Giacon, Sottsass e l’arte di raccontare il design a fumetti

Giacon, Sottsass e l’arte di raccontare il design a fumetti

Massimo Giacon con il suo “Ettore”, edito da Sole24 Cultural, rende omaggio al suo mentore e a uno dei maestri del design italiano, Ettore Sottsass jr.

“Voglio lavorare con uno che disegna queste cose!” (Ettore Sottsass rivolto a Massimo Giacon la prima volta che si incontrarono)

Ettore_coverFumetto, illustrazione, design e architettura possono essere immaginati come realtà parallele che vibrano con frequenze diverse: quando tale vibrazione diventa sincrona si aprono porte tra due o più di questi universi, permettendo un contatto tra loro. In quei casi può capitare che un artista, un autore provi un’esperienza in un genere “parallelo” o, ancora, che un linguaggio o una corrente artistica di un “mondo” (o di un media) contamini un altro.
Questa metafora parafantascientifica è ben esemplificata da Massimo Giacon: nato come autore di fumetti, negli anni ’80 del secolo scorso ha la possibilità di vivere una serie di esperienze nel campo del design e dell’architettura che da un lato lo portano a diventare creatore di alcuni oggetti di design di successo1 e dall’altro contaminano e arricchiscono il suo stile fumettistico.

Giacon deve questo ingresso nei mondi del design e dell’architettura a colui che a ragione è stato definito il grande vecchio del design italiano, quell’immensa personalità culturale che risponde al nome di Ettore Sottsass jr. (1917-2007), pittore, architetto, designer e fotografo, uno dei pilastri su cui è stata fondata la rinomata industria del design tricolore a partire dagli anni ’60 del Novecento.
E proprio alla figura di Sottsass è dedicato il volume della collana di graphic novel del Sole24 Cultural che si occupa di pubblicare le biografie a fumetti di alcuni dei più famosi e illustri architetti e designer mondiali.

In Ettore, Massimo GiaconEttore_02 propone l’omaggio a quello che il fumettista considera uno dei suoi maestri e con il quale ebbe l’onore e la possibilità di condividere una serie di esperienze professionali all’interno dello Studio Sottsass e Associati dal 1984.
L’autore ha strutturato l’opera in quella che a suo sentire era l’unica forma possibile: non una biografia canonica, ma la descrizione di ciò che era successo in un determinato periodo di tempo – quello che Giacon ha vissuto a contatto con Sottsass – che permettesse di fornire al lettore uno sguardo sul modo di lavorare del maestro e su come fosse il suo rapporto con la propria professione. Allo stesso tempo con quest’opera Giacon aveva il desiderio di raccontare l’amicizia tra due individui di “generazioni lontane”.

Come scrive l’autore nella postfazione in coda al libro, Sottsass ha scritto molte cose su di sé e sul suo lavoro e l’ha fatto molto bene, dunque poco senso avrebbe avuto riproporre una fredda biografia che abbracciasse tutta la sua esistenza e la sua produzione professionale.
Giacon ha preferito non lavorare su una sceneggiatura vera e propria, ma scrivere il libro passo passo, blocco dopo blocco. Questa frammentarietà viene sì percepita nel libro, ma alla conclusione della lettura non si ha l’idea di aver letto un’opera slegata nella sue parti. La sensazione è piuttosto quella di essere stati una sorta di “testimoni temporali”, accompagnati dall’autore in alcuni passaggi salienti della vita di Sottsass e nei suoi pensieri. Infatti nella seconda parte del libro Giacon lascia la parola direttamente a Sottsass che racconta cosa pensa del suo lavoro, del design e della creatività. Lo fa illustrando una serie di passaggi estrapolati da un’intervista che Sottsass stesso gli aveva rilasciato nel 1989 a Dolce Vita, rivista fondata da Daniele Brolli e Igor Tuveri (Igort).

