Essential 11 – undici storie di PK

Essential 11 – undici storie di PK

In occasione del ventennale di PK, testata Disney che rilanciò Paperinik nel marzo del 1996, un viaggio tra undici numeri dei più significativi della serie.

Questo mese ricorre il ventennale della testata Disney PK, che portò ai lettori una versione più moderna e supereroica del personaggio di Paperinik, insieme a una rivoluzione narrativa, grafica e di approccio generale al fumetto disneyano.
La prima serie, PKNA – Paperinik New Adventures, esordì il 14 marzo 1996 e in occasione del suo ventennale abbiamo chiesto al nostro redattore Andrea Bramini di stilare il suo personale elenco di storie “pikappiche” più significative.

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1 – IL VENTO DEL TEMPO (PKNA #0/2)
di Ezio Sisto, Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone

Sarebbe stato quasi ovvio cominciare con Evroniani, il primissimo albo di PKNA, ma per quanto rappresenti la pietra angolare per tutto quanto sarebbe venuto dopo, ho sempre ritenuto il secondo numero quello più convincente. E il merito va tutto ad Alessandro Sisti (in coppia con Ezio Sisto), capace di giocare in modo interessante con il tema del viaggio nel tempo rendendo pienamente giustizia a queste atmosfere tanto care alla narrativa di genere.
È inoltre in questo numero che Paperinik inizia a muoversi con più sicurezza rispetto al disorientamento dello spillato precedente, dovuto alla mole di novità che lo avevano colpito: il personaggio mostra quindi in modo più determinante le sue potenzialità in questo nuovo contesto.
Esordiscono inoltre il Razziatore, uno dei personaggi con maggiore appeal di tutta la saga, e Lyla Lay, nuova alleata del protagonista; inoltre fa il suo esordio ai disegni Claudio Sciarrone, qui ancora piuttosto acerbo ma che lascia intravedere le evoluzioni a cui il suo segno andrà incontro negli anni successivi.

Abbiamo parlato di:
PK Giant 3K Edition #2 – Il vento del tempo
Ezio Sisto, Alessandro Sisti, Claudio Sciarrone
Panini Comics, dicembre 2014
82 pagine, spillato, colori – 3,50 €

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2 – IL GIORNO DEL SOLE FREDDO (PKNA #3)
di Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone

Ancora Sisti e Sciarrone insieme, ancora una trama sui viaggi nel tempo e ancora il Razziatore.
Ma Il giorno del sole freddo è tutto fuorché ridondante: lo sceneggiatore dimostra qui la validità del villain, che non ha assolutamente esaurito le “cartucce” nella sua storia d’esordio ma è anzi capace di mostrare sfaccettature inaspettate.
Sciarrone dal canto suo ha già migliorato il suo stile grafico, realizzando figure più slanciate e vignette in cui lo sfondo è sempre dinamico e particolareggiato. Le tavole in cui la pioggia cade copiosa sono ancora oggi tra le più suggestive della serie.

Abbiamo parlato di:
PK Giant 3K Edition #6 – Il giorno del sole freddo
Alessandro Sisti, Claudio Sciarrone
Panini Comics, aprile 2015
82 pagine, spillato, colori – 3,50 €

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3 – RITRATTO DELL’EROE DA GIOVANE (PKNA #5)
di Alessandro Sisti e Alessandro Barbucci

Paperinik viene trasportato nel XXIII secolo, dove per la prima volta non può contare sull’aiuto del suo partner, l’intelligenza artificiale Uno. Incontra però un valido sostituto, tal Odin Eidolon, che guida l’eroe in questa Paperopoli del futuro, dove Pikappa è una leggenda sulla quale si girano numerosi film.
La trama imbastita da Alessandro Sisti ha il sapore del giallo, visto che qualcosa non torna fin da subito e il finale presenta un cattivo a sorpresa. La fantascienza si combina quindi con altri generi, e mentre un comprimario di grande spessore viene introdotto nel cast, il lettore può anche rifarsi gli occhi con i disegni di Alessandro Barbucci, che sulle pagine di PK stava perfezionando quello stile che avrebbe poi fatto scuola in gran parte dell’Europa negli anni successivi, a partire dal successo di Witch. In quest’occasione l’artista osa più volte con l’impostazione delle vignette e regala scorci immaginifici del futuro immaginato da Sisti. I personaggi appaiono decisamente morbidi e vivi, molto plastici e con una resa estetica assai piacevole.

