Mirko Oliveri nasce a Catania nel 1986. Nel 2009 fonda Verticalismi.it, per il quale vince il Premio Micheluzzi nel 2014. Nel 2015 a Roma fonda la startup VERTICOMICS ed entra nel programma di accelerazione Luiss Enlabs, alla fine del quale la startup entra nel portfolio di LVenture Group S.p.a. ottenendo un investimento pre-seed di quasi mezzo milione di euro.
Come nacque Verticalismi? Fu un'azzeccata previsione sugli sviluppi del fumetto online, o una fortunata intuizione?
Nel 2009 il web era una sequenza di blog personali agglomerati come celle degli alveari su piattaforme generaliste. Molti fumettisti utilizzavano questi spazi per la sperimentazione creativa. Così ho avvertito il bisogno di aggregare questi fumetti digitali dispersi nell'etere su un solo e unico sito che si occupasse di aggregarli e di catalizzare la creatività e la produzione di fumetti progettati per essere fruiti sul web. Il verticale fu una fortunata previsione non solo per il fumetto ma per tutti i contenuti visivi digitali, che a quasi 10 anni di distanza sono diventati tutti verticali come l'iPhone.
Quanto è cambiato il progetto negli anni?
Il progetto ha subito rivoluzioni sempre più eclatanti: al suo rilascio nel 2010 si trattava di un contest di fumetto digitale della durata di un paio di mesi, poi è diventato un magazine e lab di webcomics permanente, oggi si è evoluto in VERTICOMICS, la più importante piattaforma italiana di ebook specializzata in fumetti e nerd culture.
Negli anni Verticalismi ha dato spazio e visibilità a molti giovani, giovanissimi autori. Ruolo che una volta era ad appannaggio di riviste o di pubblicazioni di qualità minore (penso ai pocket, erotici o meno). Quanto peso ha questo ruolo nelle decisioni che hai preso negli anni, e quanto ti senti responsabile per questi ragazzi e queste ragazze?
Verticalismi tra il 2010 e il 2015 ha visto l'ingresso nel panorama del fumetto italiano di molti talenti che oggi sono ritenuti pacificamente dei top cartoonist e graphic novelist, quali Sio, Mirka Andolfo, Giulio Rincione, Michele Monteleone, Daniele Di Nicuolo, Spugna, Prenzy, Taddei e Angelini, Fabbri e Antonucci, Savino e Simeone solo per citarne alcuni. Mancando produzioni di bassa qualità in edicola si avvertiva anche la mancanza di una realtà dove crescere, migliorarsi, fare gavetta, e spontaneamente Verticalismi era diventato questo luogo. Lo scouting è fondamentale e Lucca Comics & Games mi ha aiutato molto negli anni ad acquisire lo status di riferimento per gli aspiranti fumettisti. Chiunque è responsabile solo per sé stesso, chi ha sfondato ci è riuscito perché è bravo, ma certamente Verticalismi gli ha fatto bene e ha contribuito alla sua crescita. Però in questi anni ho collezionato più “vaffanculo” che “grazie” proprio in merito alla mia attività di scouting.
Uno degli obiettivi – o meglio, direi una delle condizioni necessarie per crescere – è il raggiungimento di un modello economicamente sostenibile. A che punto siete di questa ricerca e che sfide prevedete di dover affrontare ancora?
Il modello economico di VERTICOMICS è abbastanza semplice: VERTICOMICS funziona come una enorme fumetteria online che vende ebook. La parte tosta è stata sviluppare la tecnologia per farlo, ma adesso i nostri lettori sono pronti a scrollare fumetti digitali da app mobile come mai prima d'ora.
VERTICOMICS, una sfida non semplice che sta trovando il riscontro di editori importanti, da Bao a Bonelli. Come ci siete riusciti?
Il merito va ai due editori che non a caso rappresentano benchmark per l'editoria in generale, queste aziende sono lungimiranti, vogliono trovarsi preparate e forti per quando i tempi saranno evoluti, immagina cosa sarebbe accaduto all'industria discografica se non avesse deciso di creare e monetizzare su canali digitali ufficiali. Queste aziende si occupano di digitale perché se fino a ieri gli ebook a fumetti erano un (neanche troppo) trascurabile flusso di revenue, domani saranno il canale che decreterà o meno il successo di un prodotto editoriale.
Che numeri ha VERTICOMICS?
Quasi 100k utenti, 1k di titoli disponibili entro l'estate 2017, 5 dipendenti, 1 programma di accelerazione per startup tenuto da Luiss Enlabs, un fundraising pre-seed di quasi mezzo milione di euro.
Quanto è complicato intrecciare rapporti con editori di questo livello?
Complicato come per il Peter Parker del '62 chiedere a Betty Brant di uscire insieme – è tosta ma il lavoro, i risultati, l'onestà, sono valori che apprezzano tutti, soprattutto gli editori di alto livello e le segretarie carine.
Avete iniziato la collaborazione con professionisti affermati per proporre materiale inedito. Il modello a cui aspirate si avvicina in qualche modo a quello Netflix?
