First Issue #75: Best of 2020

First Issue #75: Best of 2020

Appuntamento speciale di fine anno con "First Issue", in una puntata tutta dedicata alle novità made in USA più significative del 2020.

Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States!
Ci congediamo da questo infausto 2020 con una puntata speciale nella quale ciascuno dei True Believers che animano la rubrica ha scelto due first issue e una serie significativa che hanno fatto il loro esordio quest’anno.

Federico Beghin - Best of 2020

Wolverine 1Wolverine #1 di Benjamin Percy, Adam Kubert e Viktor Bogdanovic

Marvel Comics torna a dedicare una testata personale a Wolverine e lo fa inserendola nel mastodontico progetto Dawn of X di Jonathan Hickman.
Nel primo capitolo Benjamin Percy dà inizio a due trame avvincenti, la prima disegnata dal veterano Adam Kubert e la seconda da Viktor Bogdanovic. La vita di Logan non sembra andare così male, ma ovviamente i problemi sono dietro l’angolo…

Spider-Woman 1Spider-Woman #1 di Karla Pacheco, Pere Pérez e Paulo Siqueira

Un altro ritorno è quello di Jessica Drew, affidata questa volta alle sceneggiature di Karla Pacheco e ai disegni di Pere Pérez e di Paulo Siqueira. Un esordio positivo tra rapidi scambi di battute, tanta azione e un costume nuovo di zecca: Jess si mette alla prova come supereroina in vendita (un po’ come facero Iron Fist e Luke Cage in passato) in tavole ampie e coreografie alla Fast & Furious.

hotell_1Miglior serie
Hotell di John Lees e Dalibor Talajić

John Lees e Dalibor Talajić confezionano una miniserie horror suggestiva. Tra le stanze di un hotel ubicato nel mezzo del nulla gli avventori muoiono e risorgono, esplorano passaggi segreti, dialogano con feti mostruosi, uccidono e scappano. Un segno evocativo e un’attenzione per i giochi di luce aumentano la tensione di una storia avvincente e interessante, una proposta sorprendente targata AWA Studios.

Ferdinando Maresca - Best of 2020

The Resistance 1The Resistance #1 di J. Michael Straczynski  e Mike Deodato Jr.
Awa Studios, una delle più interessanti realtà editoriali dell’ultimo anno, propone un racconto particolarmente attuale ambientato in un mondo colpito da una misteriosa pandemia e devastato da rivolte alimentate da un crescente clima di paura e violenza.
J. Michael Straczynski sviluppa i temi portanti della sua storia con fluidità e mestiere attraverso un riuscito impianto narrativo improntato alla coralità ed a un puntuale focus sui personaggi. Quale valore aggiunto le splendide, realistiche, illustrazioni di un Mike Deodato Jr. in particolare stato di grazia.

Tomorrow 1Tomorrow #1 di Peter Milligan e Jesus Hervas
Tematiche horror e fantascientifiche si fondono per caratterizzare un mondo futuro nel quale un virus per computer compie un salto di specie, iniziando ad infettare gli adulti della popolazione umana in questa serie che Dark Horse Comics ospita nell’etichetta Berger Books.
Peter Milligan traccia efficacemente i contorni di una società sull’orlo dell’apocalisse nel quale tende ad imporsi la violenza delle gang giovanili, che sottende riflessioni sul moderno controllo sociale e del territorio. Vero punto di forza sta nella caratterizzazione dei protagonisti, profondamente umani e vittime delle ansie e delle idiosincrasie moderne.

BANG! 1Miglior serie
Bang! di Matt Kindt e Wilfredo Torres
Quella che sembra una classica spy-story, ricca di rimandi all’iconografia di genere, si trasforma presto in un viaggio surreale e fantascientifico grazie alla molteplice e sfaccettata personalità del protagonista, l’agente segreto Thomas Cord.
Matt Kindt, per Dark Horse Comics, confeziona un racconto basato su società segrete, cospirazioni e letteratura pulp, ponendo l’accento sull’indagine di importanti tematiche relative all’identità e alla memoria. Elementi ricorrenti nella sua produzione artistica che qui si uniscono a quella che sembra un’analisi della natura stessa della narrativa e del fumetto, conducendo il lettore in un raffinato gioco di ricomposizione delle diverse tessere del racconto.

