First Issue #108: we are back!

First Issue #108: we are back!

Torna First Issue, la rubrica dedicata alle novità del fumetto made in USA, con una puntata dedicata alle nuove uscite di ottobre 2022.

Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! In questo episodio #108, torniamo dopo qualche mese a una periodicità regolare e analizziamo alcune delle novità più interessanti uscite nelle prime tre settimane di ottobre 2022.

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Marvel Comics

Di seguito, le copertine delle novità Marvel Comics.

DC Comics

Gotham City – Year One #1

Gotham City - Year One_01Si cala nei panni di uno scrittore hard-boiled Tom King per raccontare l’anno uno della metropoli batmaniana. Come un novello Raymond Chandler, lo sceneggiatore di Washington D.C. decide di usare tutti gli elementi e i cliché del genere per connotare sia l’albo d’esordio di Gotham City – Year One, sia il protagonista, il detective privato Sam “Slam” Bradley. Ex poliziotto, dall’aspetto tipicamente stropicciato con la sigaretta perennemente accesa e il tono sarcastico e amaro di chi ormai affronta la vita con cinismo, Bradley si trova suo malgrado coinvolto in un evento criminoso che coinvolge la famiglia Wayne, in una Gotham di inizio anni ’60 ancora molto diversa – urbanisticamente parlando – dalla metropoli contemporanea dell’Uomo Pipistrello.
In una narrazione rigorosamente in prima persona – come si confà al genere – portata avanti attraverso didascalie di pensiero, King usa il suo tipico stile dialogico secco e sincopato per introdurci a un racconto duro e realistico, assolutamente aderente ai canoni letterari scelti, che ha il suo fulcro in personaggi ambigui e tutti ancora da scoprire, come Constance Wayne che sembra chiamata a rivestire i panni della immancabile dark lady.
Phil Hester traduce in immagini l’atmosfera hard-boiled in modo più che efficace grazie al suo stile tipicamente sintetico e spigoloso, in cui corpi e ambienti sono costruiti per giustapposizioni volumetriche di masse di pieni e vuoti e in cui l’uso della silhouette diventa meccanismo narrativo per rappresentare in poche vignette scontri e violenza, grazie anche all’ottima inchiostratura fornita da Eric Gapstur.
La colorazione di Jordie Bellaire regala atmosfera alle sequenze, sottolineando il tono con una palette quasi sempre piatta e poco sfumata, nella quale azzurro e grigio predominano, senza che peraltro manchi il ricorso a colori più accesi come il violetto del vestito di Mrs Wayne o il rosso e il nero di una bella sequenza in quattro vignette che fa da preludio al climax finale dell’albo.
Un albo d’esordio che fa venir voglia di continuare la lettura, grazie a un King ispirato e a una presenza che permea tutte le pagine, una presenza che NON dovrebbe esserci e che si palesa nella pagina finale: una presenza che ha a che fare con un (certo) pipistrello.
David Padovani

Di seguito, le copertine delle novità DC Comics.

