Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! In questo episodio #98 analizziamo alcune delle novità più interessanti uscite nella prima metà del mese di febbraio 2022.
Marvel Comics
Per la mitologia greca Alcione è una delle figlie di Eolo e la moglie di Ceice. I due sposi erano così felici da paragonarsi a Zeus e alla sua consorte, ma ovviamente tale hybris non poteva restare impunita: il padre degli dei castigò Ceice facendolo morire annegato, generando la reazione della donna che rischiò di fare la stessa fine prima di essere trasformata nell’uccello che da lei prese il nome.
Nella mitologia di Star Wars, invece, Halcyon è il nome (latino) di un’imponente astronave e c’è da augurarsi, per il bene dei suoi passeggeri, che un tale collegamento con il mondo antico non nasconda un cattivo presagio. In effetti, le premesse poste in The storm on the horizon, il primo capitolo della nuova miniserie The Halcyon legacy, non possono lasciare tranquilli i lettori, dal momento che nelle pagine a disposizione di Ethan Sacks (testi) e Will Sliney (matite) il vascello viene attaccato per ben tre volte.
La Marvel Comics, che sta esplorando vari percorsi per il franchise di Guerre Stellari anche attraverso i fumetti, lancia questo progetto di cinque episodi in cui il passato remoto dell’Alta Repubblica, il passato prossimo della Trilogia Prequel e i fatti della Trilogia Sequel si fondono avendo come denominatore comune proprio lo Starcruiser. Conseguenza di tale mescolanza è un esordio che ha per fulcro un lungo flashback e che si dipana attraverso sequenze d’azione intervallate da brevi spiegazioni. Dei nuovi personaggi si sa ancora poco, per il momento si limitano a svolgere delle funzioni narrative e si muovono in modo un po’ legnoso tra le vignette. Infatti, Sliney, che aveva offerto una buona prosa nel primo numero di Kylo Ren (e negli albi successivi), non si ripete in questo incipit: i volti che delinea soffrono di alcuni difetti, perché quelli dei character noti non rispecchiano perfettamente le fisionomie degli attori che li interpretano sul grande e piccolo schermo, mentre quelli dei nuovi arrivati mutano troppo spesso, sformandosi talvolta in espressioni eccessivamente accentuate.
Più interessante ed efficace appare la scansione delle tavole: per esempio, l’artista è bravo a collocare in una posizione rilevante, che spesso coincide con il centro della pagina, la figura di riferimento, attorno alla quale ruotano gli elementi di contorno. Una scelta che guida l’occhio del pubblico in un processo induttivo e che, almeno parzialmente, sembra affiancarsi all’idea di Sacks di partire da singole disavventure dell’Halcyon per intrecciarle poi tra loro.
Federico Beghin
In House of X #6, Jonathan Hickman aveva introdotto le 3 Leggi che avrebbero dovuto da allora in poi regolare la vita di ogni mutante di Krakoa e, al contempo, aveva subito applicato la pena per l’infrazione della seconda di queste (“Non uccidere gli umani”) a Sabretooth, facendo dell’assassino criminale il primo condannato a Il Pozzo.
Da allora di Victor Creed, del suo destino e del tipo di pena che stesse scontando non avevamo saputo più niente. Spetta ora a Victor LaValle, romanziere al suo quasi debutto nel mondo del fumetto, raccontarci cosa ne sia stato di una delle maggiori nemesi mutanti e, soprattutto, quale sia la pena per coloro che vengo condannati al penitenziario krakoano.
Veniamo così a scoprire che Sabretooth è condannato a vivere mentalmente una sorta di loop quotidiano, sempre uguale a se stesso e di cui si resetta il ricordo alla fine di ogni giornata, una condanna che non è certo rieducativa ma si limita alla semplice difesa sociale della comunità da parte di un pericoloso criminale.
È però Cypher a sbaragliare le carte in tavola – personaggio che a partire da Inferno sta acquisendo un ruolo sempre più fondamentale nella attuale strutturazione mutante – e a dare il via a un racconto che dimostra avere più di un livello di lettura sin da questo albo di esordio.
LaValle non risparmia ai lettori un racconto ricco di gore e violenza come reclama la figura di Sabretooth come protagonista, ma al contempo offre un’ottima e interessante caratterizzazione del personaggio e innesca una riflessione su benefici e storture del sistema carcerario, elemento di forte attrito sociale negli Stati Uniti.
