Garth Ennis – Hitman e la politica (prima parte)

Garth Ennis – Hitman e la politica (prima parte)

I temi dell’etica e della politica occupano un posto di primo piano nei fumetti di Garth Ennis. In Hitman abbiamo molti esempi in questo senso.

Premessa

I temi dell’etica e della politica occupano un posto di primo piano nei fumetti di Garth Ennis, un autore che da sempre si interroga sulla natura umana e sulla presunta propensione delle persone alla socialità.

La questione politica viene affrontata da due diverse angolazioni: spicca innanzitutto l’aspra critica agli apparati statali di Stati Uniti e Gran Bretagna che secondo l’autore nascondono un lato oscuro – la loro vera natura – dietro alla facciata della democrazia. Le accuse circostanziate di Ennis ritornano di frequente nei suoi fumetti e sono presenti fin dall’opera d’esordio, Troubled Souls, ambientata nell’Ulster e incentrata sulla guerra fra Gran Bretagna e ira.

In reazione a questa visione pessimista della contemporaneità e della storia degli ultimi cinquant’anni, caratterizzati in modo particolare dalla politica imperialista degli Stati Uniti, Ennis sviluppa un discorso ideale su quella che potrebbe essere una buona società, sulle sue regole e sull’inclinazione delle persone alla convivenza.

Maturata nel clima di guerriglia permanente dell’Irlanda del Nord, dove negli anni Ottanta il conflitto fra ira e Gran Bretagna non si era ancora placato, l’avversione di Ennis per una certa politica statale fatta di democrazia fasulla, postcolonialismo e intreccio con le corporazioni è rimasta costante nel corso degli anni e ha avuto come naturali bersagli gli Stati Uniti, per via della loro egemonia all’interno del blocco occidentale e dell’estensione planetaria dei loro interessi, e la Gran Bretagna, la sua terra d’origine che cova in seno il conflitto dell’Ulster.

Stato, CIA e corporazioni

Ennis è nato nell’Ulster, in un inevitabile contesto di violenze e scontri politici che ha influenzato il suo modo di pensare ed è divenuto una componente fondamentale delle sue opere. Nel corso degli anni, ha portato avanti una riflessione in modo sempre più deciso e circostanziato, e l’insofferenza nei confronti del potere costituito sarà costante nelle sue opere successive. Ennis sottolineerà sempre la centralità dell’uomo e non perderà occasione per criticare le organizzazioni – tanto politiche quanto religiose – che esercitano un dominio sugli individui.

Protagonista di Troubled Souls è Tom Boyd, un ragazzo protestante che viene costretto da un attivista dell’ira a piazzare una bomba in una via di Belfast per colpire una pattuglia di soldati inglesi. Ennis crea una situazione ambigua e contorta, necessaria a smarcarsi dalle etichettature troppo semplici usate a fini propagandistici da entrambi gli schieramenti. Lo sceneggiatore, infatti, critica sia la retorica patriottica dei simpatizzanti dell’ira sia l’asservimento dei quotidiani e delle televisioni alla politica autoritaria della Gran Bretagna.

Il momento forse di maggior intensità è rappresentato da uno scambio di battute fra il terrorista dell’ira e il ragazzino protestante, che accarezzano l’idea di stringere un’improbabile amicizia: è una sequenza che permette a Ennis di sferrare un lucido ed efficace attacco alla politica colonialista britannica, di cui l’occupazione armata dell’Ulster è una delle propaggini.