Marco Marotta - Best of 2020

Artemis-&-the-Assassin-1Artemis & the Assassin #1 di Stephanie Phillips e Meghan Hetrick

Un’assassina temporale e una spia operante nella Francia occupata dai Nazisti. La prima ha l’incarico di uccidere la seconda. Questo l’incipit della storia imbastita da Stephanie Phillips e disegnata da Meghan Hetrick per AfterShock Comics.
Un primo numero riuscito, che sfrutta dialoghi essenziali e un’efficace contrapposizione nelle caratterizzazioni delle due protagoniste per intrigare il lettore e innescare la sua curiosità per ciò che verrà in seguito. Più altalenanti i disegni, dove si fa però apprezzare la colorazione.

Sea of Sorrows 1Sea of Sorrows #1 di Rich Douek e Alex Cormack

La serie horror scritta da Rich Douek per IDW Publishing, incentrata su un gruppo di marinai che deve vedersela con le mostruosità annidate sui fondali dell’oceano Atlantico, si distingue fin dal primo capitolo per il modo egregio in cui riesce a costruire la tensione. Ciò è garantito in primo luogo dai disegni di Alex Cormack, claustrofobici, dal tratto sporco e nervoso e caratterizzati da un utilizzo abbondante di nero, impiegato per rappresentare proprio l’imperscrutabile vastità oceanica. Inoltre un ritmo cadenzato contribuisce ad ammantare di suspense l’avanzamento della narrazione.

Injustice - Year Zero 1Miglior serie
Injustice: Year Zero di Tom Taylor, Rogê Antônio e Cian Tormay

Tom Taylor, che negli ultimi anni è salito alla ribalta in casa DC Comics per aver firmato diverse opere davvero pregevoli – su tutte DCeased e Suicide Squad -, riprende in mano le redini dell’universo distopico di Injustice con questo prequel rilasciato in formato digital first. Se la storia, di per sé, è invero abbastanza banale, il ritmo brioso e i frequenti colpi di scena rendono la lettura estremamente scorrevole e immediata.
L’autore coglie inoltre l’occasione per portare avanti un’interessante riflessione sul concetto di legacy, attraverso il rapporto tra due generazioni di eroi e il desiderio di Superman di formare una famiglia. I due disegnatori che si alternano alle matite, Rogê Antônio e Cian Tormay, offrono entrambi una prova soddisfacente, pur senza particolari guizzi.

Simone Rastelli - Best of 2020

King of Nowhere 1King of Nowhere #1 di W. Maxwell Prince, Tyler Jenkins e Hilary Jenkins

Denis si sveglia in un posto molto strano, che sembra uscito direttamente dalle sue sbronze: esseri con il corpo che mescola tratti umani, animali, vegetali in un insieme bizzarro. C’è una piccola cittadina in mezzo al niente: sul cartello c’è scritto “North Waherek”, ma un’opportuna (ironica?) cancellazione di lettere ha trasformato il nome in “Nowhere”.
Il racconto si muove fra l’incubo e il mystery: l’uso pittorico della luce accresce i senso di disorientamento, mettendo in evidenza tratti fisiognomici ed espressioni dei personaggi; l’atmosfera è oppressiva, con un vago retrogusto lovercraftiano e il senso di pericolo incombe in ogni tavola, mentre emergono caratteri e storie personali. Piccolo gioiello incompiuto, la serie (cinque numeri) della BOOM! Studios patisce uno scioglimento forzoso e semplicistico dell’intreccio, che sacrifica la coerenza narrativa in favore della speranza.

