Ogni mercoledì in USA esce quasi un centinaio di albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica bisettimanale de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! Allacciate le cinture e preparatevi a un nuovo viaggio nel variegato e produttivo mondo del fumetto americano.
Questa puntata, al rientro dalla pausa estiva, è un po’ “speciale”: in essa cercheremo di prendere in esame la maggior parte delle nuove uscite che sono state pubblicate in tutto agosto, mese da sempre di punta per il mercato dei fumetti statunitense.
Marvel Comics
La Casa delle Idee durante il mese di agosto ha iniziato a preparare la strada all’evento Legacy che inizierà a fine settembre e porterà una sorta di “rivoluzione” nel proprio parco testate, con molte serie che torneranno a proporre in copertina la propria numerazione “storica”.
Sono dunque iniziati a uscire la serie di one shot denominati Generations, che mettono a confronto le versioni tradizionali dei più potenti eroi Marvel con le loro attuali incarnazioni, spesso rappresentate da personaggi più giovani o di genere diverso rispetto a quello originario.
La Marvel ha deciso di presentare queste storie senza specificare luogo e tempo in cui esse si svolgono o il meccanismo che permette alle varie incarnazioni di supereroi di incontrarsi tra loro. La spiegazione è stata demandata al capitolo finale di Secret Empire – il decimo, uscito il 31 agosto – nel quale viene spiegato il “meccanismo” narrativo che permette l’esistenza delle storie di Generations, legandolo alla fine dell’evento scritto da Nick Spencer, l’ultimo che leggeremo per un po’ di tempo in casa Marvel (questo almeno è quello che ha dichiarato la casa editrice).
Tutti gli albi usciti presentano una cura grafica notevole e anche dal punto di vista narrativo le storie sono ben sviluppate, con la punta di merito dell’albo scritto da Jason Aaron – su cui torniamo più sotto – autore anche dello one shot Legacy in uscita il 23 settembre prossimo e che darà il via al nuovo corso Marvel.
Agosto si è aperto con l’uscita di Generations – The Strongest con protagonisti l’Hulk di Bruce Banner e l’attuale incarnazione del gigante di giada rappresentata da Amadeus Cho. La storia, firmata dallo scrittore della serie regolare The Totally Awesome Hulk Greg Pak e dall’italiano Matteo Buffagni pone a confronto l’incarnazione più problematica e scatenata del mostro che era propria di Bruce Banner con quella più scanzonata attuale, in un percorso che porta Amadeus Cho a riflettere sul significato della propria attuale controparte verde.
La settimana successiva è arrivato Generations – The Phoenix scritto da Cullen Bunn per i disegni di R.B. Silva. La giovane Jean Grey proveniente dal passato, attuale protagonista di una propria serie personale e leader del team Blu degli X-Men, incontra la Jean Grey che già ospita la Fenice, in una dislocazione temporale antecedente al momento in cui l’entità cosmica corrompe la telepate mutante.
Bunn mette davanti alla giovane Jean la possibilità di una scelta che potrebbe modificare il corso degli eventi, evitando forse alcune tragedie avvenute nella storia degli X-Men. Compito dell’attuale incarnazione dell’eroina è valutare questa possibilità, facendo la scelta più difficile ma anche più matura.
Il 16 agosto è uscito Generations – The Best nel quale si confrontano il Wolverine storico, Logan, e l’attuale All New Wolverine Laura Kinney, clone del primo. Tom Taylor, scrittore della serie regolare con protagonista la giovane mutante artigliata, pone nuovamente fianco a fianco i due eroi in una nuova possibilità per Laura di essere a fianco al suo mentore. I disegni sono di Ramos Rosanas che affiancato da Wolan Woodard ai colori è protagonista di una eccellente prova grafica.
Arriviamo al 23 agosto con l’uscita di Generations – The Thunder, l’albo al momento più legato all’evento Legacy e scritto come già detto da Jason Aaron per gli splendidi disegni di Mahmud Asrar. Protagonisti della storia sono l’attuale Mighty Thor, la malata terminale di cancro Jane Foster, e “l’indegno” Odinson, cioè il Thor originario in una sua incarnazione del passato.