Il paragone con Netflix è suggestivo ma per Netflix la vita è più semplice, e non parlo di fatturato. Faccio un esempio: ogni volta che sulla nostra pagina annunciamo l'edizione digitale di un classico, un tradizionale lettore troll ci scrive augurandoci il fallimento oppure, in caso di autori defunti, invoca la resurrezione dell'autore dall'oltretomba per flagellarci e farci espiare la nostra blasfemia – è come se un appassionato di musica classica ti dicesse “che Mozart ti maledica” perché hai comprato Le nozze di Figaro su iTunes. Netflix non si scontra con una piccola ma rumorosa comunità di fan che la disprezzano aprioristicamente perché è una piattaforma digitale e non televisiva. Queste persone proiettano nei fumetti tutti i traumi irrisolti della propria vita, quando un fumetto è diverso dal proprio soggettivo ricordo di fumetto perfetto letto in un momento perfetto della propria infanzia, non gli basta ignorarlo, desidera distruggerlo, questo succede solo per i fumetti, che sono fantastici anche per essere capaci di creare questo tipo di fanatismo viscerale. A parte la digressione, dopo Toni Bruno e Uno Studio In Rosso ospiteremo tanti grandi fumettisti con opere inedite native digitali.
In questo senso ci potranno essere sviluppi futuri, forme di abbonamento: insomma, a cosa punta VERTICOMICS?
Sto lavorando in questa direzione, ne parleremo quando il progetto sarà sufficientemente maturo per essere divulgato.
Pensate mai alla carta? Ovvero, prevedete di rendere materiali certi fumetti creati per VERTICOMICS?
Non renderemo mai cartacei i fumetti creati per VERTICOMICS, ma questo non esclude del tutto il rapporto con la carta, pensa al progetto in collaborazione con Bao Publishing “Collezionare a casa, leggere ovunque” per il quale chiunque comprando un cartaceo dallo shop online dell'editore milanese ottiene uno sconto fortissimo per comprarne anche la versione virtuale direttamente con lo stesso acquisto.
C'è un obiettivo che vi siete posti come “traguardo” (o come tappa intermedia) che sentite di aver quasi raggiunto?
Solo uno in realtà: i nostri lettori sanno perché VERTICOMICS è l'unico modo corretto di leggere ebook a fumetti. Molti lettori ci dicono che avevano già provato la lettura di fumetti digitali, ma pessimi file e pessimi reader li avevano convinti che fosse impossibile leggere bene su smartphone e tablet, poi hanno provato VERTICOMICS e hanno capito che il fumetto digitale non è sbagliato, è sbagliato formattarlo con le stesse tecniche e strumenti utilizzati per la letteratura. Chi legge VERTICOMICS capisce subito questa differenza e questo è il nostro traguardo.
Quanto è importante “crederci”? Ci sono stati momenti in cui pensavate di mollare tutto?
Credere è tutto, credere è volontà, volevo chiudere Verticalismi nel 2014 per laurearmi in giurisprudenza. Poi la mia fidanzata (che intanto è diventata mia moglie) mi ha convinto di quanto prezioso fosse stato il mio lavoro e che spreco sarebbe stato gettarlo. Sei mesi dopo ero l'amministratore delegato di una società di capitali dal nome di VERTICOMICS.
Quanto è importante il lavoro sui social, le pubbliche relazioni, i comunicati stampa?
Fondamentale ma accessorio, mi spiego meglio: nella mia esperienza ho incontrato alcuni artisti troppo attenti alla comunicazione e troppo poco concentrati sulla crescita professionale. L'equilibrio sta nel mezzo, creare un prodotto valido e di spessore e poi comunicarlo forte e bene.
Il contatto con i lettori è fondamentale per realtà nate dal web: come lo gestite, come lo vivete?
Oggi il nostro rapporto con i lettori si sviluppa su Facebook e per mail, abbiamo uno scambio di mail con molti lettori, li consultiamo per il beta testing di ogni nuova feature. Comunque a parte qualche troll di cui parlavo prima, il rapporto va alla grande, è uno scambio reciproco, irrinunciabile per migliorarsi.
Quanto pesa per voi una recensione o un articolo su un sito di settore?
Articoli e recensioni sono fondamentali per comunicare il valore di un'opera, per renderla nota, riconoscibile, per ottenere candidature ai premi letterari, per accrescere il valore dell'opera, dell'autore e della azienda. L'informazione di settore crea le condizioni necessarie affinché il marketing possa essere efficace, mica poco.
Oggi Verticalismi se la deve vedere sul mercato con realtà come Amazon e non è difficile immaginare che altri potranno aggiungersene, sui quali si possono ritrovare in vendita anche alcuni dei fumetti che avete sul vostro store. Quanto può far bene al mercato del fumetto digitale la presenza di più competitor e quanto è importante esserci già ora?
La presenza di più operatori sarebbe un toccasana nel caso in cui tutti applicassero la nostra stessa attenzione all'esperienza di lettura. Amazon è certamente l'operatore più importante, ma tieni a mente che per i fumetti utilizza gli stessi formati e tecnologia progettati per l'adattamento digitale di opere di narrativa. Mi sembra evidente che la lettura non possa essere scorrevole e naturale come quella analogica, per le stesse evidenti differenze che ci sono tra la pagina di un romanzo e una tavola a fumetti. Quando un potenziale lettore di fumetti digitali compra e legge un brutto ebook di un bel fumetto, si convince che non esistano soluzioni sul mercato per leggere fumetti digitali in maniera piacevole e comoda. Al mercato fanno bene gli operatori che hanno a cuore il mercato stesso: i lettori. Le fette del mercato sono importanti e VERTICOMICS ne ha una cospicua, che abbiamo creato costruendo e proponendo, non contendendola a nessuno, il risultato è che oggi il mercato ebook dei fumetti è più grande, e ritengo sia in buona parte merito nostro. Il fatto di operare già in un mercato con pochi operatori però di dimensioni colossali penso sia importante, sicuramente è divertente.
Grazie Mirko per la disponibilità!
Intervista svolta via mail ad aprile 2017.