Wynd 1Wynd #1 di James Tynion IV e Michael Dialynas

Uno scenario fantasy dai colori pastello, oggetti, visi e corpi definiti da linee morbide ed espressioni trasmesse attraverso occhi grandi, ma all’inizio di tutto un incubo di mutazione. Pipetown è la capitale di un regno il cui potere è ossessionato dalla purezza di sangue: nel tempo, ogni specie diversa da quella umana è stata eliminata o espulsa e la morte è la pena per i non umani puri eventualmente trovati in città. Voci della presenza di impuri hanno riportato a Pipetown l’Uomo Bendato, che ha il compito di perseguirli: la diffidenza si diffonde istantanea, mentre il trono deve affrontare una congiura contro il legittimo erede.
Un intero mondo vivificato dalle tematiche care a James Tynion IV (su tutte: le ibridazioni e le lotte LGBTQ) emerge dalle tavole di Wynd della BOOM! Studios, con un’efficacia e una forza che sfruttano il contrasto fra la morbidezza delle figure e la spigolosità dei temi.

AlienatedMiglior serie
Alienated di Simon Spurrier, Chris Wildgoose e Andre May

Alienated (BOOM! Studios) racconta tre adolescenti, Samantha, Samir e Samuel che tentano di (ri)trovare una propria strada, (ri)costruire la propria identità e la propria vita, comprendere il proprio passato per poter affrontare il futuro. L’occasione è l’incontro con una creatura aliena, che sembra capace di realizzare i loro desideri e che i tre ragazzi iniziano a sfruttare senza particolari riguardi. Il contatto telepatico con essa, però, rende a ciascuno accessibile i pensieri degli altri, abbattendo riservatezza e intimità.
Ambientato in una piccola cittadina della provincia statunitense, il racconto fa emergere le sfaccettature delle personalità dei personaggi attraverso il confronto con le tentazioni che il potere dell’alieno offre loro: all’inizio, la loro volontà di rivalsa verso gli altri travolge ogni freno, fino a preparare la tragedia.
Condensata in sei numeri, la narrazione scorre con grande fluidità attraverso rivelazioni e una progressione costante della tensione; visivamente, la focalizzazione alternata sui protagonisti costruisce il ritmo del racconto, mentre le comunicazioni telepatiche fra i ragazzi e con l’alieno (che i ragazzi battezzano “Chip”) offre l’occasione per immagini e tavole dalla costruzione articolata e suggestiva.

Emilio Cirri - Best of 2020

Stillwater 1Stillwater #1 di Chip Zdarsky, Ramon K. Perez e Mike Spencer

Con Stillwater della Image Comics ci troviamo di fronte a un horror subdolamente inquietante, ambientato nella tranquilla e sperduta provincia americana. La prosa brillante di Chip Zdarsky si unisce alla forma smagliante di Ramon K. Perez, le cui linee morbide e piene, rafforzate dai colori brillanti di Mike Spencer creano quel corto ciruito riuscitissimo tra quiete campagnola e terrore sotterraneo.

Sword 1S.W.O.R.D. #1 di Al Ewing, Valerio Schiti e Marte Gracia

Nell’anno (piuttosto ondivago, c’è da dire) del ritorno in pompa magna dei mutanti, l’arrivo di Al Ewing e Valerio Schiti suona come una carica per l’anno che verrà. Legando insieme la conclusione del maxi-evento spaziale Empyre e quella dell’evento X of Swords, i due autori riportano in vita l’organizzazione spaziale dello S.W.O.R.D. restituendo le chiavi della baracca a una smagliante Abigail Brand.
Il primo numero della serie è un manifesto programmatico in piena regola (ricordando molto Ultimates II), che promette viaggi spaziali ed extradimensionali, avventure ai limiti dell’immaginazione e una prospettiva cosmica illimitata per il nuovo mondo mutante creato da Hickman.
Insieme a Hellions e X-Men, S.W.O.R.D. sarà sicuramente la serie mutante, anzi no, la serie Marvel Comics in generale, da leggere. Un’altra scommessa vinta dall’inesauribile Ewing, la conferma di una coppia d’oro per il fumetto mainstream statunitense .