La storia è una bella riflessione sul valore dell’incarnazione terrena di un dio, della sua necessità di un legame con il proprio lato umano, ma l’albo si rivela fondamentale nell’epilogo, dove assistiamo alla rivelazione di un evento del passato finora sconosciuto che verrà approfondito nello one-shot Legacy. Aaron regala ai lettori una prima idea di quello che li aspetta a fine settembre e del tenore delle rivelazioni che quella storia conterrà.
L’ultimo mercoledì di agosto ha visto infine l’uscita di Generations – The Archers con protagonisti le due incarnazioni di Occhio di Falco, Clint Barton e Kate Bishop, l’attuale Hawkeye. La storia è scritta da Kelly Thompson – sceneggiatrice della corrente serie Hawkeye – e disegnata da un ispirato Stefano Raffaele, efficace soprattutto nella struttura di alcune tavole.
Da segnalare un altro paio di debutti firmati Marvel Comics. Per il franchise di Star Wars è uscito il primo Annual della testata Doctor Aphra, scritto da Kieron Gillen e disegnato da Marc Laming e Will Sliney.
Legato all’imminente debutto della serie televisiva dedicata agli Inumani, è poi uscito Inhumans – Once & Future Kings #1, storia ambientata nel passato della famiglia reale Inumana, quando Freccia Nera era ancora un principe, Medusa una giovane e volitiva ragazza e Maximus non era ancora diventato il personaggio pazzo che conosciamo.
Sceneggiatore della serie è Christopher Priest che tanto bene sta facendo sulla testata Darkseid della DC Comics, mentre i disegni sono affidati a Phil Noto, con tavole pittoriche e di effetto.
La storia, tanto da un punto di vista narrativo che grafico, sembra ben promettere, con personaggi ben caratterizzati e uno sguardo a un passato ancora mai raccontato dell’universo Marvel.
L’albo contiene anche una esilarante e breve back up story dedicata a Lockjaw – il “cane di famiglia” degli Inumani – firmata da Ryan North e Gustavo Duarte.
DC Comics
La casa editrice di Burbank in questo mese appena passato si è concentrata su una serie di speciali dedicati al centenario della nascita del Re dei comics, Jack Kirby, sull’uscita del primo numero della nuova miniserie dedicata a Mister Miracle (altra creazione kirbyana) e sull’esordio dell’evento firmato da Scott Snyder che mette in scena l’universo oscuro della DC.
Cominciando proprio da quest’ultimo, Dark Nights – Metal #1 segna l’avvio di una saga che sembra possa portare grossi cambiamenti nell’universo DC. Dopo i due one shot Dark Days – The Forge e Dark Days – The Casting usciti a giugno e luglio, preludi che presentavano protagonisti e ambientazione della storia, con il primo numero della miniserie si comincia a far sul serio.
Il maggior pregio dell’albo è la chiarezza narrativa, in un racconto che per tematiche e numero di protagonisti si avvicina a saghe quali Final Crisis di Grant Morrison. Snyder riesce a mettere molta carne al fuoco, stuzzicando l’appetito degli appassionati DC Comics, ma al contempo rendendo il tutto comprensibile anche per chi poco conosce l’immensa mole di eventi, personaggi e saghe storiche che hanno segnato i decenni passati dell’universo di Batman e Superman.
Dal punto di vista dei disegni, vediamo il ritorno all’opera di Greg Capullo che però alterna tavole efficaci e ben strutturate a vignette dove l’attenzione sui dettagli dei volti dei protagonisti sembra venire meno.
Tom King, insieme al suo sodale Mitch Gerards, è l’autore dietro il rilancio di Mister Miracle, il supereroe escapista creato da Jack Kirby nella sua saga del Quarto Mondo. La serie che si svilupperà in dodici numeri ha fatto il suo esordio il 9 agosto e ce ne parla Federico Beghin.