Image Comics

Love everalasting #1

Love Everlasting 1Il sogno della conquista di una utopica felicità è il motivo per il quale il filone dei fumetti romantici pubblicati negli anni ’50 e ’70 del secolo scorso ebbe enorme successo. In una America ossessionata dal raggiungimento di uno status sociale che assomigliava molto a quello di una vita da cartolina, a cui tutti aspiravano di conformarsi, l’industria fumettistica vide l’esplosione del genere romance che andò a rappresentare, in quegli anni, una vera e propria pietra miliare.
Jack Kirby, John Romita Sr e Alex Toth sono solo alcuni degli artisti leggendari che contribuirono all’affermazione dei “fumetti d’amore” che, con l’arrivo dei primi supereroi, incontrarono un repentino declino fino alla loro quasi totale scomparsa in tempi moderni. Con grande sorpresa, ecco allora fare capolino Love everlasting che, con la sola intensità melodrammatica della sua storia, guadagna l’attenzione del lettore fino a conquistarla completamente grazie all’improvviso guizzo creativo di Tom King che riesce a trasformare un racconto dalla struttura classica in un audace e brillante mistery.
I riflettori si accendono, fin dalla prima pagina, sulla vita di Joan Peterson, una ragazza di provincia che si trasferisce dal Midwest nella grande città di New York, dove diventa parte di un triangolo amoroso quando si invaghisce di George, il ragazzo della sua coinquilina. I sogni di Joan, fino a qui frustrati e disperati, divengono improvvisamente realtà quando George torna a essere single e le chiede di sposarlo. Da queste semplici premesse che ricalcano la struttura di tanti film e fumetti romantici degli anni ’50, deriva il particolare incubo della protagonista che inizia a vivere il suo personalissimo “giorno della marmotta”.
King gioca con generi e linguaggi inserendo in una trama romantica dal gusto retrò un senso di angoscia e dramma proprio della narrativa moderna, andando a suonare tutte le note giuste per comporre una smielata canzone d’amore, al termine della quale nessuno potrà vivere felice e contento. Sfruttando i topoi del genere young romance per giungere ad esplorare il cuore della sua protagonista, King fa crescere Joan portandola a mutare col progredire della storia, passando dal ruolo della ragazza di provincia un po’ naïve a quello di donna a tutto tondo. Personaggio femminile dal carattere forte e volitivo, Joan si trova a essere inconsapevole protagonista di una trama oscura nella quale l’amore eterno si trasforma velocemente da agognato sogno a pericolosa minaccia.
L’arte grafica di Elsa Charretier si adatta perfettamente al mood retrò dalla storia fatta di iconografia e ambientazioni che rimandano agli anni ’50. Grazie a una perfetta scelta delle inquadrature che accentuano il tono melodrammatico della narrativa, unita a un accurato studio del design degli ambienti e dei personaggi, la disegnatrice riesce a condurci indietro nel tempo rimanendo agganciata agli sviluppi della trama, adattando il suo stile classico al progressivo palesarsi della modernità narrativa. Anche l’evoluzione del personaggio di Joan Peterson viene colto validamente dai disegni che partono dal presentarla come figura sperduta all’interno delle inquadrature, fino a portarla al centro della scena durante il suo progressivo processo di maturazione.
Love Everlasting giunge a noi dopo la pubblicazione su Substack, una piattaforma internet che ha ulteriormente accorciato le distanze tra pubblico e autori, garantendo a questi ultimi una grande espansione della capacità di distribuzione creator-owned dei loro fumetti. Grazie alle newsletter, i lettori sono in grado di ricevere aggiornamenti sui prossimi progetti dei loro autori preferiti e con l’accesso al canale, per i soli abbonati, è prevista la fruizione di fumetti esclusivi. Image comics ha il merito di immettere nel circuito delle fumetterie questa storia che, stravolgendo il genere romance, ci mostra come l’amore eterno possa assumere le sembianze di uno spaventoso incubo.
Ferdinando Maresca

Kaya #1

Kaya 1In un mondo desolato e riarso da un sole alto sopra l’orizzonte, due piccole figure, in fuga dalla distruzione della città di Kahaka, attraversano barcollando una landa inospitale. Attorno a loro il deserto è arido e bruciato dal calore di un cielo che sembra in fiamme. I due viaggiatori hanno forme esili e appaiono incredibilmente vulnerabili nel loro incedere alla ricerca di un avamposto commerciale dove rifocillarsi e trovare riparo. Apprendiamo che entrambi rappresentano facce contrapposte della stessa medaglia. Sono fratello e sorella: Kaya la guerriera e Jin il principe e il loro viaggio è solo all’inizio.
Wes Craig veste i panni di sceneggiatore e disegnatore per presentarci questa nuova avventura fantasy ambientata in un mondo irto di pericoli, particolarmente avverso a chi non ha più una casa a cui far ritorno ed è costretto ad una fuga senza meta. Gran parte del fascino di questo numero d’esordio sta proprio nella capacità dell’autore di introdurci in un mondo diroccato, distrutto dalla furia insensata di un impietoso nemico, ma nel quale sembra brillare una tenue scintilla di speranza. I personaggi principali, rappresentati da Kaya e Jin, nascondono sotto una fisionomia cartoonesca personalità solide, che trovano nelle reciproche contrapposizioni caratteriali il sale e la forza di una narrazione qui concentrata sul loro setup. Kaya appare come una giovane donna determinata, dura e combattiva. Nel suo ruolo di tutrice del fratello minore esprime tutti i risvolti di una personalità poco avvezza alle smancerie che la porta a vivere con freddezza il ruolo di sorella. Jin, il giovane principe, viene invece ritratto nella fragilità della sua età, tanto acerbo quanto poco preparato ad affrontare le difficoltà. Futuro erede a un trono che sembra non esserci più, si dimostra capriccioso e poco accomodante, impaziente e incapace di accettare le sofferenze di una fuga rocambolesca attraverso scenari inospitali.
La voce narrante di Jin, scelta come guida del racconto di questo primo numero, aggiunge profondità al suo personaggio portandolo ad emerge quale protagonista a discapito della sorella Kaya.
Il lavoro di Craig non si ferma alla caratterizzazione scritta dei personaggi, riuscendo anche nella parte grafica a catturare le emozioni dei suoi protagonisti malgrado la rappresentazione minimalista dei loro volti. La costruzione della tavola concilia momenti più riflessivi a scene di lotta, aggiungendo un particolare senso di dinamismo nelle vignette grazie alla puntuale raffigurazione del movimento degli abiti e delle capigliature dei protagonisti.
Kaya, al suo esordio, si dimostra un’opera ben scritta e disegnata che tradisce un buon potenziale senza mai, purtroppo, giungere ad eccellere realmente. L’aspetto interessante risiede nel relazionarsi dei protagonisti e sulla curiosità di scoprire qualcosa di più sul loro passato e sulle loro interazioni future.
Ferdinando Maresca

