“Una metropoli senza nome, popolata da placidi “uomini cane” vede il cielo notturno diventare verde acido e il mondo colorarsi di magenta. Questa atmosfera aliena e straniante segna l'inizio di una silenziosa e implacabile invasione di inquietanti e inarrestabili creature, arrivate per rubare a tutti i denti, le dita, e non solo”
Con queste parole Spugna, nome d'arte di Tommaso di Spigna, ha presentato Fingerless, la sua nuova opera edita ancora una volta dalla Hollow Press di Michele Nitri che già ha pubblicato tutti i libri dedicati all'ormai nota saga del Rust Kingdom creata dall'autore milanese.
Spugna, sin dall'inizio della sua carriera come fumettista professionista, ha intrapreso una ricerca della sintesi della parola scritta a favore di una narrazione puramente grafica. Sostenitore del “fumetto ignorante”, espressione da lui coniata, ha da sempre preferito trame e sceneggiature verticali in cui i dialoghi fossero ridotti ai minimi termini e l'azione, il combattimento, la tumefazione e la deformazione della carne fossero gli ingredienti principali.
Una sperimentazione che lo ha condotto lavorare sempre più per sottrazione, fino ad arrivare all'annullamento totale della parola in questa sua ultima fatica. Fingerless diventa quindi la summa di questo suo percorso, un punto di arrivo per una nuova ripartenza.
L'autore segna un nuovo step nella sua maturazione, passando da terreni a lui congeniali come quelli della fisicità e del body horror a un racconto disturbante nel quale la violenza è suggerita, la paura e l'angoscia si insinuano lentamente sottopelle e lo splatter è quasi assente, sebbene la “partita di tennis” messa in scena a metà libro ne sia un esempio tremendamente perfetto.
Un orrore cosmico in cui una legione di sinistri, mostruosi, invasori operai, cala silenziosamente sulla città per rubarne l'anima, le fattezze, così come le caratteristiche peculiari dei suoi abitanti, per aprire la strada alla nuova borghesia aliena, che si presenta in camicia e maglioncino. Il caos, il luridume della metropoli, viene sostituito da una nuova, pulita, asettica società divisa in caste ben distinte, un fulmineo assoggettamento delineato ancora una volta dal colore magenta (colore feticcio di Spugna) e da un verde acido persistente.
La vicenda si sviluppa con un incedere convinto e convincente in cui è possibile notare la crescente bravura di Spugna nell'arte del racconto per immagini, grazie a un efficace storytelling che permette una lettura mai confusionaria, che non fa perdere al lettore il concatenarsi degli eventi. Lo sviluppo delle tavole risulta sempre ben studiato e l'utilizzo delle doppie, soprattutto nella ripresentazione della folle dimensione aliena, non è mai ridondante.
L'esempio più fulgido ne è probabilmente la fuga disperata dei pochi sopravvissuti che occupa la parte finale del libro in cui la tecnica del racconto silenzioso affinata negli anni da Spugna si esalta in un susseguirsi di eventi concitati e frenetici, delineati da un segno caricaturale, quasi cartoonesco, distorto e morbido, in grado di dare forma a creature deliranti e ridicole, impassibili e incuranti delle richieste di pietà.
Un elemento casuale rende infine Fingerless ancora più spaventoso. Seppur sviluppato concettualmente prima della pandemia di Covid 19 che sta devastando il mondo, il libro ne diventa involontariamente una potente metafora. Gli invasori, diventano il virus che tante vittime ha fatto e ancora sta facendo, rendendo i corpi dei deceduti anonimi involucri che neanche i loro cari hanno potuto vegliare nell'approssimarsi della fine. Nello stesso tempo le sbarre composte da dita lunghe, deformi e adunche che imprigionano le persone umane nelle loro abitazioni, riportano alla mente il lockdown che tutto il mondo, a fasi alterne, sta continuando a vivere dagli inizi del 2020.
Per quanto si presti a diverse letture, Fingerless è un libro notevole anche senza andare a cercare sottotesti o significati particolari, che si può anche solo leggere per il piacere del racconto e della scoperta, un'esperienza che più volte porta alla mente paragoni con la filmografia di John Carpenter, soprattutto con l'iconico Essi vivono, una delle invasioni aliene più famose e tutt'oggi inquietanti mai realizzate al cinema.
Abbiamo parlato di:
Fingerless
Spugna
Hollow Press, 2020
184 pagine, brossurato, colori – €19,00