“Darkseid is“: leggendo le interessanti e coinvolgenti ventuno pagine di Mister Miracle #1 ci imbattiamo per ventiquattro volte in questo sintagma. Le due parole incise sullo sfondo nero delle vignette, come le aspettative e la tensione che creano, rimangono vive anche a fine albo. Non vediamo mai Darkseid, ma lo “sentiamo”, egli è presente al pari di Scott Free, il protagonista della serie di 12 numeri firmata da Tom King e Mitch Gerads, già autori insieme della serie Vertigo Sheriff of Babylon e di alcuni numeri di Batman. I due mostrano il più grande artista della fuga, Mister Miracle, con i polsi sanguinanti mentre sfida la morte; a sanguinare pericolosamente, però, è la sua mente, dato che parla con una persona già deceduta e ricorda una realtà diversa da quella in cui si risveglia, dopo il ricovero in ospedale.
King introduce subito altri personaggi del Quarto Mondo creato da Jack Kirby, fornendo al lettore le informazioni necessarie per vedere il quadro generale, senza rinunciare al suo stile. L’autore, che dedicandosi ai Nuovi Dei sembra compiere il primo passo verso la vetta dell’Olimpo dei grandi comics writer, usa frasi spezzate con espressioni che si ripetono, riprende da Watchmen la griglia da nove vignette, avendo dichiarato di ritenerla appropriata viste le caratteristiche del protagonista, inizia la storia con un ritmo lento e cadenzato che poi accelera con l’aumentare dei rettangoli neri dedicati alle due parole martellanti e nefaste.
I bei disegni e i colori di Gerads amplificano il pathos e il dramma, soprattutto quando le linee si spezzano e le tinte si fanno slavate, creando un senso di incompiutezza e allucinazione.
La ricorrenza dei cento anni dalla nascita di Jack Kirby, avvenuta il 28 agosto 1917, viene festeggiata dalla DC con sei speciali contenenti nuove storie di alcuni dei personaggi che il Re creò durante la sua permanenza alla casa editrice nei primi anni ’70 del secolo scorso. Ogni albo speciale, oltre a contenere una o più storie inedite del personaggio a cui è dedicato, contiene inoltre il recupero di una storia di Kirby.
Il 2 agosto è uscito The New Gods Special, con due storie con protagonista Orion di New Genesis, la prima più lunga firmata da Shane Davis ai testi e alle matite e la seconda – più breve – opera di un sempre bravo Walter Simonson. Proprio quest’ultima, nella sua brevità, risulta la più riuscita sia da un punto di vista visuale che narrativo, mentre Davis ci presenta un racconto che intrattiene senza lasciare il segno. L’albo è completato da una breve storia di Kirby dedicata a un altro dei Nuovi Dei, Lonar.
La settimana successiva è arrivato il team up tra la Newsboy Legion e i Boy Commandos firmato dalla mano di Howard Chaykin con i colori di Will Quintana. Della storia si apprezzano soprattutto le tavole di Chaykin, inconfondibile nel suo stile, con una struttura compositiva e visiva estremamente ricche ma sempre all’insegna della chiarezza narrativa. A chiudere l’albo, il recupero di una storia della Newsboy Legion firmata da Joe Simon e Jack Kirby.
È The Sandman il protagonista dello speciale della settimana di metà agosto, personaggio creato da Joe Simon e di cui Jack Kirby illustrò il primo numero nel 1974, in una sorta di nuova collaborazione tra i due autori ben spiegata in coda all’albo da Mark Evanier.
Tocca a Dan Jurgens e Jon Bogdanove – uno dei team storici delle testate di Superman negli anni ’90 – dare vita a questa nuova storia e la sorpresa arriva proprio dal disegnatore, capace nella prima storia di modificare il suo stile spigoloso e che comunque ha sempre pagato un tributo al Re, in un segno più morbido che nelle pose dei personaggi e nelle prospettive delle inquadrature rivela un omaggio dichiarato a tante delle tavole disegnate da Kirby.
Steve Orlando e Rick Leonardi sono invece gli autori della seconda storia, un racconto metafumettistico che si snoda tra il regno onirico di Sandman e il mondo reale di Jack Kirby. Anche in questo caso, Leonardi – altro autore fortemente influenzato dall’opera kirbyana – piega ancora di più il suo stile per rendere omaggio al disegnatore newyorkese.
Infine nell’albo sono presenti tre brevi storie tratte dai Tales of the DNA Project firmate da Kirby, che in origine apparivano come back up story nella testata Superman’s Pal, Jimmy Olsen.
