Fumetti post lockdown: come riparte l’editoria secondo Edizioni NPE e Ippocampo

Fumetti post lockdown: come riparte l’editoria secondo Edizioni NPE e Ippocampo

Nicola Pesce di NPE Edizioni e Adelio Reghezza di Ippocampo immaginano il futuro dei fumetti: fiere come una volta e maggior dialogo

Come ha vissuto la quarantena un editore di fumetti? E cosa accade ora che si deve ripartire?
Lo abbiamo domandato ad alcuni autorevoli editori italiani che, fra il desiderio di lasciarsi il lockdown alle spalle e la speranza che una situazione del genere non si ripeta, ci hanno raccontato come vedono il futuro. Fra le preoccupazioni maggiori il probabile annullamento delle principali fiere di settore.
In questo quarto appuntamento di una serie di interviste, rispondono Nicola Pesce per Edizioni NPE e Adelio Reghezza per Ippocampo Edizioni

INTERVISTA A NICOLA PESCE (EDIZIONI NPE)

Nicola Pesce 2015Per gli editori di fumetti in generale, e per la vostra casa editrice in particolare, quali sono stati i problemi più gravi causati dall’emergenza Coronavirus?
Il periodo di quarantena ha portato alla improvvisa chiusura per due mesi delle librerie di varia e delle fumetterie. Più un paio di mesi a metà regime, cui segue l’estate. In pratica, se non fossimo corsi ai ripari, avremmo fatturato il 30% in meno quest’anno, mentre i costi non sarebbero affatto diminuiti: la redazione, gli affitti, i costi generali di gestione, le tipografie.
Io credo che questa situazione abbia spezzato le ossa degli editori più piccoli, ossia quelli che fatturano meno di 300.000 euro all’anno, che nel settore del fumetto sono tantissimi. Vi saranno chiusure e acquisizioni.

Come cambierà a vostro avviso il mercato del fumetto dopo il lockdown?
Il mercato del fumetto stava già vivendo un momento molto particolare da almeno 7-8 anni, ossia l’entrata in campo delle grandi catene librarie da un lato e dei grandi editori dall’altro. Temo che, come dicevo sopra, tutti coloro che fatturavano meno andranno in difficoltà, e perciò tutti i negozi di fumetti. Una Feltrinelli, una Mondadori, hanno le spalle forti e dopo le crisi escono sempre più forti di prima, avendo liquidità. I deboli invece, che vivono da sempre con l’acqua alla gola, si troveranno con migliaia di clienti che hanno cominciato a ordinare su internet, affitti arretrati da pagare, merce che arriverà comunque, che i clienti hanno già preso altrove, e che andrà pagata.
Tutti gli editori, in questo periodo, hanno dovuto migliorare la loro presenza sui social e il rapporto tra editore e cliente finale è diventato più diretto.

Le fiere, le mostre, gli incontri in fumetteria, gli eventi culturali: saranno ancora possibili, e come?
Edizioni NPE non ha mai organizzato molti incontri in fumetteria. La casa editrice nasce da me che sono un Asperger asociale e, avendola modellata io nel corso del tempo, ha la tendenza al rapporto diretto digitale con i clienti. Vero è che non mancavamo mai alle fiere, che erano l’unica occasione di confronto diretto che avevamo con il pubblico. Io non riesco più a immaginare 300mila persone tutte in una sola città nel futuro, in pochi padiglioni.
Questo potrebbe avere una ricaduta positiva su noi editori di fumetto d’autore, in fiera, perché quando ci sono meno persone, c’è meno pubblico disinteressato. Ci sono gli appassionati, che amano fare una chiacchierata costruttiva, che comprano tanto e sono tanto gentili. Si perde il lettore occasionale, è vero, ma le piccole case editrici, agguerrite accurate e amanti di quello che fanno, non sono molto interessate al lettore occasionale.
Sogno fiere come era una volta Narnia Fumetto, o Fumetterni, come sta cercando di essere il Lucca Comics di Febbraio. Sarebbe bello rivederle. Francesco Settembre faceva un lavoro magnifico, si era tutti amici e si costruiva insieme il mondo del fumetto.

Se ne esiste uno, qual è l’insegnamento che il Covid-19 ha lasciato agli editori di fumetti?
Io non so cosa lascerà agli altri. A me lascerà il grande insegnamento di fare tutto con più attenzione. Anche NPE ha vissuto molto sul filo del rasoio, e se non avessimo saputo riorganizzarci nicolapesceeditore_01aumentando subito i guadagni online saremmo stati travolti. Da questo momento tutto sarà più oculato. La lunga pausa ci ha dato tempo di riflettere sui nostri errori, sulle cose che potevamo fare meglio, su tutti i posti dove spendevamo denaro che non rientrava. Forse chi è era un diamante ne uscirà lucidato, chi era una pietra ne uscirà spaccato.