Ettore_03L’impostazione data a Ettore da Giacon ha una valenza doppia: permette ai semplici appassionati di fumetto, a chi è a digiuno di design e architettura, di conoscere una delle personalità culturali fondamentali per il nostro Paese e, al contempo, gli addetti ai lavori – nel senso di designer e architetti – possono ritrovare nel racconto una serie di elementi “professionali” che arricchiscono l’esperienza di lettura.
Questo libro è una sorta di chiusura del cerchio per il suo autore. Quello che oggi Giacon è, la sua cifra stilistica nel fumetto come anche nel design, inevitabilmente deriva anche dal periodo e dalle esperienze vissute a contatto con Sottsass. Dunque nessuno meglio di Giacon aveva gli strumenti per “parlare a fumetti” di lui, attraverso un linguaggio che anche grazie a quelle esperienze vissute nello studio Sottsass e Associati  è oggi il segno distintivo dell’autore. Insomma, sembra quasi che il proprio percorso professionale abbia destinato Giacon alla realizzazione di questo libro.

L’esplosione e il successo dell’industria del design italiano sono fortemente debitrici all’estetica dei prodotti pensati da Sottsass. Senza le sue creazioni non sarebbe potuta esistere quella concezione del design e degli oggetti di arredo che ormai è consolidata nel mercato e agli occhi di tutti noi: quell’aria ludica e giocosa che molto in comune ha con il linguaggio fumettistico e a cui spesso si rifà o strizza l’occhio.
Le tavole della storia, i colori e la composizione usati da Giacon, l’attenta riproduzione grafica di oggetti e progetti di Sottsass, riescono perfettamente nell’intento di trasmettere il concetto che senza Sottsass non ci sarebbe potuta essere quella fertile età del design che ha attraversato il nostro Paese da metà anni ’80 fino a quasi la fine del secolo, non ci sarebbe potuta essere un’azienda come l’Alessi di quegli anni, non sarebbero potute esistere figure di design come Guido Venturini e Stefano Giovannoni, o lo stesso Massimo Giacon.
Va detto che questo aspetto dell’opera, questo collegamento tra l’opera di Sottsass, la sua filosofia professionale e i suoi lasciti al design e all’architettura sono indubbiamente più percepibili da chi, leggendo il fumetto, non è a digiuno di un po’ di storia del design della fine del XX secolo. Tuttavia tale limite, se di limite è lecito parlare, è ampiamente superato dalla serie di interessanti informazioni di facile fruizione anche per i lettori meno esperti che l’opera restituisce.

Ettore_07Le pagine di Ettore, nei colori come nei contenuti, trasudano una poetica e un’estetica anni ’80, fondamentali non solo come già detto per l’industria del design italiano, ma anche per il linguaggio del fumetto del nostro paese, che rimanda a esperienze indimenticabili come quella del gruppo Valvoline.
È indubbio che lo stile di Giacon abbia in quegli anni vissuto un momento fondante del suo sviluppo, che molti elementi, cromatici come anche morfologici e compositivi, richiamino il gusto estetico predominante dell’epoca. Tuttavia, le pagine del libro non rimandano per niente a un immaginario datato, bensì dimostrano la capacità di Giacon di essersi creato un canone autoriale personale e ben riconoscibile, una sorta di marchio di fabbrica dalle illustri ispirazioni.
E il suo Sottsass sempre baffuto, dalla nascita alla vecchiaia, è il delicato omaggio di un allievo al proprio maestro che continua a essere allievo a sua volta, poiché Sottsass non ha mai smesso di essere curioso della vita:

“Sono un po’ meno avido di quando avevo 30 o 40 anni. Volevo veramente sapere tutto sul pianeta. Ora un po’ di cose le so, e poi con l’esperienza se non le sai, le prevedi.
Però sono ancora curioso di sapere, per esempio, che cosa sono le proporzioni di un oggetto, o come giocano gli accostamenti di certi materiali.”
(Ettore Sottsass, 1989)

Abbiamo parlato di:
Ettore
Massimo Giacon
24Ore Cultura, 2015
48 pagine, cartonato, colori, 17,90 €
ISBN: 9788866482697


  1. il dispenser di sapone liquido Mr Cold prodotto da Alessi, giusto per citarne uno 

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