Keith Giffen, Dan DiDio e Mark Buckingham riportano in scena Manhunter nell’omonimo speciale in una storia che mutua la tipica struttura delle tavole delle storie di Kirby, con la doppia splash page di pagina 2-3 e poi la griglia 3×2 e 2×2 con la quale Il Re portava avanti la narrazione.
La seconda storia dell’albo ha come protagonista The Demon – Etrigan, il demone che parla in rima – ed è firmata da Sam Humpries e Steve Rude.
Le ristampe recuperate nell’albo sono invece tre racconti, due tratti da Real Fact Comics e scritti da Joe Simon e uno da Tales of Unexpected e scritto da Ed Herron.
Il 31 agosto sono usciti insieme gli ultimi due speciali. Darkseid Oversize Special si apre con una storia di Mark Evanier e Scott Kolins con protagonista l’oscuro monarca di Apokolips, ritratto in tutta la sua ferocia, solitudine e debolezza in una storia di ribellione.
A seguire troviamo una storia di OMAC, firmata da Paul Levitz e Phil Hester ai testi e da Andy Parks che da un punto di vista grafico risulta molto più interessante della prima.
Le ristampe sono una storia breve dei New Gods tratta da Forever People e una storia con protagonista una sorta di proto-Brother Eye, il satellite senziente alleato di OMAC, tratta da Tales of the Unexpected.
The Black Racer & Shilo Norman Oversize Special chiude la carrellata di one shot dedicati a Kirby con una bella storia firmata da Reginald Hudlin ai testi e Denis Cowan e Ryan Benjamin ai disegni, sotto una splendida cover firmata da Cowan in coppia con Bill Sienkiewicz. L’albo si chiude con tre back up story firmate da Kirby e comparse in originale su New Gods.
Ad agosto è uscito anche il primo numero della serie digitale Gotham City Garage, letto e recensito per noi da Simone Rastelli.
Questa nuova serie DC di Jackson Lanzing e Collin Kelly, ispirata all’eponima linea di action figures e distribuita digitalmente, è ambientata in una Gotham dominata da Lex Luthor, nella quale ogni pensiero è controllato e pattuglie di robot nelle strade verificano l’osservanza della legge ed eventualmente eliminano i trasgressori. Kara Gordon si muove a disagio in questo scenario cupo, in qualche misterioso modo si sente fuori posto e sogna di eroine che combattono l’oppressione.
Caratterizzato da un alto ritmo e un tratto nervoso, che valorizza tanto le espressioni quanto le scene d’azione, questo debutto incuriosisce innanzitutto per la distribuzione di ruoli positivi a un gruppo femminile composto con molti personaggi che, nell’universo ordinario, conosciamo come villain. La speranza è che il racconto riveli aspetti non ordinari dei personaggi e non si esaurisca nel semplice entertainment e che la figura di Batman non sia banalizzata da un semplice ribaltamento di ruolo.
La testata, caratterizzata da albi di formato orizzonte, prevede uscite inizialmente bisettimanali e poi addirittura settimanali, con rotazione del disegnatore: da vedere, quindi, come i ritmi editoriali e i cambiamenti di autori influenzeranno organicità e compattezza del racconto.
Da segnalare, poi, l’esordio di una miniserie che potremmo considerare facente parte della collana Elsewords, dedicata a Dick Graison. Del primo numero di Nightwing – The New Order ci parla il nostro Marco Marotta.
Con Nightwing: The New Order, miniserie in sei numeri, l’autore Kyle Higgins ci catapulta in un futuro distopico in cui i superpoteri sono stati quasi del tutto eradicati e le poche persone ancora dotate di capacità metaumane vengono braccate e tenute sotto una rigida sorveglianza da una nuova task force governativa detta “i Crusaders”. Alla loro guida c’è nientemeno che Dick Grayson, un tempo uno dei più grandi difensori della giustizia e ora principale sostenitore di questo nuovo ordine.
Non si può certo dire che questo primo numero sia scandito da un ritmo serrato. Anzi, a parte un inizio accattivante che riesce a catturare l’interesse del lettore, a farla da padrone sono quasi esclusivamente le scene dialogate e più riflessive. Sebbene questo approccio renda la lettura un po’ pesante, è anche vero che Higgins riesce a sfruttare l’occasione per delineare in modo credibile e sfaccettato la psicologia del protagonista, ponendo l’accento sui dilemmi morali che il suo nuovo ruolo comporta, soprattutto attraverso l’esplorazione del suo rapporto con Alfred e col figlioletto Jake. Inoltre il mistero di come si sia giunti a questo status quo e il promettente cliffhanger riescono a tenere viva la curiosità per l’evolversi della storia.