Daredevil 1Miglior serie
Daredevil di Chip Zdarsky, Marco Checchetto e altri

Il 2020 ha confermato una volta di più la bravura di Chip Zdarsky nel passare da un genere a un altro e Daredevil rappresenta la summa delle abilità dello scrittore. Introspettivo, ricco di azione e di colpi di scena, drammatico e appassionante, il viaggio nella vita e nell’esistenza di Matt Murdock si arricchisce ogni mese di un capitolo di livello ancora più alto (coronato dal numero 25 uscito da poco).
Questo gioco al rialzo viene seguito da Marco Checchetto, che numero dopo numero realizza tavole potenti, eleganti, riflessive ed esplosivi, alzando costantemente l’asticella della qualità artistica dell’albo.

Fabrizio Nocerino - Best of 2020

Iron Man 1Iron Man #1 di Christopher Cantwell e Cafu

Dopo le sorprendenti prove in Dark Horse con Everything, She Could Fly e il ritorno della Maschera in The Mask: I Pledge Allegiance To The Mask, Christopher Cantwell ha saputo stregare i lettori della Casa delle Idee con il suo stile di scrittura secco, asciutto ed efficace. I personaggi saltano fuori dalle pagine, tridimensionali e imperfetti. Le premesse dietro le sue trame sono semplici eppure estremamente funzionali. Dopo Doctor Doom, Marvel affida all’autore del capolavoro TV Halt & Catch Fire il rilancio del suo uomo di punta cinematografico, Iron Man, in una nuova serie regolare disegnata dal brasiliano CAFU.
Il debutto mantiene tutte le promesse fatte dal team creativo: Iron Man è una serie che spoglia Tony Stark della sfavillante, luccicante e iper-tecnologica corazza per concentrarsi sulla mente e il cuore che abitano l’armatura del Vendicatore Dorato. Hardware e software lavorano insieme: l’azione è rumore di sottofondo, sporca e “fisica”, mentre CAFU e Cantwell illustrano uno Stark al lumicino. Il miliardario-playboy-filantropo di Robert Downey Jr. è (finalmente) un’ombra lasciata nel passato. L’Iron Man a fumetti torna figura tormentata, genio sempre più lontano dall’umanità e, proprio per questo, mai così fragile.

We Only Find Them When They're Dead 1We Only Find Them When They’re Dead #1 di Al Ewing e Simone Di Meo

In un momento storico turbolento per l’industria a fumetti statunitense, BOOM! Studios ha continuato a fare ciò che sa fare meglio: lasciar scatenare la creatività dei propri autori. Proprio seguendo questa formula è nata We Only Find Them When They’re Dead – la nuova serie hard sci-fi che unisce il talento cristallino di Simone Di Meo all’estro creativo e l’intelligenza di Al Ewing, uno degli scrittori più ispirati degli ultimi anni.
Il risultato è sensazionale. Il #1 dipinge uno scenario cosmico inedito fatto di divinità in putrefazione e sciacalli a bordo di navi spaziali, spazzini pronti a rubare pezzi di carne, ossa e liquidi da un dio morto in decomposizione. L’idea alla base della storia, altamente profana, è in grado di catturare immediatamente l’attenzione del lettore ma è l’esecuzione a colpire: le linee di Di Meo incontrano i colori di Mariasara Miotti per un’esperienza visiva esaltante, surreale, dal ritmo avvincente; Ewing, nel frattempo, tesse una tela di vecchi rancori, brucianti interrogativi e ultime speranze che avviluppano l’equipaggio della Vihaan II. La serie ha già macinato record di vendite in rapida successione e sarà senza dubbio tra le serie più importanti anche in questo 2021. “Eight bells and all is well”…

John Constantine - Hellblazer 1Miglior serie
John Constantine: Hellblazer di Simon spurrier, Aaron campbell e Matiàs Bergara

