“Hai mai visto Guerre Stellari? La Tenebra è la forza al cubo”.1
Jackie Estacado è un killer professionista che lavora per il boss mafioso Frankie Franchetti. Allo scoccare del suo ventunesimo anno di età, si risvegliano in lui i poteri della Tenebra, Darkness, tramandati di generazione in generazione ai figli maschi. La Tenebra si trasmette infatti da padre in figlio, e il detentore muore quando un suo spermatozoo feconda l’ovulo.
Questo è il plot di The Darkness, ideato da Marc Silvestri, David Whol e Garth Ennis, fumetto che, con Witchblade, è stato il titolo di punta della Top Cow.
La Top Cow viene fondata nel 1992 da Silvestri, come branca indipendente della Image Comics. La Image, infatti, nasce anch’essa nel 1992, fondata da sette grandi autori che decidono di staccarsi dalla Marvel per seguire la propria strada innovatrice: Todd McFarlane, Jim Lee, Rob Liefeld, Erik Larsen, Jim Valentino e, oltre al già citato Marc Silvestri, Whilce Portacio2. Tra le regole della neonata casa vi era anche la possibilità, per ogni socio fondatore, di fondare sottocase indipendenti. Così fece Silvestri (e così fecero tutti3, escluso Portacio), dando vita alla Top Cow Production.
La nascita dell’Image ha rappresentato uno dei momenti fondamentali della storia recente del fumetto, anche se inizialmente le opere che ha partorito erano tutto contenitore e poco contenuto, cioè ricche di disegni curati e colorazioni digitali, ma con semplici rivisitazioni esagerate dei comics di supereroi. Cyberforce, del 1993, ne era un esempio. La crescita della Top Cow arriva alla svolta nel novembre del 1995, quando irrompe sul mercato Witchblade, seguita, un anno dopo, proprio da The Darkness. Witchblade indirizza la Top Cow verso la strada giusta, in quanto rappresenta sia il risultato delle fatiche e delle sperimentazioni, sia l’inizio del cambiamento.
Witchblade incarna pienamente l’essenza cercata da Silvestri: il massimo della resa estetica (disegni di Michael Turner, chine di D-Tron, colori di Johnatan Smith) e la ricercatezza di soggetto e sceneggiatura (David Whol e Christina Z). Witchblade è la Lama Stregata, un guanto magico arcano, che appartiene a una donna per generazione. In questo caso, la detentrice è Sara Pezzini, detective del dipartimento di polizia di New York. È la Lama Stregata stessa, un potere subdolo, che sembra vivere di vita propria, ad averla scelta. Sara Pezzini si ritrova così prigioniera di situazioni che non riesce a cogliere nella loro interezza, schiava di dubbi morali ed enorme frustrazione per il non riuscire a comprendere. Sara non è un’eroina, o una badgirl tipica del fumetto anni Novanta: è una, seppur bellissima, normale poliziotta di una reale New York. Witchblade, quindi, diventa in pochissimo un cult e un esempio. La filosofia narrativa adottata dalla Z e da Whol è quella che seguirà anche in The Darkness, che ne è diegeticamente e produttivamente vicino.
La prima apparizione di Jackie Estacado, infatti, avviene su Witchblade n. 10, nel novembre del 1996, un mese prima dell’uscita del primo numero della testata The Darkness. Come per il grande primo crossover tra Witchbalde e The Darkness, Jackie è inserito in un contesto yakuza, e Sara Pezzini incontra un Estacado a cui la Tenebra non si è ancora manifestata, ma che lo protegge, per lui inspiegabilmente, dall’attacco della Lama Stregata.
Questa pre-apparizione all’interno di un’altra testata non è una semplice trovata pubblicitaria, ma è il primo segno di come The Darkness e Witchblade siano legati all’interno di un’ottica di progetto ampio e comune.
Secondo Marc Silvestri, che ha ufficialmente lavorato all’ideazione di entrambi i personaggi, i mondi di Witchblade e The Darkness coincidono, e non lo dimostrano soltanto i crossover inscenati dal 1996 a oggi, ma anche le vicende relative ai singoli personaggi. Al centro delle vicende troviamo infatta la cosiddetta triarchia dei poteri, che si compone di Darkness, potere maschile legato alla Tenebra, dell’Angelus, potere della luce e antagonista principale della Tenebra, e della Lama Stregata, potere femminile equilibratore. Se questa triarchia appare banalmente come una serie di scontri “Tenebre vs Luce” e “Male vs Bene”, il cui ago della bilancia è rappresentato dalla Lama Stregata, la situazione è più complessa e ci riporta a individuare l’apporto di Ennis all’interno del progetto di Silvestri e Whol.