Qual è il vostro piano editoriale per la ripresa e quali sono i cambiamenti principali che avete dovuto apportare?
Noi abbiamo dovuto interrompere le stampe dei volumi. Alcuni volumi (come “Il caso Diabolik” o “Tanka” di Toppi) sono rimasti a dormire “come l’aratro in mezzo alla maggese”, tra le macchine della tipografia. Solo da poco abbiamo potuto averli completi in magazzino.
Questa interruzione a marzo e aprile implicherà che salvo 2-3 libri non avremo quasi niente fino a fine agosto. Ci concentreremo sui brossurati, che sono di stampa più veloce, fino all’estate. Poi da settembre ci sarà una vera e propria esplosione: più libri al mese, più curati, più puntuali, con un prezzo di copertina inferiore. Spero proprio che quando sarà il momento sia molto visibile a tutti che avremo cambiato marcia. Per cambiare marcia, bisogna rallentare un attimo, e abbiamo approfittato della quarantena e dell’estate per farlo.

INTERVISTA A ADELIO REGHEZZA (IPPOCAMPO EDIZIONI)

adelioreghezzaPer gli editori di fumetti in generale, e per la vostra casa editrice in particolare, quali sono stati i problemi più gravi causati dall’emergenza Coronavirus?
Certamente il continuo rimando delle novità e il rallentamento della filiera industriale non è stato di giovamento per nessuno. Nonostante questo non ci siamo persi d’animo e abbiamo saputo aspettare pazientemente il momento opportuno, imparando allo stesso tempo a reagire ad una situazione estrema e inaspettata.

Come cambierà a vostro avviso il mercato del fumetto dopo il lockdown?
È un po’ presto per formulare ipotesi concrete. Stando anche a quanto emerso dai report ufficiali del settore, ci si aspettano alcuni cambiamenti. Ad esempio che il pubblico baderà sempre di più alle recensioni e alle raccomandazioni reperibili su vari canali (dai social ai siti specializzati ai giornali), che la chiusura forzata ha da un lato rinvigorito. Ci auspichiamo al contempo un avvicinamento tra case editrici e pubblico finale, sempre attraverso l’impiego delle tecnologie. Ritengo che il lettore debba avere lo spazio per appassionarsi all’editore (e viceversa) e non può farlo solo con il semplice acquisto.

Le fiere, le mostre, gli incontri in fumetteria, gli eventi culturali: saranno ancora possibili, e come?
Senz’altro l’adeguamento sanitario non può non lasciare segni tangibili nel modo consueto di comunicare i nuovi titoli e di portarli nelle librerie, fumetterie, festival ecc. Come editore ci impegniamo al fine di non creare dei “vuoti”: forniamo aggiornamenti costanti ai nostri lettori e diamo sempre la parola ai nostri librai, parimenti ci preoccupiamo che i nostri libri incontrino le ippocampo1persone più adatte per recensirli e diffonderli. In un periodo povero di eventi fisici c’è tuttavia molto su cui lavorare!

Se ne esiste uno, qual è l’insegnamento che il Covid-19 ha lasciato agli editori di fumetti?
Il momento storico attuale è senza dubbio una sfida per tutti gli operatori. In seguito a un periodo di crescita, in alcuni casi di impennata, ci si ritrova a fare i conti con una recessione che mette a nudo gli individualismi. Più che mai si è dovuto ricorrere alla rete di relazioni e come mai è stato fatto tesoro dei rapporti costruiti negli anni tra colleghi e altri operatori. Mi auguro che questo dialogo e questa comprensione reciproca non svaniscano col tempo.

Qual è il vostro piano editoriale per la ripresa e quali sono i cambiamenti principali che avete dovuto apportare?
Francamente, al di là di qualche libro “riportato”, ci aspettavamo ripercussioni più gravi (i cocci li raccoglieremo presumibilmente più avanti). Dobbiamo tutto a lettori e librai che non hanno smesso di pensare a noi in questi mesi. Per quanto ci riguarda, abbiamo continuato a fare del nostro meglio per lavorare a titoli sempre più interessanti e nuovi. Il nostro lavoro potrà anche mutare in funzione delle circostanze ma lo spirito di miglioramento e l’entusiasmo non cesseranno di esistere.

Interviste realizzate via mail nel mese di giugno 2020

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