Revolvers #1

Revolvers 1Nuova serie Top Cow tra noir e soprannaturale, scritta da John Zuur Platten per i disegni di Christian Dibari, Revolvers narra le gesta del detective della polizia di Detroit Hampton Wales, la cui caccia a un efferato assassino noto come “La Piton” si tramuta ben presto in un affare ben più grande e inquietante di quanto immaginasse.
Il primo merito che va riconosciuto a questo albo d’esordio è quello di riuscire a catturare l’attenzione del lettore fin dalle primissime pagine. La scena d’apertura, infatti, non si dilunga in tediosi spiegoni ma parte subito nel bel mezzo del momento culminante della narrazione, con un criptico flash forward che riesce ad accendere la curiosità di chi legge. Dopodiché la narrazione prosegue con un ritmo pressoché perfetto, dove le sequenze deputate ad approfondire la personalità e la vita del protagonista si alternano con disinvoltura ad altre in cui invece la storia avanza spedita e con un crescendo costante di tensione, scongiurando così il rischio che le prime appesantiscano la lettura.
Se per la maggior parte questo primo numero è caratterizzato da atmosfere noir-poliziesche, dopo il punto di svolt,a a circa tre quarti, i toni virano decisamente sul soprannaturale, richiamando un immaginario di chiara ispirazione Barkeriana. Il risultato è una porzione finale sicuramente interessante per i possibili futuri sviluppi narrativi ma anche, bisogna riconoscere, la più debole dell’albo, in quanto la tensione viene dissipata in maniera troppo repentina, quasi con sufficienza, e la sequenza stessa finisce per risultare un po’ anticlimax.
Il protagonista è anch’esso efficace. Rientra perfettamente nell’archetipo del detective hard-boiled, dal carattere aspro e tormentato dai propri demoni ma ligio al dovere e dalla forte fibra morale, per cui niente che non si sia già visto innumerevoli volte. Nondimeno è un personaggio che si riesce a percepire come umano, nelle sue manchevolezze, e nelle cui vicissitudini ci si sente dunque coinvolti.
I disegni, dal canto loro, riescono egregiamente a tradurre visivamente i toni noir della storia, con un tratto ruvido e un abbondante utilizzo del nero per riempire di ombre ogni vignetta. Una struttura di tavola estremamente sobria rende poi la lettura facile e scorrevole.
Marco Marotta