Siviero - Hitman - 11
Garth Ennis e John McCrea, Troubled Souls, Fleetway Publications (edizione in volume) Londra 1990, p. 73. Trad. it. [Il militante dell’ira afferma:] “Non riesco a ricordare chi lo ha detto… Dio ha dato alla Gran Bretagna un impero dove il Sole non tramonta mai perché nell’oscurità non può fidarsi di loro.” [Il ragazzo protestante aggiunge:] “Sì, l’ho già sentita. Ma il Sole è tramontato. E Dio sa cosa fanno nell’oscurità.”
Di Goddess si è già approfondito, ma è opportuno sottolineare il modo in cui Ennis estende la critica politica anche agli Stati Uniti. Nel fumetto, improntato sulla classica lotta fra buoni e malvagi, la parte dei secondi è affidata a un agente della CIA e a un poliziotto britannico. Una catena non può essere più forte del più debole dei suoi anelli e Ennis, difatti, punta il dito contro gli anelli deboli di Gran Bretagna e Stati Uniti: per quanto si dichiarino democratici e permettano ai cittadini di eleggere la classe politica, sono pur sempre due Stati che tollerano la violenza della loro polizia e adottano una politica estera fatta di abusi e colpi di Stato.

Il discorso politico prosegue sulla serie Hellblazer, in una storia intitolata Sangue reale1, dove lo sceneggiatore descrive il vertice dello Stato, individuato tanto nella famiglia reale e nei politici quanto nei capitani d’industria, come dedito alle depravazioni più malate. Il passatempo dei detentori del potere è frequentare un club esclusivo dove si possono commettere impunemente i peggiori crimini a sfondo sessuale e dove una figura politica molto influente, nel tentativo di restaurare la monarchia assoluta, evoca un demone cannibale che si impossessa di un erede al trono.
Dopo Hellblazer il disprezzo di Ennis verso la politica si fa sempre più esplicito. L’autore concentra la sua attenzione sugli Stati Uniti e porta alla luce il marcio mal coperto da una patina luccicante di democrazia.

Nella miniserie Unknown Soldier2 lo scrittore nordirlandese rispolvera un vecchio personaggio dei fumetti di guerra della dc Comics e lo cala in alcuni episodi chiave avvenuti nella seconda metà del Novecento. La trama fittizia del fumetto è impiantata su fatti storici realmente accaduti come il colpo di Stato in Iran e la guerra fra Sandinisti e Contras, fatti che hanno lo scopo di porre “l’accento sul modo in cui gli Stati Uniti hanno fondato la loro politica imperialistica della seconda metà del Novecento sulla ‘purezza ideologica’ del loro intervento nella seconda guerra mondiale3.
Unknown Soldier rappresenta simbolicamente l’anima oscura degli Stati Uniti. Agisce nell’ombra per conto della cia mentre la politica interna, fatta di elezioni, leggi e diplomazia, costruisce una facciata di legittimità: è il vero volto di una democrazia4 che di fatto agisce da impero, facendo cadere governi e uccidendo per calcolo.

La CIA viene presa di mira anche in Hitman dove, a differenza di Unknown Soldier, Ennis non parla dei coinvolgimenti dell’Agenzia in fatti storici realmente accaduti, ma ne applica lo stile tristemente noto al contesto immaginario della serie ambientata nell’universo DC5. Nella Gotham City e negli Stati Uniti nei quali abita Tommy Monaghan, infatti, sono presenti centinaia di esseri metaumani che sono fonte di potenziale instabilità per il governo americano e allo stesso tempo costituiscono una riserva da cui attingere soldati con abilità speciali.
La trama è presto detta, e vede un agente segreto che cerca di costringere Tommy ad assumere il ruolo che in Unknown Soldier era ricoperto dal soldato con il volto sfigurato. Nel piano della CSA6, poi fallito, Hitman doveva essere un killer specializzato nell’eliminazione dei supereroi e degli esseri metaumani problematici, nello stesso modo in cui Unknown Soldier viene inviato a fomentare le rivoluzioni e eliminare i presidenti fantoccio poco graditi al governo americano.

L’idea di esplorare quelle che sarebbero le conseguenze di un intervento della CIA nel mondo fittizio popolato dai supereroi, probabilmente figlia de Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller7, dove Ronald Reagan controlla Superman e lo usa come arma8, è ripresa alcuni anni più tardi in The Boys.