Come è facile notare, The Darkness simboleggia quello che può essere considerato, anche soltanto per fattori nominativi, il lato oscuro della triarchia ideata da Marc Silvestri.
In esso risiedono tutti i caratteri con cui abbiamo descritto il lato oscuro secondo Ennis, ma drasticamente ridimensionati in un’ottica più mainstream.
Jackie Estacado è un sicario di una potente famiglia mafiosa, non certo un modello d’esempio e di rettitudine. Quando, al suo ventunesimo compleanno, scopre di possedere i poteri della Tenebra, li utilizza per compiere il suo lavoro con ancor più efficacia. Suo nemico naturale è l’Angelus, potere della Luce e dell’ordine, rappresentato da una donna dalle sembianze angeliche ma minacciose. L’Angelus non è una forza divina, ma rappresenta l’ordine dittatoriale, contro cui il caos della Tenebra deve lottare. Lo stesso Ennis afferma: “Se le tenebre sono una forza del Male, l’Angelus è invece un qualcosa di… angelico. Sono poteri tradizionalmente nemici, ma per i quali non vale la contrapposizione bene/male”.4
Jackie ha poi un nemico in terra, Sonatine, capo della Fratellanza delle Tenebre, una setta di fanatici che vorrebbe sfruttare il potere della Tenebra per assecondare i propri scopi. La Tenebra, inoltre, costringe Jackie a non avere più rapporti sessuali, per via della morte del detentore nel momento del concepimento di un figlio. Particolare vincente nell’ideazione del personaggio è stato quello di rendere le materializzazioni del potere di Darkness come dei piccoli essere simili a goblin, i darkling, che dispensano battute di dubbio gusto e che rappresentano, secondo le parole di Marc Silvestri, “il lato oscuro di Jackie, i suoi incubi che prendono vita nella realtà.”5
È interessante notare come questi darkling, oltre che essere violenti, sono soprattutto sboccati, carichi di un cattivissimo humour nero: si tratta di una componente che, unita ad alcuni omicidi decisamente originali e ad altre situazioni rocambolesche, si inserisce in piena linea con la spietata ironia di molte produzioni di Ennis. Come continua Silvestri: “I miei thriller preferiti sono sempre una miscela di horror, azione e humour nero. Ed è proprio quello che stiamo cercando di fare con The Darkness”.6
L’idea di un anti-eroe, un mafioso con il potere della Tenebra, che combatte contro un angelo (donna) non certamente dai modi angelici, mentre affronta le mire folli di un fanatico, finendo per apparire agli occhi del lettore come il buono della situazione (nonostante continui, imperterrito, a uccidere su commissione dello zio Frankie), rende evidente come la posizione di depositario del potere oscuro non resti certamente all’interno dei canonici Bene vs Male, tratto caratteristico di tutta la produzione dell’irlandese.
Ma nonostante questo, The Darkness non contiene gli eccessi e le libertà, di linguaggio e di situazioni, presenti in Preacher, The Punisher o The Boys, in quanto progetto e contesto avevano, e hanno avuto, come intenzione, quella di diventare un fumetto mainstream. L’approccio Top Cow ha generato un vero e proprio filone, più adulto e anticonformista, che ben si addiceva alla scrittura di Ennis, ma senza lasciargli la consueta, totale libertà espressiva, in modo tale che il fumetto potesse arrivare comunque a una platea il più ampia possibile.
The Darkness, come già accennato, è per Ennis una co-creazione, con limiti e leggi già dettate da Silvestri e Whol. Il personaggio, già nelle menti dei due creatori, doveva essere inseribile all’interno della continuity del vero titolo di punta Top Cow: Witchblade; Jackie Estacado aveva dunque soltanto bisogno di essere plasmato.
Così spiega Silvestri:
“Garth ha portato con sé la sua bizzarra visione che ha aiutato a rendere vivo ciò che Jackie Estacado era”.