Victor Creed è consapevole di essere un assassino sociopatico assetato di sangue e, soprattutto, questa consapevolezza si associa a un assoluto controllo delle proprie azioni: quando massacra, Creed non è pervaso da una irrazionale furia omicida, bensì da una razionale freddezza e lucidità d’azione. Questa natura del personaggio viene mostrata con assoluta sincerità al lettore, arrivando fino alla metafora del finale dell’albo quando Sabretooth sceglie il ruolo a lui più congeniale nel loop della propria condanna.
Leonard Kirk alle matite e Dan Beredo ai colori valorizzano una sceneggiatura che non cade mai nel didascalico con tavole dinamiche e ricche di azione, trasformando efficacemente un racconto basato esclusivamente su stati mentali in una vicenda concreta.
David Padovani
Prendete una banda di mutanti delusi, tutti convinti di poter entrare a far parte della nuova squadra degli X-Men eletta dagli abitanti di Krakoa durante l’ultimo Hellfire Gala, aggiungete un personaggio sopra le righe come Roberto “Sunspot” DaCosta capitano di questa improbabile squadra in un’avventura spaziale e avrete davanti gli ingredienti del one-shot The Secret X-Men #1.
Tini Howard, insieme a Francesco Mobili ai disegni e Jesus Abortov ai colori, ha il compito di raccontare la priva avventura di questo improvvisato gruppo mutante il cui aggettivo ci viene rivelato alla fine dell’albo in un twist plot interessante ed efficace che fa sì che questa avventura rimanga un unicum isolato nell’universo editoriale mutante, ma anche che possa avere qualche seguito in caso di successo di vendite.
L’idea che ci si fa dopo la lettura di questo albo è che Howard abbia in qualche modo ereditato – o gli sia stato assegnato – un soggetto da sceneggiare firmato da Jonathan Hickman e gli indizi a favore di questa tesi sono almeno un paio e convincenti. In primis, la presenza in un ruolo da protagonisti della “coppia comica” Sunspot-Cannonball, due dei personaggi più amati dallo sceneggiatore durante la sua tenuta degli Avengers e che aveva riproposto nei numeri dei New Mutants da lui scritti durante l’inizio della gestione mutante. A questo si aggiunge l’ambientazione cosmica nei territori dell’Impero Shi’ar con la presenza della giovane imperatrice Xandra, di Deathbird e della Guardia Imperiale, tutti elementi e spunti su cui Hickman è ritornato molte volte durante la sua carriera in Marvel.
A pensarci bene, questa avventura deriva direttamente proprio da un paio di avventure hickmaniane scritte per New Mutants e X-Men e lo stesso tono scanzonato e leggero si ritrova in queste pagine. Howard gestisce molto bene le dinamiche disfunzionali di questo gruppo mutante che Sunspot mette su sull’unico elemento di merito di essere tutti convinti di poter far parte di una squadra di X-Men, ma altrettanto efficacemente riesce a dare una voce distinta e riconoscibile a ciascuno dei personaggi, con Roberto e Sam che regalano dei siparietti comici divertenti e perfettamente centrati nel rapporto e nel carattere dei due amici.
I disegni di Francesco Mobili se dal punto di vista dell’ambientazione spaziale e del character design dei vari personaggi regalano pagine ben realizzate con uno storytelling che ben supporta il tono leggero del racconto, dal punto di vista della mimica facciale dei vari protagonisti talvolta inciampa in alcune insicurezze che portano a deformazioni forse troppo eccessivi di alcuni volti.
La colorazione fornisce molta matericità, creando pagine dal forte impatto pittorico con toni cromatici brillanti e vivaci.
David Padovani
Di seguito, le copertine delle novità Marvel Comics.
DC Comics
Di seguito, le copertine delle novità DC Comics.
Image Comics
In un imprecisato futuro, la Terra è una sorta di colonia gioviana sfruttata come sorgente di Obsidium, ma le riserve sono ormai in vie di esaurimento. Tuttavia, il pianeta sembra offrire qualcosa di ancora più prezioso: tecnologie dimenticate e potentissime, che fanno gola tanto ai gioviani quanto a bande criminali e organizzazioni varie. Quella che si prepara è una vera e propria caccia al tesoro, dove in gioco potrebbe essere anche il futuro della Terra stessa.