Il capo dei Boys, la squadra della cia che si occupa di mettere in riga i supereroi, afferma:

Il superpotere è il potere più pericoloso della Terra. Sono ogni giorno di più e prima o poi apriranno gli occhi.
Se puoi schivare un proiettile o essere più veloce dei tachioni o nuotare attraverso il Sole, hai cose migliori da fare che salvare il Mondo per la duecentesima fottuta volta.
Un giorno ti accorgerai che quello a cui sei invulnerabile è la tua umanità.
E allora che Dio ci aiuti”.9

La condanna più incisiva della politica statunitense è stata espressa però nella miniserie Marvel max The Punisher: Born, dove si può leggere:

C’è una grande bestia in libertà nel mondo degli uomini. Si è svegliata in tempi bui per combattere un nemico terribile. Ha preso d’assalto l’Europa, il Pacifico, e ha schiacciato sotto i suoi piedi il male che ha trovato. Ma quando è uscita vincitrice, quando ha sconfitto la Croce Uncinata e il Sol Levante, i suoi custodi hanno scoperto che la grande bestia non voleva tornare a dormire. La bestia ha molte teste e su ognuna ci sono scritti dei nomi: Lockheed, Bell, Monsanto, Dow, Grumman, Colt. E molti altri. E sono tutte molto affamate. Così la grande bestia deve nutrirsi: e a ogni generazione il nostro paese va in guerra solo per questo. Una guerra fatta per fare la guerra, che potrebbe essere evitata. Ma ci deve essere sangue in quantità straordinarie. E che sia straniero o americano, non ha alcuna importanza. Così oggi, alla base di Valley Forge, è arrivato il nostro turno. Oggi sta a noi nutrire la bestia.10

 Piccole comunità

Al disprezzo verso le immense entità statali, rappresentato simbolicamente in una tavola di Chronicles of Wormwood dove i principali capi di Stato del Novecento fanno da portantini al Diavolo11, fa da contrappeso una riflessione sul modo di reagire.

In più di un’occasione Ennis si rifà all’impostazione alla base del film I guerrieri diretto da Brian G. Hutton12. Un manipolo di soldati americani guidati da Kelly (Clint Eastwood) decide di approfittare di un congedo di tre giorni per attraversare le linee nemiche sul fronte francese e rapinare la banca di un piccolo paese che custodisce 14.000 lingotti d’oro. Il gruppo agisce in modo autonomo e illegale senza che ci siano stati ordini dall’alto e senza avvisare i superiori.
Il generale che comanda le truppe stanziate nella zona scopre che Kelly e i suoi compagni stanno attaccando valorosamente il nemico ma non sa quale sia il vero scopo dell’iniziativa. Impantanato in una guerra di posizione contro le truppe tedesche, il generale vede l’attacco sferrato da Kelly come un atto eroico da premiare con la medaglia al valore e si mette subito in marcia per dare man forte ai soldati in prima linea.
Gli eroi di Kelly riescono a espugnare la banca e a scappare con il bottino proprio mentre il generale entra nel paese e viene accolto da una folla di francesi che festeggiano la liberazione dai tedeschi. Ma né a Kelly né al generale importa nulla della liberazione, che è solo la conseguenza di azioni che hanno come obiettivo rispettivamente l’arricchimento e la gloria.

È questa scollatura che interessa a Ennis e che viene ripresa in molti suoi fumetti. Al sistema ufficiale – rappresentato dal generale affamato di gloria che elabora i piani di attacco lontano dal campo di battaglia – si affianca, senza eliminarlo, un sistema di valori completamente diverso. Kelly, per velocizzare i tempi e concludere la sua missione prima di essere scoperto dal generale, arriva addirittura a scendere a patti con il soldato tedesco che difende la banca con il temibile carro armato Tigre. L’alleanza fra i due è in totale antitesi rispetto alla guerra che viene combattuta fra le nazioni di cui sono cittadini e soldati.

