La storia delle vicende editoriali dei comics USA in Italia è lunga e avventurosa: gli appassionati hanno seguito personaggi e testate attraverso cambi di editori, discontinuità, smarrimenti e recuperi. Marco Sabatino si è cimentato nell’impresa di riscostruire un periodo specifico di quelle vicende e ha riunito un gruppo di appassionati che per anni ha lavorato fra collezioni e archivi. Il risultato: il volume “1986-1994: la Silver Age del fumetto Marvel in Italia”, proposto al pubblico tramite una campagna Kickstarter, che in meno di un mese ha centrato il traguardo e terminerà il prossimo 09/07/2021.
Da dove nasce l’idea di questa pubblicazione e che cosa vi ha spinto a provare a finanziarla con una campagna di crowdfunding?
L’idea del libro nasce dall’esigenza di raccogliere e sistemare in maniera ordinata il materiale raccolto nel corso di cinque anni nel nostro gruppo Facebook 1986-1994: la “Silver-Age” del fumetto Marvel in Italia. Qui per la prima volta ci siamo occupati fenomenologicamente di questo straordinaria stagione dei comics nel nostro Paese, sviscerandola sotto tutti gli aspetti. A un certo punto ci siamo resi conto che lo spazio era diventato una sorta di immenso archivio storico-fotografico, ma la stessa natura dei gruppi fb non ne permetteva una fruizione “guidata”, per così dire. Sarebbe stato un vero peccato lasciare tutto questo lavoro in un ambiente “virtuale”, privo di una struttura adeguata, a disposizione appena di una cerchia ristretta di appassionati. D’altronde siamo nati con la ferma convinzione che il periodo meritasse un’opera divulgativa e il fatto di farlo attraverso un volume cartaceo e non per esempio attraverso un sito deriva dalla grande passione che da sempre nutriamo per l’editoria e dal voler rendere omaggio in tutto e per tutto a quei tempi, come si può vedere anche dall’impostazione grafica che abbiamo dato al volume. Riguardo al crowdfunding, si è trattato di una scelta quasi obbligata, per non dire istintiva: in primis, perché siamo un piccolo team “casalingo” composto da quattro appassionati senza alcuna struttura editoriale alle spalle; in secondo luogo, perché avevamo bisogno di comprendere fino in fondo quanto il nostro progetto potesse coinvolgere il pubblico “esterno”. Una campagna di raccolta fondi ci avrebbe – come difatti è avvenuto – fornito una prova immediata della forza del volume.
Come è composto il gruppo di lavoro e come avete diviso i compiti?
Come dicevo, siamo in quattro. Mentre io e Pierpaolo Valenti – che già da anni mi coadiuva nell’amministrazione del gruppo – ci siamo occupati del progetto editoriale e quindi della ricerca iconografica e della stesura dei testi, Gabriele Russo e Giorgio Maestroni si sono occupati del design e di tutta la parte grafica, di fatto fornendo corpo e sostanza alle nostre “visioni”, ma anche della comunicazione, che è un aspetto fondamentale in questo genere di operazioni. A loro si deve il nostro battage pubblicitario.
Quale è il cuore del progetto: il desiderio di far rivivere quegli anni ai lettori che li hanno vissuti, farli scoprire a quelli che non li hanno vissuti, investigarne o capirne le caratteristiche, o altro ancora?
Direi tutto questo insieme. Se l’anima del libro è sicuramente nostalgica, e quindi parla direttamente al cuore di coloro che quegli anni, come noi, li hanno vissuti, il formato è quello di un documento storico dall’impostazione oggettiva e, speriamo, imparziale, atto per l’appunto a trasmettere al lettore le caratteristiche e le dimensioni del periodo. Ci siamo preoccupati molto di rendere il tutto leggibile anche a chi è molto più giovane di noi [ride], come del resto abbiamo sempre fatto anche nel gruppo.
Chi è il lettore ideale del vostro volume?
Colui che ama i supereroi Marvel e in generale il mondo dell’editoria. Se è anche un collezionista di materiale di quegli anni, meglio [ride].
Quanto è stato difficile recuperare il materiale originale? C’è stata qualche scoperta, qualche sorpresa, qualcosa di cui non avevate colto l’importanza e che avete apprezzato proprio grazie al lavoro di ricerca per questo volume?
Assolutamente sì. Sorprendentemente, continuiamo a scoprire sempre cose nuove, proprio quando crediamo di aver trovato tutto [ride]. Non c’è dubbio che la parte più impegnativa del lavoro sia stata proprio la ricerca iconografica. Anche perché, oltre all’index completo di tutte le uscite della SA, il libro conterrà una corposa appendice illustrata dedicata alle curiosità legate alla Marvel, non solo dal mondo dell’editoria ma anche da quello discografico, cinematografico e della televisione, e al merchandise uscito all’epoca; dalle cartoline agli adesivi, dalle spillette ai depliant pubblicitari, dai segnalibro alle magliette, ma anche i saggi, le fanzine, i videogiochi e le videocassette, la cartoleria e i giocattoli, abbiamo cercato di censire tutto: un lavoro immenso di ricerca che fortunatamente da una parte avevamo già svolto in questi cinque anni di attività nel gruppo, ma che dall’altro abbiamo voluto rivedere e approfondire, per essere sicuri di non trascurare niente.
