L’antologico Freccia Verde della RW Lion propone un sommario eterogeneo composto da testate diverse tra loro ma accomunate dalle intenzioni, più o meno riuscite, di sperimentare nuovi modi di raccontare i supereroi.
Green Arrow #42
Prosegue il ciclo de Gli uccelli notturni su Green Arrow e come in quasi tutte i cicli divisi in tre capitoli, il secondo è quello interlocutorio ma offre un paio di spunti interessanti.
Si scopre l’identità dei misteriosi assassini che fanno precipitare le loro vittime dal cielo e contemporaneamente Benjamin Percy abbozza un approfondimento sulla disparità sociale e sul concetto di sicurezza nella società. La stampa e le autorità si interessano agli omicidi solo quando questi escono al di fuori da Pennytown e coinvolgono i quartieri più abbienti e il modus operandi dei robot sorveglianti ricorda, negli intenti, il Robocop di Frank Miller.
“Le persone oneste non hanno nulla da temere. Ma la feccia? I reietti? Le persone rifiutate dalla società? Loro sì che dovrebbero essere molto preoccupati”: queste le parole del villain di turno.
Lo scrittore però, per scelta o per limite, non riesce a essere ficcante come dovrebbe preferendo una narrazione più incentrata sull’azione e con bassi tempi di lettura.
Convince ancora Patrick Zircher che, in connubio col colorista Gabe Eltaeb, conferisce un tono oscuro a tutto l’albo.
Batgirl #42
Anche su Batgirl prosegue la storyline cominciata nello scorso albo. Qui però lo scontro con Livewire, che acquisisce anche lei una dimensione social, si conclude ed è poco più di un pretesto per raccontare il complesso rapporto tra Barbara Gordon e suo padre (che è anche il nuovo Batman).
Brenden Fletcher e Cameron Stewart giocano con una serie di “non detto” nei dialoghi tra i due nelle loro identità supereroiche: Gordon che dovrebbe arrestare tutti i vigilanti ma che in passato ha sempre sostenuto l’attività di Batman e soci, Barbara che vuole far accettare il suo ruolo da Batgirl a Batman e le sue scelte di persona adulta al padre (anche se quest’ultimo non ne conosce l’identità segreta).
Il tutto narrato in maniera frizzante e leggera. Da segnalare il finale che vede il ritorno della coinquilina omosessuale di Barbara, Alysia, con una svolta che sembra tanto un tentativo di recuperare il rapporto con la comunità LGBT incrinato dalle polemiche innescate dallo storyarc precedente (link al pezzo su Batgirl #12).
Black Canary #1 e #2
Dopo lo Sneak Peek dell’albo precedente parte la serie di Black Canary. Dinah, senza più un soldo, con la casa e il dojo distrutti da un da un incendio, trova un ingaggio come lead singer per una band emergente che porta il suo nom de guerre.
Oltre a raccontarci in maniera piuttosto credibile i primi passi nel mondo della musica delle Black Canary, Brenden Fletcher introduce una trama orizzontale, già accennata alla fine dello Sneak Peek, con la quale si destreggia come un prestigiatore facendoci credere per tutto l’albo che ci siano dei misteriosi personaggi a caccia della nostra eroina.
Da segnalare la prova della disegnatrice Annie Wu che gioca con la gabbia scomponendola di volta in volta in strisce di diversa dimensione, conferendo all’albo un ritmo musicale fatto di strofe, bridge e ritornelli. In quest’ottica, la scelta della Lion di pubblicare anche metà del secondo albo non gioca a favore della narrazione. Confidiamo in una riproposizione in volume.
Alla fine della lettura di Freccia Verde #2 ci si trova forse disorientati dalla diversità di proposte offerte, un po’ come quando si ascolta una compilation di gruppi emergenti con tante scelte e sonorità diverse. Potrebbe non soddisfare gli amanti dei monografici ma, come tutte le compilation, è molto interessante per quelli che vanno alla ricerca di nuovi fumetti e autori.
Abbiamo parlato di:
Freccia Ferde #2
AA.VV.
Traduzione:Matteo Mezzanotte
RW-Lion, Marzo 2016
72 pagine, spillato, colore – € 2,95
ISBN: 9788869717581