La struttura de I guerrieri è presente innanzitutto in un episodio natalizio di Hellblazer 13 dove John Constantine stringe amicizia con il Signore delle Danze. Il personaggio triste e trasandato racconta che un’epoca allegra e ricca di feste, orge e baccanali fu interrotta bruscamente dall’avvento del cristianesimo:

Fu una cosa difficile da accettare. All’inizio non capivo perché il riso, l’amore e la lussuria dovessero essere distrutti e sostituiti con qualcosa di così freddo e pacato.
E poi ho capito. Il pensiero che la gente fosse triste rendeva felici i politici e gli ecclesiastici… La felicità della gente era qualcosa di cui erano gelosi semplicemente perché non avevano voce in capitolo.
Come puoi ordinare a un uomo di sentirsi bene? O legiferare sulla felicità di una donna? Era lì che stava il loro potere, nel fare regole. Gli avevamo preso il potere con una semplice danza, questo fu il nostro crimine.
Odiarono ‘Io vivo!’ per un’unica ragione. Nessuno gli aveva chiesto se andava bene dirlo”14.

John Constantine porta lo Spirito in un pub dove si ubriacano e si divertono fino a notte fonda, ricreando l’atmosfera che il potere costituito aveva fatto di tutto per spegnere.

L’impostazione mutuata da I guerrieri, già di per sé visceralmente politica, lo diventa ancora di più quando Ennis utilizza le sue opere anche per chiedersi come e perché gli uomini dovrebbero creare delle comunità alternative a quelle statuali. Questa indagine è svolta su Preacher e Hitman, due serie che non a caso sono state scritte parallelamente.

Nel ciclo di episodi di Preacher intitolato Salvation 15, il reverendo Jesse Custer giunge nella piccola cittadina texana di Salvation dove viene presto nominato sceriffo e, per conto degli abitanti del paese, inizia una battaglia con Odin Quincannon, ricco magnate dell’industria della carne che ha costruito una fabbrica gigantesca nella zona.

L’attrito fra Odin Quincannon e i cittadini di Salvation, che devono subire continuamente i soprusi del proprietario e dei dipendenti dello stabilimento, riflette in modo esplicito quanto avviene su scala nazionale e mondiale. L’immensa macelleria che sorge al di fuori del paese è un simbolo delle grandi corporazioni che si intrecciano in maniera lobbistica e inestricabile con la classe politica statunitense: Quincannon si appoggia in continuazione a un avvocato, controlla la polizia con le mazzette, compera i senatori (si vanta addirittura di avere avuto sul libro paga un presidente, probabilmente Nixon), minaccia di adire a vie legali. La fabbrica di Salvation si comporta, su piccola scala, come le compagnie che di fatto detengono il potere a Washington.

La frattura fra l’industria e gli abitanti di Salvation è sottolineata dal fatto che i capitali investiti nella fabbrica non appartengono ai cittadini del paese texano e i lavoratori non fanno parte della comunità locale. La macelleria e l’apparato di potere e corruzione grazie al quale prospera gravano sui cittadini di Salvation senza che questi li abbiano voluti e senza che possano sbarazzarsene. Nella metafora, la fabbrica rappresenta il Moloch statale/corporativo che opprime i cittadini.

Per Ennis, la saga Salvation è innanzitutto un’occasione per affrontare di petto il tema della politica. L’autore, oltre ad attaccare il sistema delle lobby, vuole esprimere la sua avversione per lo Stato, i cui vertici sono talmente lontani dai cittadini da esserne scissi, e più in generale per le forme di potere esercitate senza avere gli individui come punti di riferimento.

Nello Stato, il contratto sociale fra il governante e i governati, che si privano di una parte della libertà per consegnarla alla classe politica, non ha senso perché il governante si trova così distante dai cittadini da non poter vedere i loro interessi e bisogni. A Salvation, invece, il patto è possibile perché la comunità è piccola16: è un vero e proprio contratto sociale, simile a quello teorizzato dalla filosofia politica e giuridica del Seicento e del Settecento, quello che viene stretto fra Custer e i cittadini. Il reverendo/sceriffo indice un’assemblea e chiede, mettendo sul piatto della bilancia i pro e i contro, se i cittadini vogliono che vada davvero fino in fondo nella guerra contro Odin Quincannon.