Il primo numero di New Masters – serie creata dai fratelli Shobo (testi) e Shof Coker (disegni), affiancati da Julmae Kristoffer (colori) e Hye Mardikian (book design) – porta in scena innanzitutto Ola con il suo assistente robot Àse e poi via via i tanti attori della vicenda, ognuno portatore di un interesse personale. Lo scenario è tratteggiato dai loro dialoghi, così che abbiamo un flusso continuo e denso di informazioni, il ritmo del quale è dato dall’alternarsi delle scene: una serie di presentazioni, potremmo dire, che introducono le relazioni fra i vari componenti della comunità e i loro ruoli in maniera pacata, senza effetti o cliffhanger di sorta. Il tutto è immerso in un’atmosfera resa caldissima dalle tonalità cromatiche e vivificata dalle interpretazioni dei personaggi: la luce è l’elemento fondamentale delle immagini e dà sostanza agli edifici, agli oggetti, ai corpi e ai volti.
In conclusione, visivamente fascinoso, questo primo albo offre giusto le condizioni iniziali della vicenda, nella quale è forte la tentazione di leggere una metafora della spoliazione delle ricchezze e del futuro dell’Africa da parte delle potenze straniere è rafforzata dall’origine nigeriana degli autori – la Nigeria è infatti uno dei casi esemplari, con il petrolio al posto dell’obsidium.
Simone Rastelli
Di seguito, le copertine delle novità Image Comics.
Altri editori
Anche quando arriverà la fine del mondo ci sarà sempre una speranza. Isaac Mogajane scrittore e produttore cinematografico approda per la prima volta al fumetto, realizzando un racconto che fin dalle prime battute palesa un gusto prettamente filmico. Ambientata in un futuro distopico, in una Johannesburg desolata, la storia segue le vicende della giovane Naledi impegnata a sopravvivere in un ambiente spopolato e inospitale. La ricerca di cibo e oggetti utili nel quotidiano, unite alla vicinanza e cura della madre malata, sono gli impegni ordinari della nostra teenager che alla scuola della vita diventa maestra di sopravvivenza. A tenderle una mano nel momento del pericolo ecco comparire alcuni spiriti ancestrali, manifestazioni ectoplasmatiche che si adoperano, oltre che a soccorrerla, a sollevare la coltre del presente facendo intuire un destino più grande e importante per la nostra protagonista.
Immaginando la Johannesburg del 3119, Mogajane ci racconta qualcosa di sé, della propria storia e delle proprie radici nascondendo tra i testi di una narrazione futuristica, suggestioni religiose e sciamaniche che portano gli dei ad incrociare il cammino degli uomini, donando aiuto e attenzione ai meritevoli. È proprio grazie al proliferare di riferimenti alla cultura africana, alle sue credenze e superstizioni, che i personaggi prendono vita in una narrativa che trova solidi punti d’appoggio. Il setup della protagonista si compie così nel giro di poche pagine, sostenuto sia da dialoghi essenziali che dal suo stare in scena in ambienti spogli, quasi fagocitata dalle quinte disadorne del suo palcoscenico.
Le matite, con reminiscenze cartoonistiche, del brasiliano Santtos colgono appieno la vocazione filmica della storia in tavole essenziali, chiare e concise nelle quali, con pochi tratti, vengono definite le caratteristiche degli attori e il vuoto degli ambienti in un costante gioco di rimandi a un senso solitudine e ad una sorta di spiritualità magica.
AfterShock Comics pubblica una più che interessante opera prima che si ispira, per stessa ammissione del suo sceneggiatore, all’anime Akira. L’opera seminale di Katsuhiro Otomo ha qui fornito ispirazione nella costruzione del racconto di una storia futura credibile, imbevuta di elementi estetici e culturali appartenenti al nostro presente e qui riferiti alla civiltà e al folclore africano. Definiti i contorni caratteriali e le motivazioni della protagonista, la storia sembra muoversi verso interessanti sviluppi che non dovrebbero tradire le aspettative.
Ferdinando Maresca
Di seguito, le copertine delle altre novità.
Per questa puntata è tutto. Vi diamo appuntamento tra due settimane circa con First Issue #99.
Stay tuned!