Se definite “Silver Age” l’era supereroistica italiana che va dalla Labor fino all’avvento di Marvel Italia, si può ben supporre, come tu stesso scrivi, che la “Golden Age” sia quella degli anni ’70 del XX secolo e dell’Editoriale Corno. Dunque, gli ultimi 25 anni di fumetto supereroico nel nostro Paese come li definireste?
A rigor di logica, con l’avvento della Marvel Italia nel 1994 siamo entrati per così dire nella Bronze Age, terminata nel 2001 con la nascita della Panini Comics. Oggi saremmo dunque nella Modern Age. Ovviamente questa suddivisione in “Ere” della storia Marvel in Italia si ottiene trasponendo nel nostro Paese il sistema di datazione storica dei comics USA. Anni fa, prima di aprire il gruppo, ho realizzato che se la Corno rappresenta in un certo senso l’età d’oro dei fumetti Marvel in Italia, allora la Star Comics, la Play Press, la Comic Art e la MBP ne incarnano l’età d’argento: una Silver Age intesa come “rinascita”, “seconda ondata” e conseguente nuovo boom commerciale. Un periodo prettamente italiano che ovviamente non coincide con l’omonimo corrispettivo storico americano (1956-1970) pur condividendone la carica “rivoluzionaria”. Alla stessa maniera, ogni Era successiva ha le sue peculiarità in virtù delle quali sarebbe possibile – perché no? – continuare a operare questa segmentazione.
Quale è l’eredità di quel periodo, dal punto di vista della gestione editoriale delle pubblicazioni supereroiche? C’è qualche lezione particolare che è stata raccolta negli anni successivi, oppure qualche errore che si continua a commettere?
L’eredità di quegli anni è stata per forza di cose raccolta dalla Marvel Italia. Durante la SA è stato creato un vero e proprio nuovo standard per questo genere di pubblicazioni che nemmeno la Marvel stessa ha potuto ignorare quando è “sbarcata” nel nostro Paese. Dispiace piuttosto che certe belle cose delle quali potevamo godere ai tempi – le note, la rubrica della posta, le riviste antologiche, la grafica differenziata tra un editore e l’altro – oggi siano sparite dai radar, ma qui torniamo al discorso nostalgico di cui prima [ride]. Semplicemente, i tempi sono cambiati. Non è negli intenti del libro fare delle comparazioni con gli albi attuali perché, oltre che fuori luogo, sarebbero del tutto stupide da parte nostra.
Secondo voi c’è qualche differenza fra il lettore di quel periodo e quello di oggi? Come sono cambiati il collezionismo e il collezionista di materiale supereroico?
Certamente ci sono molte differenze. Le cose, ripeto, sono profondamente cambiate da allora (parliamo di quasi trent’anni fa). È evidente: oggi si privilegiano i volumoni alle testate regolari. Gli omnibus alle collane da edicola. Ma per rispondere esaustivamente a questa domanda rimando alle interviste che abbiamo dedicato a Sergio Cavallerin, Marco Lupoi, Pier Paolo Ronchetti, Luca Loletti (Star Comics), Alessandro Bottero, Adam Centerba (Play Press) e Paolo Accolti Gil (Comic Art), ognuno dei quali fornisce la sua personale visione della situazione attuale e ha sicuramente più voce in capitolo di noi per farlo. Ovviamente si troveranno tutte nel libro.
Dopo questo, avete altri progetti in cantiere?
È ancora presto per parlarne seriamente, ma ci piacerebbe realizzare una sorta di “enciclopedia” delle fanzine di quegli anni, un fenomeno dai contorni non delineabili e che per ragioni di spazio non abbiamo potuto sviscerare come avremmo voluto: per l’appunto, ci vorrebbe un libro a parte! Ovviamente continuiamo a raccogliere e conservare tantissimo materiale amatoriale della SA, e chissà che un giorno anche questo sogno non diventi realtà…. Ma non promettiamo niente! [ride].
Per concludere, puoi ricapitolare i dettagli della campagna crowdfunding?
La campagna termina il 10 luglio 2021. Siamo molto contenti perché siamo riusciti a raggiungere il nostro goal in appena un mese, assicurando la stampa di 300 copie del libro, ma chi lo desidera può ancora contribuire al progetto attraverso la pagina Kickstarter. Qualora dovessimo raggiungere i 5000 €, sicuramente faremo una tiratura maggiore. Successivamente, procederemo con la revisione e la stampa del volume e contiamo di consegnare le copie (e gli omaggi) a tutti i nostri sottoscrittori entro la fine di settembre. Non vediamo l’ora!
Grazie Marco e buona continuazione del crowdfunding!
Intervista raccolta via e-mail a giugno 2021
Marco Sabatino
Palermitano classe ’79, ha imparato prestissimo a leggere grazie ai fumetti. Laureato in Storia dell’Arte, dal 2009 vive e lavora a Lisbona in Portogallo. Nel 2016 ha fondato il gruppo Facebook 1986-1994 la “Silver-Age” del fumetto Marvel in Italia attraverso il quale porta avanti una instancabile opera filologica di ricostruzione di questa stagione fumettistica italiana.