Frikis #3: intervista agli autori

Frikis #3: intervista agli autori

"Frikis" è un webcomic di "Ehm Autoproduzioni", creato e scritto da Dario Custagliola, colorato da Francesco Montalbano e illustrato da sei diversi disegnatori, ciascuno per ogni episodio della serie. Lo Spazio Bianco accompagna la pubblicazione del fumetto con una serie di interviste agli autori.

Frikis è il nuovo webcomics lanciato da Ehm Autoproduzioni sul proprio sito che ha fatto il suo esordio il 4 febbraio 2019.
Scritta da Dario Custagliola, la serie si svilupperà su sei episodi bisettimanali illustrati da sei disegnatori diversi e tutti colorati da Francesco Montalbano.
Lo Spazio Bianco accompagna il fumetto con una serie di “interviste seriali” che, a una settimana di distanza dall’uscita di ciascun episodio, propongono una domanda a testa rivolta allo sceneggiatore, al disegnatore di turno e al colorista, che approfondiscono le tematiche e il lavoro di creazione di questo fumetto.

Stavolta lasciamo la parola a Dario, Fabrizio Castano e Francescoautori del terzo episodio della serie, Gonna break it loose.

Dario, dopo il secondo, anche il terzo episodio di Frikis racchiude un particolare gioco di sceneggiatura, un rimpallo continuo tra due sequenze temporali avanti e indietro tra presente e passato. Posto che tali soluzioni di scrittura cominciano a delinearsi quale uno dei tuoi elementi distintivi di autore, in questo episodio in particolare che cosa volevi trasmettere al lettore con tale impostazione?
C’è da premettere che tra la scrittura di un episodio e l’altro ho lasciato passare anche settimane: il primo episodio l’ho scritto a maggio e il sesto a ottobre 2018, facendo per ognuno delle full immersion di uno, massimo due giorni. Dall’inizio alla fine, ho avuto solo una sottile traccia nella mia mente della storia e dei personaggi: ho lasciato che tutto si delineasse un po’ alla volta, anche con una certa dose d’improvvisazione, cosa per me un po’ insolita. Questo per dire che non tutto ciò che è venuto fuori era previsto.
Invece, quel che avevo chiara fin dall’inizio era la volontà di non adottare una narrazione lineare e di provare semplicemente a fare in questo fumetto quel che normalmente non potrei fare narrativamente parlando in un libro, ad esempio.
Nel secondo episodio, l’oggetto del racconto erano i punti di vista e di come essi cambino il significato degli eventi.
In questo terzo episodio, invece, passato e presente si alternano e si “sporcano” a vicenda. Ed è di questo che volevo parlare. Il presente lo interpretiamo alla luce di quel che abbiamo vissuto precedentemente, il passato invece lo ricordiamo e lo rileggiamo alla luce del presente. Nel fumetto, questa idea dello “sporcarsi a vicenda” è resa graficamente dalla presenza sin dalla prima tavola di alcune macchioline di sangue, apparentemente fuori contesto. Bisognerà arrivare all’ultima tavola per comprenderne il significato. Sia le sequenze del passato che quelle del presente sono tra le più goliardiche e spensierate di Frikis, se prese singolarmente, ma se fatte interagire tra loro assumono una nuova dimensione drammatica.
Spero.

Fabrizio Castano nasce il 18 aprile 1991 e vive a Galati Mamertino, in provincia di Messina. Una volta concluso il liceo artistico, si trasferisce a Palermo dove frequenta la Scuola del Fumetto di Palermo. Lavora come colorista e inchiostratore per vari progetti francesi e americani e poi come disegnatore con Shockdom per il primo numero della testata Jhoann Wier che esce nel 2015. Nel 2016 lavora alle matite e chine del terzo episodio della testata Steams edita da Noise Press. Forma il collettivo PROTZ nel 2017 dedicandosi alle autoproduzioni e collabora nel 2018 con Ehm Autoproduzioni, lavorando alle matite e chine di Frikis.

Fabrizio, nel gioco di continui spostamenti temporali scelto da Dario per la storia, hai dovuto fornire ai tre protagonisti della storia – già delineati nel presente narrativo da Antonello Cosentino – il loro aspetto giovanile. Sei riuscito a mantenerne la riconoscibilità sottraendo loro tutta l’estetica punk che i tre ancora non conoscevano e non avevano fatto propria. Come sei riuscito in questo compito?
Partiamo dal look tipico punk. Avendo conosciuto i personaggi nella loro fase punk in cui i tre mostrano acconciature particolari, tatuaggi e piercing, che li rendono sicuramente più caratteristici di personaggi che non abbracciano questo movimento, mi sono limitato inizialmente a togliere tutti questi elementi. Successivamente ho dato loro delle acconciature abbastanza comuni, limitandomi a suggerire quella che Lazaro avrà nel presente. Il muovermi tra passato e presente , inoltre mi ha permesso di accentuare l’atmosfera che i tre respirano: se nei flashback è tutto molto semplice ed elementare, nelle scene del sanatorio nel presente il mio segno grottesco (che è comunque sempre presente specie nei volti) è molto più accentuato sia nell’ambiente che nei personaggi.

Francesco, la palette cromatica scelta per l’episodio è composta da colori vividi, accesi, a tratti che virano anche sui toni acidi. Che cosa hai voluto trasmettere con questa colorazione?
Forse è stato lo stile un po’ vivace di Fabrizio che mi ha inspirato nella scelta di colori più saturi, in alcune vignette ho virato su toni acidi perché mi piacciono particolarmente i contrasti cromatici che ne vengono fuori e anche per dare un tocco di psichedelia all’episodio.

Grazie ragazzi per la disponibilità.
Appuntamento con la quarta intervista tra due settimane.

Intervista realizzata via mail a marzo 2019

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