La copertina del volumeNell’introduzione alla versione italiana si dice: “Già, proprio un fumetto sulla guerra di Troia”. Ovvero un fumetto basato “principalmente” sull’Iliade, uno di quei libri che, da sempre (difficile trovare avverbio più adatto), stimola l’attenzione ed i sogni degli esseri umani. Miriadi sono le trasposizioni che vengono alla mente, soprattutto cinematografiche, ma difficilmente ce n’é stata un’altra tanto accurata dal punto di vista della ricerca e dell’analisi storica.
E nel seguire il filo della ricerca l’autore si è spinto ben oltre l’opera omerica, cercando di amalgamare, in una sceneggiatura coerente tutte le opere che di quel mito storico hanno narrato aggiungendovi ora particolari ora vicende intere, spesso disinteressandosi di quanto già scritto. Basta dare un’occhiata alla sterminata bibliografia che chiude il volume per rendersi conto del lavoro compiuto da Shanower; lavoro di cesello che lo ha portato a riempire i punti oscuri della narrazione di Omero con quanto raccontato da altri e, dove nemmeno Euripide e Shakspeare hanno potuto nulla, l’autore interviene personalmente. Il risultato è una narrazione fluida, avvincente e sofisticata; un racconto corale con miriadi di personaggi, trame e sottotrame che incollano il lettore.

Eppure il merito principale del lavoro compiuto da Shanower non sta nell’aver ottenuto una sceneggiatura coerente ed omogenea da una storia i cui echi si perdono nei millenni. Sembrerà strano ma il pregio maggiore di quest’opera sta nell’aver riportato tutta la vicenda nella giusta ottica dell’epoca, dei luoghi e soprattutto dell’umanità dell’Età del Bronzo. Perché, in definitiva, è di questo che ci racconta Shanower: dell’età del bronzo. Ecco quindi spiegata la coraggiosa decisione di allontanare dal palcoscenico degli eventi ogni divinità ed essere soprannaturale di cui il mito è affollato, trasformandoli, quando necessario, in umani dalle particolari capacità (si pensi al centauro Chirone reso come un saggio eremita del monte Pelio).
Così facendo gli effetti sono principalmente due: aver evitato il rischio di una narrazione pseudo-fantasy ed aver scaricato sui protagonisti della vicenda tutta la responsabilità delle proprie azioni e gli effetti storici che esse avranno. Il soprannaturale viene relegato nell’angolo che gli compete, liberando gli umani di scuse e giustificazioni per la propria limitatezza ed inadeguatezza; ecco quindi i sogni di Paride (vedi l’episodio del “pomo della Discordia”) o le visioni degli indovini come Calcante, o la “sacerdotessa” Teti. Il sopranaturale torna ad essere, nel racconto di Shanower, un surplus che giustifica, semmai segna la via, ma non la impone: nessun dio forza la mano ad alcuno dei vari protagonisti. Così facendo quella che stiamo leggendo può tranquillamente essere definita Storia e non semplice racconto epico.

separatorearticoloMa “L’età del Bronzo” non è solo una splendida ricerca filologica e storiografica, è prima di tutto un fumetto e come tale non si può prescindere dall’analizzarne la parte grafica che è porzione integrante della narrazione. Da questo punto di vista Shanower sorprende ancora una volta rivelando capacità di racconto eccellenti e completamente adeguate all’opera intrapresa. Egli è capace di rappresentare, con la stessa “semplicità” scene di intimità bucolica e scene di maestosa epicità; sequenze di battaglia e di omosessualità (la scena di Pirra/Achille e Deidamia), ma anche di violenza (ancora Achille che abusa di Deidamia).
I suoi personaggi, per quanto innumerevoli, sono sempre riconoscibili e sviluppati in modo da evidenziarne il carattere e l’importanza storica e narrativa. Ecco quindi il saggio Priamo ed il superbo Agamennone, il giovane e irruente Achille e lo sbruffone Paride; tutti personaggi che ci trascinano in un epoca raramente così ben rappresentata nelle sue componenti ambientali e sociologiche. Non va tralasciata, infatti, l’egregia analisi delle fonti che porta il nostro autore a definire le diverse caratteristiche etniche e culturali dei vari popoli coinvolti nella guerra più famosa della storia. Allo stesso modo rivivono le città e gli ambienti per i quali l’autore ha utilizzato fonti archeologiche autorevoli, senza lesinare nemmeno viaggi nei luoghi degli eventi. Ci vengono così risparmiate le fuorvianti visioni rinascimentali di palazzi, armature ed indumenti che poco si confanno all’età del bronzo e che troppe volte ci hanno aggredito dagli schermi cinematografici.

Il #1 della collana americanaShanower ci riporta indietro nel tempo per raccontarci un’affascinante storia: quella dell’Età del Bronzo e della mitica Troia.

Menzione finale per la Free Book grazie alla quale possiamo seguire Agamennone e le sue Mille Navi alla volta di Ilio..

Riferimenti
Il sito della Free Books: www.free-books.it
Il sito USA di Age of Bronze: age-of-bronze.com

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