A chi non conoscesse Will Eisner, e non avesse mai letto nulla di suo, la presenza di un nuovo articolo all’uscita di ogni sua opera potrebbe sembrare strana. Il motivo è che, semplicemente, non è possibile non dedicare a questo grande, immenso fumettista, tutto lo spazio che meritano lui e le sue creazioni: Eisner è giustamente ritenuto il più grande autore di fumetti di sempre, tanto da guadagnarsi l’onore di un premio a suo nome, tra i più importanti del settore, mentre è tutt’ora in attività. Questo autore scrive fumetti dal 1936, ed a partire dal suo personaggio più famoso (The Spirit, presto riproposto in Italia sempre da Kappa Edizioni), fino alle sue graphic novel più recenti, continua ad esprimere un modo innovativo, autoriale e curatissimo di raccontare storie con il fumetto.
Ne La forza della vita si ritrovano gran parte dei suoi cliché, abilmente usati in tutta la loro forza: New York, il Bronx, Dropsie Evenue (strada alla quale ha dedicato uno dei suoi precedenti volumi), la comunità ebraica, la crisi economica degli anni ’30. Nonostante ritornino spesso questi temi e queste ambientazioni nei suoi romanzi grafici, ogni volta Eisner riesce a reinterpretarli, ed a farli brillare per personalità e originalità.
Tutto ha inizio dall’incontro tra il vecchio falegname Jacob, appena rimasto senza impiego, ed uno scarafaggio caduto dal secondo piano di casa sua, ironicamente gettato fuori dalla finestra proprio da sua moglie Rifka. Colto da un leggero attacco di cuore, l’uomo si trova “faccia a faccia” con l’insetto caduto sul dorso, ad osservarne gli sforzi pur di ritornare sulle sue zampe.
…Anche io sto cercando di restare in vita!
Perciò quale sarebbe la differenza tra noi due??
Tu… Sei solo uno scarafaggio, e desideri semplicemente vivere! A te basta e avanza! Ma io… devo chiedermi perché?!
[…]In fondo esistono solo due possibilità!
O l’uomo ha creato Dio… O Dio ha creato l’uomo!
[…]In entrambi i casi, sia l’uomo sia lo scarafaggio sono nei guai! Perché restare in vita sembra l’unica cosa su cui tutti concordano!
E riflettendo sulle loro somiglianze, su come la sua condizione lo renda simile all’insetto, lo salva dall’essere calpestato. Ritrovate le forze, infine, si rialza, e parallelamente anche il piccolo animale ritrova la via di casa. Di fronte alla moglie, Jacob risponde così della sua giornata:
Oggi?? Oggi ho salvato la vita a uno scarafaggio!
Rimanere vivi, tirare avanti, sfidare la malasorte e la propria condizione ad ogni costo. Aggrappati alla vita con le unghie, i tanti piccoli grandi protagonisti di questo racconto corale ci mostrano le loro tragiche e banali storie, intrecciate intorno alle vicende di Jacob.
Ci sono i suoi figli: un medico fuggito dalla miseria del Bronx e una giovane maestra, innamoratasi di Elton, rampollo di un noto industriale caduto in disgrazia, che proprio aiutando il vecchio falegname risalirà la china. C’é Rabbi Bensohn e sua moglie, che ha perso la sua sanità mentale, ma che per i ragazzini, in cerca di una buona scusa per non ripetere la lezione, diventa un angelo salvatore. Ed Aaron, un ragazzo la cui mente lo ha tradito, rendendolo timoroso del mondo esterno, che un giorno per miracolo scopre di essere cambiato.
Ora poteva avventurarsi nel mondo reale e incontrare la realtà
Solo che la realtà lo metterà a dura prova (e sarà lui, deux ex machina controvoglia, a sventare un furto ai danni di Elton che lo avrebbe fatto crollare nuovamente nella miseria), ed alla fine di questo lo costringerà a tornare sui suoi passi, a nascondersi là dove questa non può raggiungerlo.
…con tanti saluti alla realtà!!
È evidente in questo passaggio, come in altri dell’opera, come l’autore sappia unire dramma e leggerezza, con una malinconica ironia che alleggerisce la lettura, ma non i temi ed i toni. Un invito, forse, a prendere la vita con un sorriso anche quando sembra più dura.
Ancora, il povero Max, ferito dai sindacalisti perché contrario alle loro imposizioni in un periodo di piena agitazione comunista, che perso il senno diventa egli stesso “attrezzo” nelle mani di Eisner per sbrogliare la matassa, e risolvere i problemi di Jacob e del suo socio Angelo con la mafia italiana. Oppure Frida, vecchia fiamma di Jacob in fuga dalla Germania nazista, che riaccende in lui, anche se per poco, il ricordo di un amore interrotto ma non del tutto sopito.
Alla fine cosa rimane di tutte queste storie? Rimane appunto la straordinaria forza della vita, una forza che a volte trascende dalle possibilità e dalle azioni delle persone, che sembra seguire i suoi indecifrabili scopi con determinazione, mentre alle donne ed agli uomini non rimane che aggrapparsi con tutte le loro forze alla speranza, come naufraghi su una zattera, resistendo alle onde del destino con perseveranza anche cieca a volte, come scarafaggi caduti sul dorso che lottano per rialzarsi.
L’abilità grafica di Eisner è stupefacente, si intuisce dietro ogni inquadratura, ogni tavola, ogni espressione lo studio e la conoscenza perfetta del fumetto. Le vignette contornate oppure libere si alternano efficacemente, a volte fuse le une nelle altre, guidando il tempo della lettura e sottolineando gli ambienti chiusi e opprimenti o enfatizzando un primo piano, uno sguardo, una sensazione. I personaggi sono attori, diretti con maestria su un palcoscenico di inchiostro, come diventa evidente nella reazione di Jacob quando, ad inizio della storia, perde il lavoro. Sfondando quasi con la sua figura intera illuminata, posta al centro di un cerchio di luce come sotto un faro, la stanza buia e soffocante del rabbino, egli recita la sua scena madre dopo anni di lavoro oscuro, tirando fuori il suo orgoglio e la sua rabbia per il lavoro non riconosciuto, dedicato al finanziatore piuttosto che al creatore.
A me avete dato cinque anni, a Goldfarb date l’immortalità!!
L’inquadratura, la cinepresa di Will Eisner ruota attorno ai suoi “attori”, li inquadra da ogni posizione, li rende al contempo centro e semplice particolare del loro mondo, li osserva da vicino in piccole, minuscole vignette, oppure li pone con lo sguardo al cielo in riquadri alti e stretti, schiacciandoli verso nel basso dove vivono in contrasto con l’alto di un qualcosa che, almeno sperano, esiste oltre il loro mondo.
L’edizione Kappa Edizioni è pregiata, solida, tutta da sfogliare e da soppesare. Perché una volta letta, questa storia si lascia riguardare e rileggere con sempre maggiore freschezza e piacere.
La forza della vita – Will Eisner
Kappa Edizioni
144pp – 12euro