È infatti grazie a Ennis che Jackie Estacado è stato portato nell’ambito mafioso, in quanto l’intero background criminale è di ideazione dell’irlandese, certamente a suo agio nelle storie di mafia. In effetti, per valorizzare il progetto concettuale di Silvestri e Whol, la scelta di Ennis è sembrata quasi obbligata. Nel 1996, forse nessun altro autore di fumetti, se non Ennis stesso, dopo essersi affermato con le sceneggiature di Preacher e Hitman, avrebbe potuto arricchire e completare il lavoro su un personaggio che dichiaratamente incarna il lato oscuro.
Ma Ennis, oltre che presentarsi come cantore di questi aspetti cupi e ambigui, possiede un’altra grande caratteristica che rientra nell’ottica di Silvestri e della linea intrapresa dalla Top Cow da Witchblade in poi: quella di romanzare il reale.
Questa espressione, ovviamente, non va fraintesa.
Sia Witchblade che The Darkness contengono aspetti e trovate chiaramente fantastici, ma ciò che può portarci a tale definizione è il fatto che contesto e personaggi rimandano a un atteggiamento su un materiale narrativo metropolitano e ancorato alla realtà. Uno degli spunti di partenza utilizzati da Silvestri, Whol e Christina Z per la realizzazione di Witchblade, sembra far fede allo stesso approccio che, a metà anni Novanta, coinvolse cinema, televisione e narrativa, suggerito anche da Francesco Meo: “Quello di unire, al respiro della narrazione, il gusto del giornalismo investigativo, che si premura di utilizzare precise competenze tecniche e un vocabolario da manuale per presentare situazioni familiari, viste da un’ottica scientifica e fredda”.7
Le situazioni familiari sono da intendersi in ambito narrativo, cioè, nel caso del fumetto, di scontri titanici tra (anti)eroi e nemici ed eventi fantastici e sovrannaturali. In sostanza, è ciò che gli sceneggiatori televisivi cominciano a fare con Twin Peaks, X-Files, NYPD, quando la serialità televisiva abbraccia i lati oscuri della metropoli e della società, dentro cui si muovono eventi inspiegabili affrontati da normali esseri umani.
E così succede anche in Witchblade e The Darkness, a parte il fatto che i normali esseri umani restano tali soltanto nell’essenza, nei sentimenti e nelle emozioni, in quanto, da buona tradizione, hanno in sé poteri e capacità che permettono loro di affrontare i nemici più disparati e le situazioni più intricate. Oltre a questo, ad arricchire e a rendere innovativi i fumetti Top Cow si aggiunge una particolare attenzione, in fase di sceneggiatura, all’introspezione psicologica e all’intenzione con cui i personaggi riscrivono le proprie convinzioni in fatto di Bene, Male e realtà. A differenza di altri comics, ciò che accade in Witchblade e The Darkness avviene in un mondo dove non è contemplato come “normale” (a differenza dei fumetti supereroistici) avere poteri e credere all’esistenza di mostri e oggetti arcani.
In questo senso, quindi, la mano di Ennis si è dimostrata vincente e adatta, in quanto anche nella restante produzione dell’irlandese, qualsiasi cosa possa accadere – e a ben vedere può accadere veramente di tutto –, il contesto, l’universo, è sempre ancorato alla realtà di cui lo stesso lettore fa parte.
Dopo aver contribuito alla creazione del personaggio, Ennis scrive la sceneggiatura dei sei capitoli iniziali, che chiudono il primo ciclo di eventi nei quali viene presentato Jackie, il suo approccio con la Tenebra, l’incontro con Sonatine e lo scontro con l’Angelus. Inoltre, si fa la conoscenza di un personaggio secondario ma di successo tra i fan: Joyce il macellaio, addetto a ripulire le scene del crimine per conto della famiglia Franchetti, di cui è stato realizzato un one-shot, The Darkness: Butcher, scritto da Rob Levin e disegnato da Michael Broussand, uscito nel giugno 2008.
Come per ogni buon prodotto, per descriverne le caratteristiche principali può essere preso come momento d’analisi l’incipit del numero uno della serie, soprattutto per mettere in relazione la penna di Ennis alla matita di Silvestri.
