in soli 1000 esemplari) è di grande formato, elegante, brossura con alette, e fa parte di una collana bellissima realizzata da Le Mani a ridosso del 2000 (e che comprende altre opere di Berardi e Milazzo, e di autori come Pratt, Battaglia e Cavazzano). Elevata la qualità di stampa, su carta da 250 grammi; in alcune tavole di Milazzo sono visibilissime le tracce a matita dell’artista.

Altre edizioni

Diciamo subito che quella consigliata non ha eguali e quindi se riuscite a trovarla non esitate. Tuttavia le avventure di Tommy Steele furono ristampate in un volume dalla Parker editore (casa editrice degli stessi Berardi e Milazzo) nel 1991. È possibile trovare le avventure di Tommy anche nel volume Ken Parker Collection n. 43 pubblicato nel 2006 da Panini Comics.

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