Abbiamo parlato di:
PK Giant 3K Edition #8 – Ritratto dell’eroe da giovane
Alessandro Sisti, Alessandro Barbucci
Panini Comics, giugno 2015
82 pagine, spillato, colori – 3,50 €

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4 – TRAUMA (PKNA #10)
di Tito Faraci e Lorenzo Pastrovicchio

Trauma è forse la storia più celebrata di tutto PK, insieme ad una manciata di poche altre. Del resto, anche volendo sfuggire da una scelta “mainstream”, si tratta anche per me di uno degli albi più significativi non solo per la testata in oggetto, ma anche per un certo approccio innovativo al fumetto Disney e per la carriera del suo sceneggiatore, Tito Faraci.
Faraci crea infatti un’avventura che flirta pesantemente con i comics supereroistici americani: le battutine ironiche di Paperinik, le didascalie che evidenziano i pensieri del protagonista, un nemico muscoloso e letale, grandi scontri, eccetera. Trauma è una giostra vorticosa in cui il lettore è intrappolato fin dall’inizio, mentre ride del sarcasmo del protagonista e si esalta per le scene di combattimento, fino ad emozionarsi per la “morale” finale, tutt’altro che stucchevole ma ben inserita nel contesto.
Trauma comunque non sarebbe stato tale senza i disegni di Lorenzo Pastrovicchio, che sfoggia il suo stile dinamico, tagliente e “muscolare” per rendere al meglio la sceneggiatura, centrando perfettamente le atmosfere da portare su carta. Il villain che dà il titolo all’albo è imponente e inquietante, Paperinik si muove e appare come un vero supereroe Marvel, le ambientazioni sono evocative, la costruzione delle tavole e le splash pages sono tra le migliori di tutta la serie.

Abbiamo parlato di:
PK Giant 3K Edition #13 – Trauma
Tito Faraci, Lorenzo Pastrovicchio
Panini Comics, novembre 2015
82 pagine, spillato, colori – 3,50 €

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5 – CARPE DIEM (PKNA #14)
di Francesco Artibani e Alessandro Barbucci

Oltre ad Alessandro Sisti, anche Francesco Artibani si è divertito più volte con le storie basate sui viaggi nel tempo.
In Carpe diem lo sceneggiatore romano costruisce la classica trama catastrofistica, in cui un pericolo totale sta minacciando l’intero creato. Per sventare tale minaccia Artibani forma un team inaspettato, Paperinik e il Razziatore, il quale qui dimostra in modo chiaro quanto sia un cattivo sui generis, pronto a fare la cosa giusta in caso di bisogno, come già si era intuito nelle apparizioni precedenti.
La storia è al cardiopalma, movimentata e arricchita da dialoghi brillanti: Artibani si avvicina infatti a Tito Faraci per quanto riguarda il linguaggio del protagonista, infarcendo i balloon di battutine, autoironia e sarcasmo, con un approccio che si rivela sensato e funzionale per stemperare i toni della trama e per rendere Paperinik più umano, ricordandoci sempre che dietro la maschera si cela il buon vecchio Paperino.
Per quanto riguarda i disegni di Alessandro Barbucci c’è poco da aggiungere rispetto a quanto detto in precedenza: siamo sempre di fronte a tavole armoniche e personaggi di grande interesse. In più si può notare qualche leggera influenza manga, per esempio nel design di certi robot da guardia e nella gocciolina di imbarazzo che compare sulla nuca del protagonista in un paio di occasioni.