La prima pagina del primo numero di The Darkness, del dicembre 1996, si apre con un establishing shot con cui viene mostrato l’ambiente esterno all’ingresso di un parcheggio sotterraneo, nel quale si svolgerà poi la restante parte. Si passa quindi al particolare di un mazzo di chiavi, fatte roteare in mano a un personaggio, per poi passare a una sorta di allargamento di campo verso un campo totale, raccordato sull’asse, nel quale vediamo l’uomo e, sul fondo, un’auto sportiva rossa. Di questa soluzione, ovvero partire da un particolare per poi allargare, Silvestri fa un uso ricorrente, specie in The Darkness.
Le vignette proseguono con un avvicinamento all’auto e con la silhouette del conducente in primo piano da destra, e poi con un primissimo piano frontale. Lui è Jackie Estacado, al telefono con lo zio Frankie per discutere dell’omicidio della persona che sta camminando nel parcheggio.
La seconda e la terza pagina sono da considerarsi unite, strutturate nella tipica concezione, frequente nei fumetti Image, di una grande tavola con il momento principale dell’azione, sopra la quale si inseriscono altre vignette. In questo caso, il grande sfondo è il momento in cui vengono schiacciate le gambe della vittima tra un muro e l’auto di Estacado.
Nelle vignette in alto, invece, abbiamo sia gli istanti che precedono il momento centrale, che quelli che lo seguono. Tra i primi abbiamo un primo piano dell’ucciso, un leggerissimo contro plongée verso l’auto di Estacado e un particolare degli occhi della vittima. In quelle che seguono, invece, troviamo il malcapitato che osserva le sue gambe distrutte in un campo a figura intera, una semisoggettiva della vittima che fissa incredulo il killer uscire dall’auto armato, un primo piano terrorizzato dell’uomo, il primo piano della pistola con il viso di Estacado (sempre in ombra) sullo sfondo, e infine una vignetta onomatopeica dei colpi di pistola.
È solo con la quarta pagina che vediamo per la prima volta il primo piano nitido e in luce del mafioso, appena dopo aver sparato, inquadratura che poi si allarga al campo totale di Jackie che si appresta a camminare, in direzione del lettore, con in sfondo la strage appena compiuta. Su questa tavola, si staglia il titolo del primo capitolo di The Darkness: Coming of Age, o, nella traduzione italiana, Una nuova era.
Nelle pagine iniziali, a partire dal titolo, si nasconde l’essenza fortemente presuntuosa, nell’eccezione positiva del termine, dell’intera serie. Ma non solo, quel Una nuova era non solo si può intendere diegeticamente riferito alla nuova era del nuovo Darkness di turno, ma anche alla nuova era di fumetti introdotti dalla rivoluzione Top Cow con Witchblade. E l’obiettivo di Silvestri era, con The Darkness, di bissare il successo della sorella maggiore, creando una vera e propria coppia di must have.
E così è stato, in quanto è sostanzialmente scontato che i lettori di Witchblade sono (o sono diventati) anche lettori di The Darkness, e viceversa, visto il legame narrativo che intercorre tra le due serie. Con The Darkness, Silvestri ha ufficialmente aperto quella che è stata la nuova era del fumetto statunitense, immettendo sul mercato due prodotti dalle vendite altissime che, per forza di cose, sono stati presi come esempio per molte produzioni successive.
Ma nell’incipit troviamo anche una fondamentale presa di posizione di quello che sarà lo spirito dell’opera: estrema violenza (sempre in rapporto alla tipologia di testata), ed estremo dispiego di mezzi. La simil Lamborghini usata e distrutta da Estacado per frantumare le gambe della sua vittima può essere intesa come una metafora narrativa dell’approccio stilistico Top Cow, ovvero quello di sfruttare disegni e colori accurati per inscenare qualsiasi evento.
Inoltre, l’incipit mostra immediatamente Estecado per quello che è: un sicario senza scrupoli e dai modi appariscenti. È interessante notare come la scelta di Silvestri sia stata quella di lasciare in ombra il volto del nuovo idolo Top Cow fino al momento dell’assassinio. Se, da una parte, questo sistema è un classico modo di trattare il personaggio, rendendo il suo ingresso in scena (inteso come lo svelare il suo volto) ancor più sensazionale, come quando in alcuni film il primo piano dell’attore di punta, che il pubblico già conosce e non aspetta che di vedere, viene tardato leggermente. Ma in questa scelta può nascondersi anche un approccio più profondamente narrativo: Jackie resta in ombra mentre brama e uccide; a lavoro compiuto, invece, il suo volto ritorna in luce, come a voler preannunciare il successivo capovolgimento narrativo, quando entrerà in contatto definitivo con la Tenebra.