I disegni di Trevor McCarthy convincono grazie a un tratto preciso e ricco di dettagli che dà tridimensionalità ai personaggi e alla vibrante colorazione di Dean White, che con le sue tonalità fosche risulta assolutamente calzante con le atmosfere dell’albo.
Ad agosto è uscito anche il primo numero della nuova collana Future Quest Presents che in questo debutto contiene una storia di Space Ghost, l’eroe spaziale protagonisti dei cartoni animati CBS degli anni ’60, creato graficamente da Alex Toth. La storia è firmata da Jeff Parker – già autore della maxi serie in dodici numeri Future Quest conclusasi a maggio scorso – e da Ariel Olivetti.
Chiudiamo questa lunga carrellata DC Comics con la segnalazione dei primi Annual di due serie regolari.
Supergirl Annual #1 è scritto da Steve Orlando, sceneggiatore della serie mensile e disegnato da Steve Pugh mentre di Red Hood & the Outlaws Annual #1 ci parla nuovamente Marco Marotta.
I Fuorilegge guidati da Cappuccio Rosso sono in missione sotto copertura come artisti circensi per indagare sulle attività di una banda di criminali russi, i quali hanno a loro volta assoldato lo spietato mercenario KGBeast (che ora si fa chiamare solo Beast) per eliminarli. A dare manforte a Jason, Artemide e Bizarro un alleato d’eccezione: Nightwing.
Per celebrare il primo anno di pubblicazioni della serie, Scott Lobdell confeziona un annual con tutti i crismi, che fin dalle primissime pagine mette in chiaro il tono leggero e sopra le righe che lo contraddistingue. Non manca infatti l’umorismo scanzonato che permea gli scambi di battute tra i personaggi, occasione ideale sfruttata dall’autore per mostrare il profondo cameratismo venutosi a creare fra i tre protagonisti, e nemmeno l’azione più sfrenata e ignorante quando si giunge al confronto finale tra gli eroi e il mercenario russo. Ma oltre a questo c’è spazio anche per l’introspezione, laddove l’incontro tra i due ex-Robin fornisce ad entrambi l’occasione per riflettere sul loro complicato rapporto, fatto di incomprensioni e non detti, e addirittura per l’amore, in grado di colpire anche il più insospettabile degli individui.
Un albo davvero a tutto tondo, dunque, impreziosito dai disegni di Tyler Kirkham, caratterizzati da un tratto morbido e armonioso che il disegnatore sfrutta tanto per delineare la fisicità scultorea dei protagonisti, quanto per rendere la dinamicità delle sequenze d’azione. L’impostazione delle tavole, infine, è funzionale al racconto ma quasi del tutto priva di particolari guizzi.
Image Comics
Solita massiccia serie di esordi in casa Image Comics, cosa che avviene abitualmente tutti i mesi o quasi.
Redlands #1 è una nuova serie horror firmata ai testi da Jordie Bellaire e ai disegni da Vanesa R. Del Rey, ambientata nell’omonima cittadina della Florida.
Arriva anche il primo numero di Mage – The hero denied, dopo il numero 0 uscito a luglio, dove Matt Wagner dà il via a quella che dovrebbe essere la storia finale del suo eroe.
Di Spy Seal #1 di Rich Tommaso ci parla Simone Rastelli qui di seguito.
Spionaggio, personaggi antropomorfi e linea chiara: queste in breve le linee caratteristiche della nuova serie di Rich Tommaso, che muove i passi da una Londra autunnale e fumosa per dipanare un intrigo nel quale si confrontano i servizi segreti britannico e sovietico (da quanto si può evincere da abbigliamento, fumo e qualche auto siamo negli anni ’70 del secolo scorso).