Abbiamo parlato di:
PK Giant 3K Edition #17 – Carpe diem
Francesco Artibani, Alessandro Barbucci
Panini Comics, marzo 2015
82 pagine, spillato, colori – 3,50 €

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6 – FRAMMENTI D’AUTUNNO (PKNA #22)
di Bruno Enna e Claudio Sciarrone

Bruno Enna è uno degli sceneggiatori più poetici tra quelli che hanno lavorato su PK. È in grado di scrivere scene divertenti e dialoghi ironici e dissacranti tanto quanto Faraci e Artibani, ma il cuore delle sue storie è quasi sempre qualcosa di emozionale al quale anche l’avventura, pur presente, lascia il posto.
Frammenti d’autunno è l’esempio perfetto di questa poetica: al centro della trama c’è una Lyla confusa e un colpevole le cui azioni sono mosse in realtà da una visione distorta dell’amore. In tutto questo l’autore non lascia Paperinik sullo sfondo ma lo rende parte attiva dell’indagine, spettatore solo in parte e risolutore finale dell’intreccio, in grado di provare e comprendere sensazioni complesse e sfaccettate.
Claudio Sciarrone viene chiamato a rappresentare una storia dove l’azione è relegata a pochi momenti, ma il suo stile in costante maturazione offre comunque uno dei migliori approcci grafici possibili alla storia di Enna.

Abbiamo parlato di:
PK Il mito #9 – Frammenti d’autunno
Bruno Enna, Claudio Sciarrone
Disney/RCS, aprile 2012
244 pagine, brossurato, colori – 9,99 €

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7 – NIENTE DI PERSONALE (PKNA #34)
di Francesco Artibani e Nicola Tosolini

Ideale seconda parte della storia precedente, Niente di personale è un racconto valido anche di per sé, e mostra l’abilità di Francesco Artibani nel creare situazioni distopiche assai affascinanti.
Stavolta siamo in un futuro in cui il nome di Paperinik è stato gettato nel fango per via di un complotto ai suoi danni, tanto che l’eroe deve vivere nascosto.
La trama altamente drammatica trova il suo contrappunto comico nei siparietti tra il protagonista e Trip, il figlio del Razziatore che gli viene affidato dal suo alleato del XXIII secolo Odin Eidolon, perché il ragazzino pare essere importante per il destino di Pikappa.
Non mancano avventura, fughe e commozione, in una storia in cui il “pasticcio temporale” tocca personalmente il protagonista come mai accaduto prima, e dove il lettore si sente davvero coinvolto nella vicenda.
Nicola Tosolini ai disegni si rivela una scelta insolita, rispetto agli stili che si avvicendavano su queste pagine, ma offre tavole di tutto rispetto con un segno graffiante e anche un po’ cupo, che si addice ai toni della storia.

Abbiamo parlato di:
PK Il mito #14 – Niente di personale
Francesco Artibani, Nicola Tosolini
Disney/RCS, maggio 2012
244 pagine, brossurato, colori – 9,99 €

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8 – LE PARTI E IL TUTTO (PKNA #48)
di Alessandro Sisti e Andrea Freccero

Per quello che si presenta come l’effettivo ultimo numero della prima saga pikappica (il successivo ha più il sapore di un numero quasi celebrativo) torna Alessandro Sisti, che scrive una storia malinconica a metà tra il presente e il futuro remoto, dove al centro non si trova Paperinik ma Uno, e la sua grande aspirazione alla vita, quella reale, rispetto a quella codificata da computer. La sua estenuante ricerca, il suo progetto per avere un corpo che possa contenere la sua essenza sono tutti elementi narrativi che nascondono temi filosofici per niente banali sulla dualità dell’essere umano e di grande fascino, specie alla luce della conclusione finale a cui i protagonisti giungono. Una conclusione che svela anche le origini di Odin Eidolon, in maniera toccante e adatto al personaggio.
Andrea Freccero utilizza il tratto sporco e fornisce una prova di tutto rispetto.

