POSSO URLARE quanto voglio, tanto mamma non verrà a vedere cosa mi sta prendendo.
“Non si danno attenzioni a una bambina che urla”, ripete sempre.
Giulia, Anna e Clarice sono tre ragazzine. Per gli adulti, in famiglia e a scuola, sono ancora delle bambine lontane dalle preoccupazioni dell’età adulta, ma sulle pagine dei loro diari sfogano la frustrazione per il cambiamento che le sta travolgendo nella solitudine della loro cameretta. È l’età in cui i sentimenti non sono gestibili né controllabili e i rapporti che si creano o si incrinano nel giro di un giorno assumono un’importanza fuori scala.
Eleonora Antonioni e Francesca Ruggiero le raccontano così, incorniciando le vignette delle loro giornate tra le pagine dei loro diari segreti, tra scritte con la biro, collage, adesivi, testi di canzoni, foto e confessioni inconfessabili. Siamo negli anni ‘90, prima che cellulari e social diventassero i confessionali pubblici della propria esistenza sostituendosi in qualche modo al rituale del diario, della conservazione dei ricordi sotto forma di scontrini, tappi, fotografie e parole scritte a mano. Cambia il supporto, ma non è difficile immaginare che ancora oggi le problematiche di quest’età siano la voglia di essere accettate, di amare, di crescere, di essere amate, di essere apprezzate, di emergere in ciò che in cui si è capaci.
Io non sono come voi
I disegni di Ruggiero sono piatti, bidimensionali, come se le figure faticassero a uscire dalle pagine del volume o dei diari stessi; la linea non chiusa degli occhi rende più intensa l’espressività dei personaggi, le loro pose appaiono a volte dinoccolate, quasi finte. È una rappresentazione che appoggia sulla sintesi, con figure semplici su cui bastano pochi segni per sottolineare imbarazzo, rabbia o paura.
Il nero, rosso e l’occasionale verde della linee tremolanti, del segno che sembra rimasto sul foglio prima dell’ultima revisione, non sembrano sufficienti a riempire tutto il bianco delle pagine dando un senso di leggerezza e di effimero alle pagine. Lo spazio dei diari invade il mondo reale, le scritte e i segni graffiati con la biro si sovrappongono alle vignette del racconto. Narrazione impersonale e racconto in prima persona si sovrappongono e confondono, portando il lettore nel mondo delle protagoniste.
‘Cause I’m just a girl, a little ‘ol me
Well don’t let me out of your sight
(Just A Girl – No Doubt)
Le autrici raccontano sentimenti ed emozioni vissuti o condivisi attraverso una narrazione sincera, diretta e senza filtri. Il risultato sono tre ritratti realistici di ragazze che si avviano a diventare adulte, tre piccoli scampoli della loro storia, tre intervalli nella vita di queste non-più-bambine che trasudano sincerità e partecipazione emotiva.
Abbiamo parlato di:
Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano
Eleonora Antonioni, Francesca Ruggiero
Eris Edizioni, 2018
176 pagine, brossurato, colori – 17,50 €
ISBN: 9788898644506