Come ha vissuto la quarantena un editore di fumetti? E cosa accade ora che si deve ripartire?
Lo abbiamo domandato ad alcuni autorevoli editori italiani che, fra il desiderio di lasciarsi il lockdown alle spalle e la speranza che una situazione del genere non si ripeta, ci hanno raccontato come vedono il futuro. Fra le preoccupazioni maggiori il probabile annullamento delle principali fiere di settore.
In questo appuntamento di una serie di interviste, risponde Claudia Bovini per Star Comics.
Per gli editori di fumetti quali sono stati i problemi più gravi causati dall’emergenza Coronavirus?
Indubbiamente il problema maggiore è stato quello della chiusura dei negozi, che ha completamente arrestato la produzione di Star Comics: non avrebbe avuto alcun senso continuare a pubblicare orientandosi solo sull’unico canale di distribuzione rimasto aperto, ovvero quello dell’edicola, lo sbilanciamento sarebbe stato troppo per un mercato fragile come quello del fumetto, per questo si è deciso di bloccare tutto nonostante avessimo le carte in regola per continuare a lavorare. In pratica, abbiamo scelto di “proteggere” la salute dell’intero movimento sacrificando i puri interessi aziendali.
Come cambia il mercato del fumetto dopo il lockdown?
Per ora si cerca di tornare a una “normalità”, ma di sicuro molte cose cambieranno. In questo momento la nostra attenzione è rivolta alle fumetterie, che hanno subito un durissimo colpo a causa del lockdown. Il nostro obiettivo è quello di attirare i lettori nei punti vendita creando iniziative ad hoc relative a pubblicazioni di rilievo, come ad esempio l’edizione speciale di Demon Slayer n.7 con set di adesivi inclusi, che è stato reso disponibile solo per le fumetterie e uscito subito dopo la riapertura ufficiale. Stiamo inoltre assistendo a un fiorire di nuove iniziative di comunicazione e promozione online, così come online sono in crescita fruizione e vendita. Il mondo digitale diventerà sempre più pervasivo, e a velocità sempre maggiori. Se da un lato è essenziale cogliere questo vento di cambiamento e capire come cavalcarlo, dall’altro – come detto appena prima – è anche doveroso cercare di proteggere e fortificare i luoghi di distribuzione fisici, che sono e sempre saranno un tassello fondamentale per la cultura del fumetto in Italia.
Le fiere, le mostre, gli incontri in fumetteria, gli eventi culturali: saranno ancora possibili, e come?
Nessuno lo sa con precisione… prescindere le fiere dagli assembramenti, purtroppo, è un’utopia, significherebbe privarle della loro linfa vitale. Si cerca dunque di ovviare ricorrendo alla digitalizzazione degli eventi, che però da soli non restituiscono l’esperienza della fiera. A tal proposito ci siamo inventati gli STAR DAYS, riunendo nella nostra casa editrice i nostri autori italiani, per far rivivere ai nostri fan le emozioni dei firmacopie con l’ausilio del digitale. Quale sarà il risultato lo scopriremo a settembre… intanto continuiamo a spremerci le meningi, lasciando che la necessità di trovare nuove soluzioni per promuovere i nostri libri si traduca in un inedito stimolo per la nostra fantasia e creatività.Se esiste, qual è l’insegnamento che il Covid 19 ha lasciato agli editori di fumetti?
Non bisogna mai dare nulla per scontato: il 2019 è stato un anno grandioso per Star Comics, culminato con una Lucca Comics and Games che ha avuto come ospite d’onore addirittura il maestro Araki. Nulla poteva far presagire un’annata così difficile, ma siamo stati bravi, ci siamo organizzati bene, cercando di mantenere la nostra proverbiale flessibilità e questo ci ha consentito di reggere bene l’urto e di rialzarci senza troppi problemi. Ecco: flessibilità, mai dare nulla per scontato, essere pronti ai cambiamenti anche più repentini e inattesi sono il grande insegnamento lasciatoci da questa storica emergenza sanitaria. Lo spirito di adattamento – che ha animato e reso proficui questi nostri ultimi mesi – è anche il faro che ci aiuterà a fare i passi successivi… la sfida è appena cominciata!
Qual è il vostro piano editoriale per la ripresa e quali sono i cambiamenti principali che avete dovuto apportare?
Principalmente abbiamo ridotto il numero delle uscite slittandone alcune ai mesi successivi. Ci siamo concentrati sulle uscite top seller per dare ossigeno ai punti vendita subito dopo la riapertura. Piano piano si tornerà alla normalità, ma per adesso l’importante è mantenere il mercato in buon equilibrio senza affossarlo con uscite troppo consistenti. Inoltre, abbiamo dovuto rimodulare totalmente il lancio di una serie particolarmente di spicco che era originalmente programmato proprio durante il periodo fieristico primaverile, Kaguya-sama: Love Is War. Anche questa situazione ha richiesto ingegno e flessibilità, e anche questo nuovo lancio è stato studiato in modo da sostenere e spingere le fumetterie.