Abbiamo parlato di:
PK Il mito #19 – Le parti e il tutto
Alessandro Sisti, Andrea Freccero
Disney/RCS, giugno 2012
244 pagine, brossurato, colori – 9,99 €

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9 – DUCKLAIR (PK² #1)
di Francesco Artibani e Claudio Sciarrone

Parte la seconda saga di PK, PK², dove lo status quo conosciuto dai lettori nei 5 anni di PKNA viene ribaltato. Everett Ducklair, miliardario proprietario del rifugio segreto di Pikappa – la Ducklair Tower – torna a Paperopoli dopo anni di lontananza e decide di disattivare Uno e di riprendere i propri affari in città.
Paperino si ritrova di colpo a non poter più fare affidamento sulla tecnologia Ducklair e a dover riparare nel suo vecchio rifugio in cantina.
All’epoca molti appassionati furono sconcertati e delusi da tali rivoluzioni, ma col senno di poi non si può negare la grande portata di una storia che in una settantina di tavole riesce a cambiare il focus delle avventure del papero mascherato, presentandogli delle sfide ben più dure e dei nemici più subdoli e meno prevedibili.
La sceneggiatura di Francesco Artibani è un congegno a orologeria, dove tutti i pezzi si incastrano alla perfezione e fanno funzionare ottimamente la storia, sia presentando nuovi personaggi sia introducendo diverse dinamiche narrative e di contesto. L’ultimo saluto a Uno, infine, rappresenta per me una delle scene più strazianti e meglio scritte della serie.
Claudio Sciarrone si occupa delle matite, creando tavole splendide. Il 2001 si conferma come l’apice artistico del disegnatore, e Ducklair lo testimonia attraverso i suoi personaggi vivi, dinamici, che paiono uscire dalle pagine, e le vignette che piegano lo spazio a loro piacimento, sempre con esiti notevoli.

Abbiamo parlato di:
PK Il mito #20 – Ducklair
Francesco Artibani, Claudio Sciarrone
Disney/RCS, giugno 2012
244 pagine, brossurato, colori – 9,99 €

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10 – IL PESO DEI RICORDI ( PK² #11)
di Davide Catenacci, Gianfranco Cordara e Claudio Sciarrone

PK² si è occupato di proseguire la sua macrotrama incentrata sui segreti relativi a Everett Ducklair e alle sue misteriose figlie, intervallata da alcuni numeri slegati dal disegno generale. Questo approccio più legato alla continuity con inserti extra, non è piaciuto particolarmente ai lettori, sia a coloro che volevano arrivare al dunque più velocemente, sia a quelli che invece non erano particolarmente interessati a questo main plot.
Ma Il peso dei ricordi ha messo d’accordo tutti: Davide Catenacci e Gianfranco Cordara, due veterani della serie fin dagli esordi, hanno scritto una storia che chiarisce finalmente molti punti in sospeso, presenta un grosso colpo di scena e riesce in sostanza ad essere un “episodio-spiegone” che senza annoiare racconta quanto deve con grande abilità.
Claudio Sciarrone ai disegni replica l’ottimo lavoro visto nei mesi precedenti, con paperi vivi e vitali e sfondi ricercati e suggestivi, come tutta la parte ambientata nell’oceano, dove gli schizzi e le onde sembrano colpire il lettore, anche grazie ai colori e agli effetti digitali per rendere l’acqua più credibile
Un albo fondamentale, che rappresenta un giro di boa per tutta la saga.

Abbiamo parlato di:
PK Il mito #23 – Il peso dei ricordi
Davide Catenacci, Gianfranco Cordara, Claudio Sciarrone
Disney/RCS, luglio 2012
244 pagine, brossurato, colori – 9,99 €

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11 – POTERE E POTENZA
di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio

