C for Cosplay: Intervista a Rosaria “Kurimi” Dotti

C for Cosplay: Intervista a Rosaria “Kurimi” Dotti

Rosaria “Kurimi” Dotti è una cosplayer nota per la sua interpretazione di Lady Oscar, ci offre un’interessante scorcio su come conciliare passione e lavoro.

Rosaria “Kurimi” Dotti vive a Como, ha un fidanzato e un gatto, ed è Capo Scalo presso l’ente di trasporto pubblico lacuale.
Nel tempo libero (poco), oltre ad occuparsi di cosplay si dedica alla rievocazione storica dell’800 (fa parte della Compagnia Nazionale di Danza Storica di Nino Graziano). Ama leggere, i film in costume, i cartoni animati anni ’80, visitare città d’arte.

_MRK0580-ModificaQuando è nata la tua passione per i fumetti e quali sono quelli cui sei più affezionata?
La mia passione per i fumetti è nata parecchi anni fa grazie ai pochi titoli che si riusciva a reperire in Italia ai tempi. Le opere alle quali sono più affezionata sono quelle di Riyoko Ikeda, in primis Versailles no Bara (ovviamente) e Oniisama e … (da noi conosciuto con il titolo di “Caro Fratello”, NdR) mentre fra i titoli italiani ho amato molto Dylan Dog.
Come e quando hai iniziato ad appassionarti al mondo del cosplay?
Mi sono avvicinata al mondo cosplay nel 2012, quasi per scherzo, accompagnando ad una fiera i figli del mio compagno.

Hai poi deciso di iniziare a interpretare varie versioni di Lady Oscar. Da cosa è scaturita la scelta?
Avendo deciso di creare un cosplay per la fiera successiva mi sono chiesta quale personaggio si adeguasse maggiormente alla mia fisicità e al mio carattere ed essendo innamorata del periodo settecentesco e delle uniformi è venuto automatico pensare alla bionda eroina della mia infanzia. Nonostante il costume molto semplice, creato con quello che avevo in casa (una versione borghese dal manga), le persone riconoscevano il personaggio e mi chiedevano di fare una foto con loro (all’inizio era una cosa che mi pareva molto strana). Ho così deciso di proseguire sulla stessa linea e migliorare il mio cosplay. Una volta iniziato con la prima divisa (la blu dal manga) è stato facile farmi prendere la mano e proseguire con le altre (ho sempre amato gli outfit di Oscar).
Attualmente interpreti solo lei o la accosti anche ad altri cosplay?
Nel corso degli anni ho intervallato il cosplay di Oscar con altri personaggi (casualmente quasi tutti biondi, problematici o dalla triste fine). In ordine di apparizione: Elle Driver (Kill Bill Vol. II), Lia de Beaumont (Le Chevalier d’Eon), Rei Asaka (Oniisama e…), Victor de Girodelle (Lady Oscar) e Gabrielle de  Lioncourt (Cronache dei Vampiri).

Cosa comporta interpretare sempre lo stesso personaggio? Se ne ha una percezione diversa?
Interpretare lo stesso personaggio ti porta ad essere sempre accostata a lui, in un modo o nell’altro, forse perché l’abitudine ti porta ad avere le stesse pose o la stessa espressione anche con un altro costume addosso.

In un ambiente dove sembra esserci una corsa costante alla novità e all’interpretazione di personaggi sempre diversi, sceglierne solo uno sembra una scelta controcorrente. Hai mai ricevuto critiche o commenti in tal senso?
Critiche ne ho ricevute eccome (poche costruttive a dire il vero), ma nessuna inerente al fatto che portassi sempre lo stesso personaggio forse perché, avendo fatto 14 versioni diverse, la gente non vede sempre lo stesso costume.

Oscar-Cavallo

Come scegli le versioni da interpretare? Dato che alcuni vestiti sono particolarmente elaborati, riesci a produrli interamente da sola o ti appoggi a qualcuno?
Non ho scelto le versioni secondo uno schema preciso, quella che mi ispirava in quel momento decidevo di portarla. Non avendo basi di cucito né soprattutto molto tempo a disposizione per imparare mi sono avvalsa dell’aiuto di una bravissima costumista in pensione, limitandomi a riprodurre solo gli accessori, acconciando le parrucche e scegliendo tutti i tessuti e la passamaneria.

Rispetto al lavoro, quanto tempo effettivo ti richiede il cosplay? Riesci a seguire tutto o sei costretta a sacrificare altre cose nel tempo libero?
Il mio lavoro mi porta ad essere fuori casa per parecchie ore e, lavorando spesso anche nei festivi, mi lascia poco tempo per i miei hobby. A volte mi sono ritrovata a dover rinunciare a un evento o a non avere pronto un costume per tempo non essendo riuscita a trovare tutto il necessario. Ma nella vita, si sa, ci sono delle priorità e anche se dispiace relego il cosplay nel poco tempo libero che mi rimane.

 

 

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