DC
La copertina del n. 41 di Preacher © dc Comics-Vertigo.

Un contratto di questo tipo è possibile solo perché Custer è abbastanza vicino ai cittadini da poter chiedere e capire quali sono i loro bisogni e a loro volta i cittadini hanno la possibilità di esprimere il loro punto di vista. Viceversa, il vertice statale prende decisioni che hanno lo scopo esclusivo di assecondare le lobby e solo incidentalmente e casualmente possono essere favorevoli ad alcuni cittadini.

La piccola comunità offre anche l’opportunità di essere abbandonata dai membri che non ne vogliono più fare parte17, a differenza dello Stato che grava sui cittadini senza che questi possano sbarazzarsene. Il tema dell’abbandono, non prospettato in Preacher n. 45, emergerà in maniera latente alla fine del ciclo Salvation quando Jesse Custer se ne andrà dal paese, disgustato dal razzismo strisciante che trasuda dai membri della comunità18.

Ennis sottolinea la differenza fra lo Stato e la piccola comunità anche in una sequenza nella quale Custer dirime una controversia fra due vicini. Uno accusa l’altro di avergli rubato delle assi di legno e di averle utilizzate per rifare il tetto. Custer, dopo averne accertato la colpevolezza, mette il ladro di fronte a un’alternativa: andare da “quel coglione del giudice” e affrontare un processo lunghissimo al termine del quale sarà condannato a pagare la legna e le spese processuali, oppure pagare la legna e farsi dare un pugno in faccia.

Nel discorso di Custer si respira il disprezzo per il potere giudiziario che, invece di dirimere le controversie nel miglior modo possibile, si è arroccato in un sistema contorto e inavvicinabile.

In Hitman compaiono due microsocietà: il già citato Calderone di Gotham City e la Repubblica di Tynanda. La varietà e l’estensione del cast non è di stimolo a Ennis solo per inventare situazioni inaspettate e parlare a ruota libera di un vasto numero di argomenti. Lo è anche perché la moltitudine dei personaggi è una moltitudine di tasselli che formano una società sganciata dalle logiche della politica tradizionale.

Nel corso del fumetto viene detto in modo esplicito che il Calderone è una zona nella quale il controllo della polizia è labile, se non inesistente. In una sequenza, nella quale i poliziotti si recano a casa di Tommy per arrestarlo, i vicini scendono in strada e protestano perché non riconoscono l’autorità degli uomini in divisa ma rispettano il ragazzo del Calderone. Il ruolo di Tommy è rimarcato quando una donna del quartiere, Maggie Lorenzo, si rivolge a lui per chiedergli di aiutarla a ritrovare il figlio; in una città diventata Terra di nessuno in seguito a un catastrofico terremoto, Hitman e i suoi amici hanno l’onere di offrire un’alternativa ai cittadini del Calderone che sono stati abbandonati dal sistema ufficiale19.

A differenza della società macroscopica di Gotham City – retta dal potere e dall’uso della forza (della polizia e di Batman) – il Calderone funziona grazie ai rapporti interpersonali e al rispetto reciproco. Ennis dedica molto spazio al bar di Noonan, fulcro del piccolo quartiere e quindi fucina del tessuto sociale.

Infine, la Repubblica di Tynanda è una società di dimensioni piccolissime che, dopo il colpo di Stato fatto con l’aiuto degli eroi di Tommy, viene governata da Christian Ributu, un uomo che agisce solo per il bene del popolo. La detronizzazione del dittatore Kijaro ha molti punti in comune con la cacciata del proprietario della macelleria in Salvation.


