Negli sport americani come, per esempio, il football e il baseball non esiste un unico allenatore: sotto le direttive di una figura di spicco ci sono vari coordinatori, ognuno con le proprie competenze e i propri compiti. Mutatis mutandis, lo sceneggiatore Steve Orlando applica questo paradigma all’ultimo supereroe di sua creazione, il protagonista del suo nuovo fumetto, Project Patron.
Edita da Aftershock Comics, la serie sembra in prima battuta estremamente derivativa – è emblematico, in tal senso, l’incipit che richiama la battaglia tra Superman e Doomsday –, ma pagina dopo pagina intraprende un percorso originale e interessante, a partire da una domanda (questa, però, non originale): gli uomini possono gestire i superuomini? La risposta sembra essere affermativa, ma le conseguenze dell’inatteso colpo di scena finale potrebbero smentirci.
Ricco di balloon e didascalie, il primo capitolo fornisce al lettore parecchie informazioni: l’autore cerca di introdurlo subito alla realtà fittizia che ha creato, anche attraverso l’aggiunta di una pubblicità ad hoc e un articolo di giornale in appendice all’albo. È, quindi, evidente la cura del prodotto a 360 gradi, un’attenzione che si riscontra anche nelle matite di Patrick Piazzalunga e nei colori di Carlos Lopez. L’artista toscano raffigura personaggi molto espressivi e, in alcuni casi, sia per il ricorso a determinate inquadrature laterali o dal basso che per il modo in cui disegna i nasi ricorda il lavoro svolto dal connazionale Matteo Scalera in Black Science.
Al di là dei richiami e delle suggestioni visive, l’estetica di Project Patron trasmette la giovialità di un supereroismo classico, quasi Silver Age, macchiandola con una sensazione di impellenza e serietà opprimente, amplificata dallo spazio nero che contorna le vignette. Che ci si prepari a entrare nella Dark Age?
Abbiamo parlato di:
Project Patron #1
Steve Orlando, Patrick Piazzalunga, Carlos Lopez, Thomas Mauer
Aftershock Comics, aprile 2021
33 pagine, spillato, colori – 4,99 €