Nel giugno del 2002 uscì l’ultimo numero di PK², progetto chiuso bruscamente e con soli 18 numeri all’attivo, per lasciare spazio, il mese successivo, alla terza serie di PK, in realtà un reboot della prima e di tutta la leggenda di Paperinik, personaggio che qui viene ricreato da zero direttamente con il nome di Pikappa.
Trattandosi quindi di avventure fuori dalla continuity standard, si può dire che il PK originale si sia concluso con quel diciottesimo numero di PK².
Questo almeno fino al luglio del 2014, quando su Topolino ha visto la luce una lunga storia in quattro parti intitolata Potere e potenza, che riesce nell’arduo compito di ripresentare “quel” Paperinik e i suoi comprimari ai lettori più giovani che non li conoscevano, senza scontentare i fan di lunga data che si aspettavano una continuazione coerente della saga.
Il risultato è un’avventura epica che riprende le fila del discorso in modo intelligente e allo stesso tempo fissa un nuovo punto di partenza che chiunque può affrontare.
Francesco Artibani scrive pagine appassionate, nelle quali c’è tutta l’intensità e la voglia di andare “oltre” che caratterizzavano PK ai tempi e dove viene innanzitutto creato un racconto solido.
Lorenzo Pastrovicchio, vero co-creatore della storia oltre che disegnatore, ha prestato il suo segno graffiante e secco alla sceneggiatura, rendendo palese il suo impegno non solo nel modellare i personaggi in maniera più attraente della media “topolinesca” ma anche nello studiare l’approccio ideale alle tavole, riuscendo a trovare il giusto compromesso tra la griglia libera e le dimensioni pocket in cui sarebbero state stampate.
Il futuro di PK riparte da qui, e promette di essere ricco di soddisfazioni per almeno altri vent’anni.

Abbiamo parlato di:
Topolino De Luxe Edition #2 – PK: Potere e potenza
Francesco Artibani, Lorenzo Pastrovicchio
Panini Comics, maggio 2015
182 pagine, cartonato, colori – 17,00 €

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4 Commenti

1 Commento

  1. Darcia

    16 Marzo 2016 a 09:34

    E chi ha detto che Potere e Potenza non ha scontentato i vecchi fan? Disegni che rispetto a quelli degli autori di un tempo impallidiscono, una trama relativamente banale (con tanto di scelte del pubblico per motivare l’azione, inutile cambio di costume fatto così per rinnovare il personaggio, e poi capire che è stato un’errore e tornare sui propri passi, e svolgimento del tutto in sè molto povero), ed un Razziatore completamente deprivato del suo classico mordente da villain sarcastico (cavolo, mentre lo leggevo mi venivano in mente le battute sul tempo che avrebbe dovuto fare ed invece niente, gli autori hanno preferito lasciarlo anonimo e privo del suo originale carisma). Personalmente mi ha convinto a non seguire più le nuove avventure.. e per un fan di lungo corso come me, decisamente attaccato al personaggio, questo vuol dire tanto. E so di non essere l’unico purtroppo.

    • Andrea Bramini

      16 Marzo 2016 a 13:19

      Ciao Darcia, grazie per aver letto il pezzo e per il tuo commento.

      Per quanto riguarda “Potere e potenza” la frase secondo cui “non abbia scontentato i vecchi fan” è basata su diverse recensioni e commenti online, spesso provenienti da pkers di vecchia data, che esprimevano pareri positivi verso la storia in oggetto.
      È chiaro che questo non rispecchia l’opinione di tutti i lettori e di tutti gli appassionati, ma esiste comunque una buona fetta di pubblico e critica che ha apprezzato il lavoro di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio, accanto a chi invece non ha gradito.

      Per scendere nel merito delle tue osservazioni, personalmente trovo che i disegni di Pastrovicchio siano perfettamente all’altezza, il suo tratto attuale si è evoluto rispetto agli anni ’90 come è giusto che sia, si è forse fatto un po’ più “rotondo”, ma resta uno stile efficace, muscolare e adatto ad una storia del genere. Il cambio di costume (non certo rinnegato, come sembra trasparire dalle tue parole, visto che è stato ripreso anche in “Il raggio nero”) aveva il suo perché nella situazione di rilancio, senza volersi imporre contro quello classico. I supereroi americani comunque hanno spesso cambiato il proprio costume in coincidenza di eventi particolari, quindi nulla di assurdo.
      Infine trovo che il Razziatore sia molto ben caratterizzato, a tutto tondo, e questo sia nel suo essere un criminale pronto a fare la cosa giusta sia nel sarcasmo, che non manca di certo nei suoi scambi con Paperinik. Certo, non insiste sui giochi di parole con il tempo, ma a parte che in questo senso Alessandro Sisti ha “rimediato” con la successiva “Gli argini del tempo”, un personaggio può anche continuare ad essere sé stesso senza per forza ripetere stancamente alcuni dei propri cliché verbali.

