Film così brutti da diventare capolavori

Film così brutti da diventare capolavori

Davide La Rosa e Fabrizio di Nicola raccontano a fumetti il grottesco mondo dei b-movies, in un libro “di nicchia” edito da Shockdom.

Quella per il trash cinematografico, o sarebbe meglio dire per i b-movies, è una passione poco nota alle grandi masse e apparentemente bizzarra e discutibile, ma che accomuna una fetta di pubblico di nicchia che non prova alcun pudore nell’ammettere la propria innocua perversione, anzi tenta sempre di fare nuovi proseliti.

A questo pubblico scelto di appassionati, ma anche con l’intento di incuriosire tanti fruitori di un tipo di cinema più serio se non perfino impegnato, o magari semplicemente più ordinario, si rivolge il Dizionario dei film brutti a fumetti, scritto e disegnato a quattro mani da Davide La Rosa e Fabrizio “Pluc” di Nicola.

Edito da Shockdom, questo volumetto – che vanta la prefazione di Andrea Marfori, regista del film Il bosco 1, il cui titolo dirà poco a tanti ma che per i cultori di b-movies è una pietra miliare del genere – è una raccolta di fedeli trasposizioni a fumetti di alcuni tra i più popolari “so bad so good”, film talmente brutti e imbarazzanti, mal scritti e mal girati da essere ritenuti dagli appassionati del genere delle vere perle.

Si spazia da titoli italiani a titoli stranieri, da horror caserecci a pellicole sentimentali, da mediometraggi dalla forte impronta morale e religiosa a film d’avventura e western.

Alcuni riassunti sono frutto della penna e dei disegni di La Rosa, che si lascia andare ora ai suoi classici “spiegoni” affidati a enormi balloons a tutta pagina ora a una serie di tavole per le quali è difficile indicare se il tono surreale derivi dalle cifra stilistica dell’autore o dall’inconsistenza delle trame raccontate.

L’autore di Como è anche autore del fumetto che funge da introduzione al libro e di alcuni excursus dedicati ai telefilm tedeschi, alle case di produzione responsabili della distribuzione di questi b-movies, e alla Dingo Pictures, che i più scafati conoscono come la produttrice di alcuni fra i cartoni animati più brutti mai realizzati dall’alba dei tempi.

Non manca anche un riferimento a una serie cult del panorama televisivo italiano, Love Me Licia, immancabile data la ben nota passione di Davide la Rosa per l’inossidabile Cristina D’Avena.

Di Nicola con il suo stile cartoonesco riproduce fedelmente alcuni momenti dei film raccontati, mostrando una notevole aderenza alla realtà di quanto proposto sullo schermo e una bella capacità di riprodurre i volti degli attori (specie quando sono così famosi come gli interpreti di Alex l’ariete e i film di Mario Merola), le pose e le inquadrature delle pellicole.

L’effetto finale è reso ancora più divertente dalle didascalie che fungono da commento ai film, scritte con uno stile informale e canzonatorio, quasi si trattasse del risultato di un gruppo d’ascolto dedicato.

Alcuni dei fumetti contenuti in questa raccolta (una selezione che a detta degli stessi autori è stato difficilissimo curare, data l’enorme mole di materiale cui poter attingere) non mancano di presentare alcuni errori rispetto ai titoli o le trame dei film, ma non si tratta di nulla che infici l’esilarante risultato finale.

Il Dizionario – il cui titolo fa palesemente il verso a iniziative più serie, quali il Mereghetti della Baldini & Castoldi – è un prodotto editoriale che senza dubbio strizza l’occhio a una fetta di pubblico mirata, appassionata di b-movies e in grado di cogliere non solo ogni minimo riferimento ai film qui riassunti, ma anche l’ironia e la giocosità intenzionale di un libro di questo tipo.

Abbiamo parlato di:
Dizionario dei film brutti a fumetti
Davide La Rosa, Fabrizio “Pluc” Di Nicola
Shockdom, ottobre 2016
120 pagine, bianco e nero, brossurato – 10,00 €
ISBN: 9788893360210

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *