Frikis è il nuovo webcomics lanciato da Ehm Autoproduzioni sul proprio sito che ha fatto il suo esordio il 4 febbraio 2019.
Scritta da Dario Custagliola, la serie si svilupperà su sei episodi bisettimanali illustrati da sei disegnatori diversi e tutti colorati da Francesco Montalbano.
Lo Spazio Bianco accompagna il fumetto con una serie di “interviste seriali” che, a una settimana di distanza dall’uscita di ciascun episodio, propongono una domanda a testa rivolta allo sceneggiatore, al disegnatore di turno e al colorista, che approfondiscono le tematiche e il lavoro di creazione di questo fumetto.
Stavolta lasciamo la parola a Dario, Elisa Bisignano e Antonello Cosentino (lettering), autori del quarto episodio della serie, Cacofonia.
Dario, siamo arrivati al quarto numero e ormai non è sbagliato dire che ogni episodio della serie si contraddistingue per una scelta di sceneggiatura originale e particolare. Stavolta il racconto si snoda su tre piani temporali diversi, mixati nelle varie tavole da una struttura compositiva ben definita (4 vignette orizzontali): una cacofonia narrativa (come da titolo dell’episodio) che si potrebbe volendo ritagliare le vignette e rimontarle per avere tre racconti distinti. Qual è stata l’idea alla base di questo “gioco”?
Questa volta l’idea è nata dal personaggio di Adoracion. Senza svelare troppo al lettore, Adoracion sente delle voci nella sua testa, che non fanno che rivangare il passato, dandole tormento con il loro “rumore”. L’idea era di dar corpo a questo rumore, a questo sovrapporsi di voci, la cacofonia del titolo, per l’appunto.
Quel che volevo quindi fare era incarnare la mente di Adoracion nelle pagine del fumetto, nella loro struttura, nella loro confusione di testi e di colori.
Dopo essersi diplomata al liceo artistico, Elisa Bisignano – nata a Palermo nel 1993 – capisce che la pittrice proprio non la vuole fare e, grazie ad un paio di colpi di fortuna, viene a scoprire l’esistenza della Scuola del Fumetto. Frequenta il triennio e una volta terminato si mette al lavoro con i suoi colleghi per formare Ehm Autoproduzioni. Con Ehm partecipa alla creazione di Balloon, TA e il quarto episodio di Frikis. Attualmente sta lavorando a Willowisp per Evoluzione Publishing e sta scrivendo, sempre per questa, un altro fumetto di quattro episodi. Ancora oggi fortunatamente non fa la pittrice, anche perché i suoi quadri avrebbero fatto schifo.
Elisa, premesso che Dario – da dittatore quale egli è – ti ha fornito una sceneggiatura che già impostava anche l’aspetto grafico delle tavole, da parte tua su che cosa hai lavorato e che cosa hai aggiunto a quanto già previsto dallo sceneggiatore? E come nasce l’aspetto fisico della protagonista?
Devo dire che la griglia fissa delle vignette mi è stata più d’aiuto che d’ostacolo! È stato divertente giocare con le inquadrature, cercando modi interessanti di inquadrare le varie scene pur avendo una vignettatura fissa. Mi ha dato occasione anche di fare qualcosa che di solito considero come un difetto nelle mie tavole, ossia di poter giocare sul senso di claustrofobia della vignetta. Di solito tendo a non lasciare molto spazio e a concentrarmi molto sui personaggi, senza allontanarmi e naturalmente è una tendenza che combatto quando lavoro a delle tavole, ma in questo caso la gabbia imposta da Dario e la storia si sposavano bene con questo mio vizio ed è stato molto divertente assecondarlo.
Dario mi ha dato delle indicazioni sull’aspetto di Adoraciòn e in base a queste ho poi completato il suo personaggio cercando immagini di donne native sudamericane, per studiarne i lineamenti e i colori.
Antonello, Dario in sceneggiatura ha specificato che le didascalie che accompagnavano il racconto dovevano differenziarsi tra loro per rendere evidente la sequenza temporale a cui erano associate: la scelta del colore attribuita a ognuna da cosa deriva?
La scelta è innanzitutto ricaduta su dei colori primari, in modo che riuscissero a risaltare a prescindere dai colori delle tavola, essendo queste sotto questo punto di vista molto varie tra loro. La cosa più importante era innanzitutto offrire una lettura quanto più possibile gradevole al lettore. A questa priorità si sono poi associate in un secondo momento delle corrispondenze con il contenuto delle didascalie: quelle nere, ad esempio, sono in linea con la voce più disperata e cupa.
Grazie ragazzi per la disponibilità.
Appuntamento con la quinta intervista la prossima settimana.
Intervista realizzata via mail a marzo 2019