L’Inghilterra: un paese vecchio, sempre più chiuso e impaurito. I più anziani, marci fino al midollo, divorano tutto ciò che incontrano, monopolizzando i discorsi politici, nutrendosi della maggioranza silenziosa come di quella più vocale e purulenta. I giovani vengono trascinati a fondo, alcool e droga, sesso e depravazione – senza speranza, senza voglia di reagire, assuefatti allo schifo. Il ritorno di John Constantine nel 2020, in questa Inghilterra, figlia della Brexit, di Boris Johnson, consegna ai lettori il miglior Hellblazer di questa generazione – se non degli ultimi trent’anni. Coadiuvato dal cupo, realistico tratto di Aaron Campbell e dal cartoonesco, inquietante e bizzarro Matiàs Bergara (già suo collaboratore su CODA), Simon Spurrier analizza la verde e piacevole terra d’Inghilterra tra le pagine di John Constantine: Hellblazer.
I demoni dello stregone passano all’intera nazione, “un virus travestito da uomo” che infetta l’Inghilterra. Il peso dell’odio e delle bugie, il retaggio culturale e morale, anni di inganni e orgoglio mal riposto, tenendo lontano l’amore, la possibilità di essere un uomo migliore: nonostante la morte della linea editoriale John Constantine: Hellblazer è Vertigo in tutto,  tranne che nel nome, con due artisti straordinari, una colorista, Jordie Bellaire, incredibile e capace di far dialogare gli stili fortemente contrastanti di Campbell e Bergara. Spurrier dimostra eccezionale consapevolezza del medium con uno script intelligente, maturo e ironico, carico di significato, emotivamente pesante e, soprattutto, voglioso di far riflettere il lettore. La serie perfetta per questo 2020 e il miglior ritorno possibile per l’Hellblazer.

David Padovani - Best of 2020

DCeased - The Unkillables 1DCeased – Unkillables #1 di Tom Taylor, Karl Mostert e Rex Lokus

Ciò che Tom Taylor era riuscito a fare con DCeased (raccontare una storia a base di zombie con originalità) era già stata una piacevole sorpresa nel 2019. Proprio come aveva fatto con Injustice a suo tempo, lo sceneggiatore australiano ha voluto continuare a esplorare questo suo universo DC distopico e il secondo tassello è la miniserie in tre parti Unkillables.
Coadiuvato da un Karl Mostert in costante crescita e dalla palette cromatica accesa di Rex Locus, Taylor ci racconta i fatti della miniserie originale visti stavolta dalla prospettiva di un manipolo di villain che si trasformano in eroi efficaci e credibili per salvare le vite di un gruppo di ragazzini. Momenti toccanti e dinamiche familiari realistiche e azzeccate: il segreto di Tom Taylor sta tutto lì.

Hellblazer - Rise and Fall 1Hellblazer . Rise and Fall #1 di Tom TaylorDarick Robertson Diego Rodriguez

John Constantine secondo Tom Taylor vede la luce in una miniserie di grande formato targata Black Label che esalta le tavole di Darick Robertson. In una storia che affonda le proprie radici nell’infanzia di Constantine, Taylor dimostra una perfetta conoscenza del personaggio e ne esalta le caratteristiche principali per offrircene un tipico profilo politically scorrect.
Robertson, da parte sua, affiancato dalla colorazione di Diego Rodriguez, si distingue per tavole ricche di primi piani in cui il suo tratto a metà tra il realistico e il caricaturale ci regala una carrellata di personaggi tutti precisamente definiti che si stampano nella mente dei lettori. E se alla fine dell’albo arriva pure Satana, il cerchio – pardon, il pentagramma – è chiuso.

Suicide Squad 1Miglior serie
Suicide Squad di Tom Taylor, Bruno Redondo e Adriano Lucas

È chiaro che per chi scrive il 2020 è stato l’anno di Tom Taylor. Sempre più in ascesa, sempre più presente nei progetti DC Comics (in attesa del suo ritorno alla Marvel con Dark Ages), lo scrittore australiano è stato capace di prendere una serie di seconda fascia come Suicide Squad e, nel giro di undici numeri, trasformarla in uno dei successi di critica (e pubblico) della casa editrice di Burbank. 
La Task Force X che Taylor ci ha presentato in coppia con il sodale Bruno Redondo va oltre il concetto di criminali obbligati a fare la cosa giusta per trasformarsi in un gruppo di rivoluzionari, pronti a combattere per la giustizia e contro la corruzione politica ed economica che infestano il pianeta, a iniziare dagli USA. 
Non più una serie di villain costretti a una collaborazione forzata, ma una famiglia unita da un obiettivo comune: la rivoluzione è appena iniziata…

 

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