Se queste prime quattro pagine ci sono state analiticamente utili, è bene proseguire con un meno approfondito esame della restante parte del primo capitolo, per capire come l’incipit della serie sia stato pensato e prodotto.
Le due tavole seguenti presentano superficialmente il rapporto di Jackie con Jenny, barista di uno dei locali da lui frequentato. I due si conoscono sin dall’infanzia, quando erano compagni di orfanotrofio, e Jackie le è molto affezionato. Si scoprirà, poi, che il suo è vero e proprio amore, e per questo Jenny rappresenta un personaggio che, seppur resti sempre secondario, sarà molto importante nella serie. Nonostante questo, nel primo episodio vediamo quella che è la routine comportamentale del protagonista nei confronti della ragazza: farla assistere ai suoi flirt con avvenenti clienti del locale.
Le successive due pagine mostrano i nemici di Jackie, intenti a spiarlo con poteri arcani: il primo è Sonatine, che inizialmente vuole proteggere Jackie dalla “sgualdrina”, appellativo che ha affibiato all’Angelus; il secondo, invece, è proprio l’Angelus, che sta attendendo il fatidico compimento dei 21 anni di Jackie per vedere manifestarsi la Tenebra e poterla sconfiggere una volta per tutte.
Segue un tipico intreccio mafioso, in cui si scopre che il tizio ucciso nell’incipit doveva diventare futuro genero di un tale Marchianni, il quale comincia a vendicarsi dei Franchetti non appena scoperta la mano dell’omicidio. Dopo l’abbraccio di Frankie e Jackie, che delinea il rapporto tra i due, una bomba a mano irrompe dal vetro nell’ufficio, Jackie afferra Mo, sospettato di aver dato in pasto ai Marchianni un loro uomo, e lo getta sull’ordigno. Così Franchetti-che-ammazza-anche-i-bambini decide di ordinare la morte di Marchianni, incaricando il suo uomo di fiducia, Jackie Estacado.
La pagina successiva vede Jackie nel suo appartamento, al telefono con lo zio Frankie a discutere del fatto che Marchianni vive in una fortezza. Ma in quel momento il protagonista sente una voce: è la Tenebra che gli sta parlando, per poi rivelarsi. Jackie vomita del liquido nero e, subito dopo, una task force sotto il controllo di Sonatine fa irruzione nel suo appartamento. Il motivo è presto detto: Sonatine deve aiutare Estacado a proteggersi dall’attacco dell’Angelus e dei suoi guerrieri che, essendo creature composte da una strana sostanza luminosa di color arancione, rappresentano un vanto grafico della Top Cow per il traguardo raggiunto nell’avanguardia della colorazione digitale.
Nel frattempo, Jackie lotta con la voce dentro di lui, che lo convincerà a lasciar uscire la Tenebra proprio quando un uomo di Marchianni è pronto a ucciderlo: la violenza dei primi darkling, personaggi però ancora non attivi e centrali come nei seguenti episodi, travolgerà così il killer.
A chiudere l’incipit, troviamo l’esecuzione di Marchianni stesso: Jackie si reca alla villa del mafioso e lo uccide attraverso i tentacoli generati dal potere di Darkness, facendoli passare per le tubature e colpendolo quando è seduto sul water a defecare. Una morte tipicamente ennissiana, non c’è che dire.
Come è lecito aspettarsi, i primi sei capitoli scritti da Ennis sono fondamentali per delineare in maniera ferma il tracciato che l’intera serie seguirà piuttosto fedelmente e, nonostante alcuni sconvolgimenti, senza mai tradire l’essenza del protagonista.
Nel secondo numero, invece, viene tratteggiato l’iniziale rapporto tra Jackie e la Tenebra (tra le prime battute, mentre parla con Jenny, Jackie afferma di essere stato ossessionato tutta la notte dalla parola “tenebra”), e si spiega il forte rapporto di stima, fiducia e lealtà che lega Estacado alla famiglia Fianchetti. Sonatine, inoltre, illustra al giovane la triarchia dei poteri, definendo Witchblade l’arma, l’Angelus l’agente dell’ordine tirannico e Darkness la gloriosa entità del disordine e dell’abbandono, che dona ai suoi detentori il potere della forma. Il numero si chiude con il cliffhanger che vede Sonatine scoprire Jackie mentre rischia di finire a letto con una donna controllata dall’Angelus, con tutto l’ovvio pericolo che ne segue.