      Ovviamente queste osservazioni sono da intendersi come personali, ma avendo provato a motivarle spero possano essere di stimolo per ulteriori riflessioni su “Potere e potenza” da parte mia, tua e dei lettori :)

      • Darcia

        18 Marzo 2016 a 00:30

        Ciao Andrea, grazie per la tua approfondita risposta.

        Riguardo alle tue considerazioni devo dire che le trovo molto corrette: se la Panini/Disney è andata avanti a proporre il personaggio e ci sta macinando su così come sta facendo ora a qualcuno sarà sicuramente piaciuto, probabilmente rapportandolo allo stesso tipo di pubblico a cui ora è orientato, ovvero i giovanissimi. Purtroppo io giovane non mi sento più da un pezzo e le mie considerazioni vengono dal cuore di un lettore ormai navigato che, probabilmente proprio come te, ne ha vista di passare di acqua sotto i ponti. Alla luce di questo posso dirti che:

        1) sì, il cambio di costume è un classico dei supereroi e proprio per questo mi aspettavo che una volta fatto lo tenessero con buona pace degli estimatori del vecchio costume. Invece facendo tornare il personaggio al costume precedente hanno fatto l’evidente mossa codarda di tastare il polso al mercato per vedere se il pubblico era pronto e poi tornare indietro per preparare un evidente periodo di transizione (e di analisi dei feedback) per decidere se passare veramente al costume successivo o meno, puntando magari su un ibrido. Nella pratica tale passaggio ci sarà di sicuro, ma per come è presentato in questo primo volume la cosa sembra puramente un’esperimento (io dico venuto male perchè sinceramente la versione “Naruto” di pk mi ha fatto gelare il sangue, ma magari per un non cultore dell’universo manga è invece venuto bene perchè nell’universo disney è cosa carina ed originale).

        2) i disegni di Pastrovicchio son nella norma dell’attuale scuola disney (che personalmente trovo spesso un gradino sotto la scuola classica di un decennio fa, ma questo è solo il mio parere soggettivo) per cui non son male in sè (tralasciando oggettivamente la cover che proprio non riesco a vedere) e probabilmente il problema è mio che avendo preso l’edizione cartonata con paginazione grande sono rimasto più colpito dalla mancata cura di molti dettagli minori piuttosto che dal quadro generale.

        3) il razziatore potrà aver mantenuto il suo ruolo, ma il mantenere la caratterizzazione è un’altra cosa. In questa prima storia (e solo su questa posso basarmi perchè non ho proceduto oltre nel seguire questa nuova serie di avventure pikappiche visto il malcontento.. così come a suo tempo è accaduto con la terza serie) è semplicemente utilizzato come strumento per smuovere l’azione e principalmente tende ad essere un personaggio scialbo il cui valore è nell’azione che porta in scena e non nella sua caratterizzazione in sè, come invece accadeva nella prima serie. Il problema non sono quindi le battute a sfondo temporale (che erano il suo tratto distintivo ma lasciamo stare l’argomento perchè so che può esserci un po’ di affezione da parte mia), ma proprio tutte le battute in sè del personaggio, che così come viene presentato è solo l’ennesimo rivale di turno e non il boss carismatico che è sempre stato. E’ semplicemente una questione di appeal, ed in questo volume lo perde tutto (ci sta quindi che ne abbiano recuperato l’estro in una storia successiva, ma questo come detto prima non posso testimoniarlo).

        Tutto questo solo per chiarire un po’ meglio la mia posizione, visto che nel post precedente non avevo voluto approfondire troppo le critiche e così facendo non era ben chiaro da dove esse nascessero :)

  2. Andrea Bramini

    18 Marzo 2016 a 13:36

    Hai fatto benissimo a spiegare meglio il tuo parere.
    Hai sicuramente argomentato in modo più approfondito.
    Ti ringrazio per questo interessante scambio di vedute :)

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