Hack/Slash: Hot Shorts

Hack-Slash - Hot ShortsTim Seeley torna sugli scaffali delle fumetterie con una delle sue creazioni targate Image più longeve, Hack/Slash, stavolta con un one-shot antologico che raccoglie tre storie brevi.
La prima di esse, Highwayman to Heaven, non fa nomi ma è palese che il protagonista sia nientemeno che Johnny Cash, il quale, spinto da un sogno premonitore a far visita all’amico Elvis Presley, scopre inquietanti e soprannaturali risvolti dietro la sua morte. È la più breve del trittico (appena cinque pagine) e anche la meno memorabile, mancando banalmente lo spazio materiale per approfondire narrazione e personaggi, e non offre molti motivi di interesse a parte quello di vedere due icone della musica pop sotto una luce atipica. Se non altro i disegni di Jim Terry fanno il loro dovere nel calare nell’atmosfera della storia, col loro tratto ruvido e una colorazione virata su toni oltremodo cupi.
Di tutt’altra caratura la seconda storia, Slice of Life, che vede i due protagonisti indiscussi della serie, Cassie e Vlad, impegnati a ripulirsi dal sangue di cui sono imbrattati da capo a piedi. Un’attività mondana e spensierata che diventa sintesi e metafora del rapporto stesso che lega i due compagni di disavventura. Un rapporto d’amicizia, non esente da screzi o problematiche, ma nel quale, alla fine, ognuno dei due può sempre contare sul supporto dell’altro. È notevole come l’autore sia riuscito a confezionare un racconto intimo e a tratti toccante che, a dispetto della brevità, è in grado di dare una visione a tutto tondo del legame tra i due personaggi e a far emergere le loro sfaccettature caratteriali. Una piccola ma brillante perla di scrittura. I disegni sono opera dallo stesso Seeley e trovano nell’estrema espressività che riescono a infondere ai due protagonisti la loro principale forza, laddove il ventaglio di emozioni che essi attraversano viene perfettamente veicolato dalla mimica facciale e del corpo. La colorazione calda e rassicurante contribuisce poi al clima di quiete e intimità.
Infine, con I Will Destroy You All! l’autore abbandona qualunque velleità di introspezione in favore del puro e semplice intrattenimento. La minaccia rappresentata da Mary Shelley Lovecraft, personificazione dei topoi della narrativa horror intenzionata a portare il caos in tutti gli universi, è il pretesto per imbastire una storia frenetica, irriverente e decisamente sopra le righe. Otto pagine dal ritmo incalzante nelle quali sono condensati ironia dal sapore squisitamente meta, azione al cardiopalma e camei di signorine dalle forme generose che non mancano di ammiccare al lettore con pose equivoche. Per un mero divertissement fine a sé stesso, difficile pretendere di più. I disegni di Daniel Leister colpiscono per il livello di dettaglio, tanto nei design dei personaggi quanto negli sfondi, e la colorazione vivace e satura risulta accattivante per l’occhio di chi legge.
Marco Marotta

Di seguito, le copertine delle novità Image Comics.

Altri editori

The Approach #1

The Approach 1Mister Spazzaneve: questo è il mio nome, questo è il mio nome” canta Homer Simpson nella puntata Mr. Spazzaneve della celebre serie TV, in cui una copiosa nevicata si abbatte su Springfield. Il protagonista si mette spontaneamente al servizio della comunità con l’intento di lucrare e diventare una star. Passando dalla creatura di Matt Groening a The Approach, nuova miniserie di cinque capitoli edita da BOOM! Studios, troviamo ancora una tempesta di neve che complica la situazione dei voli degli aerei e chiama gli addetti ai lavori a spazzare la pista d’atterraggio di un aeroporto statunitense. Sembrerebbe rientrare tutto nella norma, pur senza la comicità e la leggerezza dei Simpson, invece i personaggi sostengono che la situazione sia estremamente negativa.
Gli sceneggiatori Jeremy Haun e Jason A. Hurley procrastinano lo svelamento del reale problema, aumentando così la curiosità del lettore, anche grazie all’inserimento di alcune vignette mute, quasi dei flash sui brevi e intimi momenti che precedono lo scatenarsi degli eventi. Una sorta di conto alla rovescia. Puntuale, ecco la deflagrazione e il ritmo si fa incalzante, corroborato dal segno nervoso, rapido e a volte persino brusco di Jesús Hervás e Lea Caballero. I volti, già spigolosi e corrucciati, in alcune inquadrature da lontano diventano solo abbozzati, mentre i corpi appesantiti e ingobbiti e il contesto in cui si muovono rubano la scena. L’atmosfera è tesa, la tormenta non si placa e il mistero attorno a un aereo sbucato dal nulla si infittisce. I colori di Brett Weldele incupiscono gli sfondi e danno ulteriore spessore alle sagome dai confini già netti e ingrossati dalle chine.
L’albo d’esordio di The Approach si apre come un thriller e si chiude come un horror, l’ambientazione è interessante e i presupposti per uno sviluppo coinvolgente ci sono tutti.
Federico Beghin

Di seguito, le copertine delle altre novità.

Per questa puntata è tutto. Non ci resta che augurare a tutti i nostri lettori buona Lucca Comics 2022 e vi diamo appuntamento tra due settimane con First Issue #109.
Stay tuned!

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