Ma è sulla parola “forma” che bisognerebbe soffermarsi. Il potere della Tenebra, infatti, permette a Estacado di generare, potenzialmente, qualsiasi cosa. All’inizio, Estacado riesce a creare soltanto tentacoli e prolungamenti acuminati della sua armatura, nonché i darkling che, come ha già spiegato Silvestri, sono il lato oscuro di Estacado, ovvero la prima e più semplice materializzazione del Male al suo servizio. Senza voler cadere nel tipico abbaglio critico del “tutto può richiamare dimensioni metalinguistiche”, la Tenebra rappresenta il potere della forma per il suo detentore esattamente quanto il medium del fumetto rappresenta il potere di dar forma a qualsiasi cosa per disegnatore e sceneggiatore.
Darkness, avendo ben in mente gli intenti dei suoi creatori, rappresenta una sorta di personaggio simbolo dell’innovazione Top Cow/Image e della libertà espressiva del fumetto anni Novanta (soprattutto grazie all’apporto di Ennis con Preacher), in quanto personaggio che può creare qualsiasi (o quasi) malvagità in suo potere.
Nel terzo capitolo, Jackie scopre di non poter avere più rapporti sessuali con una donna. Quasi interamente dedicato a questa curiosa particolarità della Tenebra, l’albo ci riporta, tra l’altro, a un discorso già accennato: la donna come Male. È nell’epica statunitense, infatti, che la donna rappresenta la civiltà degli impegni, che distoglie l’uomo dai propri doveri di uomo e lavoratore. Per Jackie, la donna, e il rapporto sessuale, da routine, diventano proibitivi. Sonatine, però, cerca di fare leva su questo, spingendo Jackie a fidarsi dei suoi insegnamenti che lo porterebbero a poter creare, tramite la Tenebra, un essere simile a una donna, ma senza apparato riproduttivo interno. A questo, Jackie ci arriverà soltanto nell’ultima delle saghe di The Darkness, Impero, scritta da Phil Hester e disegnata da Michael Broussand, in sei capitoli pubblicati tra il gennaio e l’ottobre 2008, dove il dottor Kirchner, una sorta di nuovo Sonatine, ma scienziato e non stregone, aiuta Jackie a dar vita a Elle, una donna fatta di Tenebra (che però morirà generando un figlio fatto di pura Tenebra).
Tornando al primo ciclo scritto da Ennis, il terzo capitolo contiene l’esordio di Joyce il macellaio e il rapimento di Jenny per mano di Sonatine.
I restanti tre numeri arricchiscono l’intreccio, tra lo scontro con l’Angelus e la vendetta di Jackie per un attentato a suo zio Frankie. Il ciclo si chiude con la sconfitta di Sonatine, dell’Angelus e con la partenza di Jenny per altri lidi, nonostante la quasi confessione d’amore che Jackie e lei si scambiano. Tra le trovate dell’irlandese, forse la più interessante è quella di dare un nome a un darkling (cosa che succede raramente in tutta la serie), Darkus, che verrà messo nelle mutande di Wenders, l’aiutante di Sonatine, così da poterlo controllare e ricattare.
Continua…
Battuta di Sonatine in The Darkness n. 5, Top Cow, Beverly Hills 1997, edizione italiana Witchblade/Darkness n. 4, Panini, Modena 1998 ↩
Whilce Portacio rifiuta di diventare legalmente socio pieno, mentre nel 1998 Jim Lee lascia la Image e vende la Wildstorm, sottocasa da lui fondata, alla dc Comics. Oggi la Image Comics conta i restanti cinque soci. ↩
Todd McFarlane fonda la Todd McFarlane Productions; Jim Lee la Wildstorm Production; Jim Valentino la ShadowLine; Erik Larsen la Highbrow Entertainment; Rob Liefeld la Extreme Studios. ↩
Garth Ennis in Giorgio Lavagna, Francesco Meo, Dossier Top Cow in Witchblade/Darkness n. 1, Panini Comics, Modena 1997, p. 61. ↩
Ivi, p. 60. ↩
Ibidem. ↩
In Witchblade Collection n. 2, Panini Comics, Modena 1998, terza di copertina. ↩