  1. Garth Ennis e Will Simpson, Hellblazer nn. 52-55, dc Comics, New York 1992. 

  2. Garth Ennis e Kilian Plunkett, Unknown Soldier nn. 1-4, dc Comics, New York 1997 

  3. Alessandro Di Nocera, Berlusconi, Garth Ennis e il revisionismo storico, in «Comicus» 2005 

  4. La sigla US può indicare sia Unknown Soldier che United States. 

  5. Un altro caso del realismo supereroistico di cui abbiamo parlato riguardo l’Africa in Hitman: la guerra 

  6. Sul tesserino che, in Hitman n. 11, l’agente McAllister mostra a Lanterna Verde, si legge CSA, probabile acronimo di Central Superhumans Agency, un’agenzia governativa fittizia specializzata nella creazione e controllo di esseri con superpoteri. Il riferimento alla CIA è evidente. Op. cit. n. 11, 1997, p. 11 

  7. In Batman Chronicles n. 4, Garth Ennis cita in modo criptico la miniserie di Frank Miller. Hitman, grazie alla vista a raggi X, vede che Batman ha una corazza sotto al simbolo del pipistrello che porta sul petto. L’idea del pipistrello corazzato proviene proprio da Il ritorno del cavaliere oscuro

  8. Un’Agenzia specializzata in problemi metaumani è presente anche in The Golden Age di James Robinson e Paul Smith. 

  9. “Superpower’s the most dangerous power on Earth. There’s more an’ more of ‘em all the time, an’ sooner or later thet’re gonna wise up.
    If you can dodge bullets or outrun tachyons or swim across the Sun, you’ve better things to do with your life than save the World for the two hundreth fuckin’ time.
    One day, you might twig what you really invulnerable to is your humanity.
    An’ then God help us all”.
    Garth Ennis e Darick Robertson, The Boys n. 1, dc Comics, New York 2006, p. 14. 

  10. Garth Ennis e Darick Robertson, The Punisher: Born, Panini Comics, Modena 2004, p. 68. Trad. it. Pier Paolo Ronchetti. Edizione originale: Garth Ennis e Darick Robertson, The Punisher: Born n. 4, Marvel Comics, New York, 2003, p. 1. 

  11. Garth Ennis, Jacen Borrows, Chronicles of Wormwood n. 5, Avatar Press Inc., Urbana 2007, pp. 18-19. Nella tavola si vedono Ronald Reagan, Michail Gorbačëv, Saddam Hussein e altri capi di Stato. 

  12. Brian G. Hutton, Kelly’s Heroes (titolo italiano: I guerrieri), Avala Film, Katzka-Loeb, Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) USA 1970. 

  13. Garth Ennis, Steve Dillon Hellblazer n. 49, dc Comics/Vertigo, New York 1992. [si veda a tal proposito Garth Ennis – Hellblazer: l’amore uccide 

  14. “It was a difficult thing to accept. At first I didn’t understand why laughter and love and lust had to be destroyed and replaced with something so cold and staid. (…) And then I understood. Though the people were downhearted, the lawmakers and the churchmen were happy… For the peoples delight was something they had been jealous of – Simply because they had no say in it.
    How can you order a man to feel good? Or legislate for a woman’s delight? For that’s where their power lies – In making rules. We had taken their power from them, just by dancing, and that was our crime.
    They hated ‘I live!’ for one reason alone. Nobody asked them if it was all right first”.
    Ibid. 

  15. Garth Ennis e Steve Dillon, Preacher n. 41-50, dc Comics/Vertigo, New York 1998-1999 [si veda anche il paragrafo Preacher: sinossi degli albi italiani]. 

  16. Talmente piccola che sul cartello collocato all’ingresso del paese è stato scritto il numero dei cittadini. Questo aspetto è messo in evidenza sulla copertina di Preacher n. 41. 

  17. Nella miniserie Just a Pilgrim, il Pellegrino mette la comunità di fronte all’alternativa fra seguirlo o andare per conto proprio. 

  18. Salvation è un tipico paese del sud degli Stati Uniti dove il razzismo verso i neri non si è mai spento completamente e l’odio viene riversato anche sulla nuova minoranza degli immigrati messicani. 

  19. Nella lunga saga intitolata Terra di nessuno, le autorità hanno deciso di evacuare Gotham City. Le poche persone ancora in città sono rimaste in balia degli acerrimi nemici di Batman, che si sono spartiti i quartieri e li governano come dei signori della guerra. 

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