Il racconto si dipana attraverso griglie regolari e costantemente variate e alternando scene fitte di dialogo e mute, che affidano la dinamicità proprio alla composizione delle tavole. È infatti il fitto reticolo di vignette, che nelle scene di azione creano una sorta di effetto stroboscopico, a creare il movimento, mentre le singole immagini, complice anche l’assenza di linee cinetiche, sono di per sé quasi dei fermo immagine. Nonostante la drammaticità degli eventi, il racconto mantiene un tono distaccato, che nasce principalmente da una mimica dei volti scarna e basata sul gioco di pochissimi dettagli dei volti.
A restare impressi di questo debutto, alla fine, sono soprattutto la composizione cromatica, per il suo gusto esplicitamente retro che omaggia i classici Blake e Mortimer e Tin Tin, e la sensualità prorompente di Miss Angora. Nel percorso di Tommaso, Spy Seal può infine essere visto come un’ulteriore esplorazione stilistica, che, si pensi a Dark Corridor e She Wolf (sempre pubblicate dalla Image), ne mostra la versatilità, curiosità e disponibilità a mettersi in gioco.
Altre serie all’esordio sono The Hard Place, storia di auto e criminalità firmata da Doug Wagner, Charlie Kirchoff e Nic Rummel, Elsewhere #1 di Jay Faerber e Summeye Kesgin, dove ci viene rivelato il destino di Amelia Earhart, l’aviatrice statunitense scomparsa nel Pacifico nel 1937, e Ghost Station Zero #1, miniserie in quattro numeri firmata dagli autori di Atomic Blonde Antony Johnston e Shari Chankhamma, con protagonista la superspia Baboushka.
Dark Horse Comics, Valiant Comics e Dynamite Entertainment
Dark Horse fa uscire lo one shot dedicato a Lobster Johnson trentunesimo albo in dieci anni dedicato all’eroe con la chela di aragosta sul petto. Sono Mike Mignola e John Arcudi a scrivere la storia contenuta in Mangekyo, per i disegni di Ben Stenbeck e i colori del “solito” Dave Stewart.
Altro one shot sempre scritto da Mignola stavolta in compagnia di Chris Roberson e con Shawn Martinbrough ai disegni (e sempre Stewart ai colori) è Hellboy and the B.P.R.D. 1955 – Secret Nature, sedicesimo albo dedicato agli ormai classici team up tra gli eroi creati da Mignola.
Valiant Comics presenta due esordi. Divinity #0 di Matt Kindt e Renato Guedes è una sorta di tour guidato attraverso l’universo supereroistico della casa editrice, visto attraverso gli occhi della più potente forza cosmica esistente, incarnatasi in un cosmonauta russo sperduto nello spazio e tornato sulla Terra con poteri divini.
War Mother #1 segna il ritorno dell’eroina già vista sulle pagine di 4001 A.D. in una miniserie di quattro numeri scritta da Fred Van Lente e disegnata da Stephen Segovia.
Anche Dynamite Entertainment presenta una serie di numeri uno.
The Shadow #1 riporta sulle scene l’eroe di romanzi e serial radiofonici degli anni ’30, stavolta con storie scritte da Simon “Si” Spurrier e Dan Watters e disegnate da Daniel Hdr.
Nell’ambito del recupero degli storici eroi Gold Key, arriva anche la serie regolare dedicata alla nuova incarnazione di Turok, scritta da Chuck Wendig con disegni di Alvaro Sarraseca. L’albo contiene anche una back up story dedicata a Doc Spektor di Aubrey Sitterson e Dylan Burnett.
Arriva anche un nuovo one shot dedicato all’universo della spia britannica più famosa del mondo, 007, con protagonista Moneypenny, la storica segretaria di M, di cui Jody Houser e Jacob Edgar in James Bond – Moneypenny ci forniscono una nuova interpretazione contemporanea.
BOOM! Studios e Vault Comics
BOOM! Studios fa esordire la serie Mecha Cadet Yu di Greg Pack e Takeshi Miyazawa di cui ci parla il nostro Simone Rastelli.
Deserto dell’Arizona, una scuola di addestramento militare per ragazzi che seleziona i più adatti a unirsi ai misteriosi robot che ogni quattro anni scendono sulla Terra per trovare il proprio equipaggio. Questa volta, per chissà quale motivo o accidente, invece di un superpreparato cadetto, uno dei robot sceglie Stanford, il bistrattato ragazzo delle pulizie dell’Accademia.
Questo primo episodio di Mecha Cadet Yu esibisce schema, personaggi e relazioni classici, al momento senza particolari caratterizzazioni che distinguano questa da tante altre storie di ragazzi e robottoni di tradizione nipponica. Allineati in bella evidenza abbiamo infatti l’eroe che cerca di riscattare la propria condizione di minorità sociale, l’antagonista prima della classe e appoggiata dall’entourage militare, altezzosa e arrogante e combattimenti contro invasori dallo spazio. Il mistero sulla natura dei robot è raccontato in maniera didascalica e tutto ciò che alla fine rimane impresso è il loro mecha design meccanico, fatto di confortanti linee curve, e in particolare di quello che raccoglie il piccolo Stanford, col suo volto liscio illuminato da due occhi tondi.
Netto, anche questo al limite del didascalico, il contrasto con quello del robot prodotto dagli umani, tutto spigoli acuti e linee spezzate, che, per usare un forte eufemismo, è “ispirato” agli Eva di Neon Genesis Evangelion di Sadamoto e Anno.
Rivolto a lettori preadolescenti, questo esordio appare di facile e scorrevole lettura e probabilmente conta sul fatto di rivolgersi a un pubblico privo di un consistente bagaglio di storie. Per lettori più adulti, invece, questo primo numero non si stacca dallo stereotipo.
Parliamo qua per la prima volta di una giovane casa editrice indipendente fondata nel 2016, la Vault Comics, che a nostro avviso merita di essere tenuta d’occhio per la qualità delle serie che sta proponendo e
che ad agosto ha fatto uscire due nuove serie.
Spiritus #1 di Tim Daniel ai testi e Michael Kennedy ai disegni è una storia di fantascienza molto interessante per la riflessione sulla tematica affrontata – la “rieducazione” dei carcerati – e per la struttura grafica delle tavole che accompagnano una narrazione basata per la maggior parte sul dialogo.
Alien Bounty Hunter #1 scritto da Adrian Wassel e David Booher per I disegni di Nick Robles racconta di un cacciatore di taglie di creature aliene che opera in California. Storia più d’azione che riflessiva, comunque ben scritta e illustrata.
Esclusive Comixology
Solo una recensione stavolta per le esclusive digitali della piattaforma Comixology, opera di Simone Rastelli.
Un mondo dove il tempo di vita degli individui è totalmente controllato dal sistema di produzione; un romanzo vietato che parla di una pluralità di mondi, forse virtuali, forse sperimentali, ognuno con un particolare scenario culturale, sociale e tecnologico e una specifica struttura di valori e di potere. Il tutto messo in scena con tratto cartoonesco, palette cromatica dai toni morbidi e una gamma emotiva che passa dal drammatico (nei mondi possibili) al grottesco (nel mondo “reale”).
Semplice la storia di questo primo episodio di Labs scritto da Michael Harris per i disegni di Kenny Park: l’impiegato Tomer Mendelssohn riceve da una collega e legge il libro proibito, subisce una ristrutturazione del suo tempo, che gli impedisce di incontrarsi con la sua amante e, nel tentativo di recuperare qualche ora della sua agenda, finisce propri in uno di quei mondi presentati dal libro, senza apparente possibilità di tornare sui propri passi.
La storia è pienamente inserita nel mainstream fantascientifico e, dall’idea del libro proibito che descrive mondi alternativi al design dei robot incontrati da Tomer, combina elementi sicuramente familiari agli appassionati di genere. La simpatia del protagonista e il ritmo che, grazie alle variazioni di tono e di ambientazione, gli autori danno alla narrazione rendono comunque il racconto estremamente godibile. Da vedere se nel seguito aumenteranno gli elementi portatori di disagio, che aumenterebbero il peso specifico del racconto, o se rimarremo nell’ambito dal gradevole esercizio di bella scrittura di genere.
L’ottava puntata “un po’ speciale” di First Issue si chiude qui e noi rinnoviamo l’appuntamento con una nuova puntata per mercoledì 20 settembre, dove torneremo alla forma canonica della nostra rubrica, parlando delle uscite delle due precedenti settimane.
Stay tuned!